Capitolo 51.
Portami via da qui.
Apro gli occhi. Mi trovo ancora qui, a Milano. Dopo ieri sera, sono rimasta da mia madre. Qui mi sento solo un grosso problema, come al solito. Non posso tornare a casa, lì non posso stare. Forse è arrivato il momento di scappare da tutte le persone che conosco, e crearmi una nuova vita. Non voglio e non posso continuare a scappare da un paese all'altro come se il mondo fosse mio. A volte Luke, il fratello di Kim che era l'esatto contrario di sua sorella, mi diceva che forse la colpa non era dell'individuo stesso, ma degli individui che sono intorno al soggetto principale. Invece in questo caso è il contrario. Tutto questo disastro è opera mia, e ogni tanto vorrei sparire nel nulla.
I ragazzi e mio padre mi hanno chiamato varie volte e mandato circa mille messaggi. Distrutta da tutto, rispondo ad una telefonata di Cameron.
'Cameron cosa vuoi?' Rispondo al cellulare quasi annoiata.
'Allison non fare cazzate e torna subito a casa!' Grida.
'Senti io sto bene, non chiamarmi più.' Dico staccando la chiamata.Scendo in cucina e prendo la borsa per uscire, ma vengo fermata dalla voce di Zack.
"Senti, noi due non ci conosciamo, ma non ho intenzione di vederti ancora in questa casa e non voglio che tu rovina la mia vita e quella di tua madre." Dice in fretta.
"Bene, hai vinto tu. Saluto mia madre e me ne vado da qui." Dico prendendo la borsa e la valigia.
Mi avvio verso la porta ed esco da quella casa.
E anche questa tappa della mia vita si è fatta fottere.
Ricevo altre chiamate, soprattutto da parte di Cameron. Se ci penso, sto facendo tutto questo solo perché ho paura del mio passato, per nascondere gli scheletri nell'armadio, per non ricordare la vita di merda che ho avuto quando ero ancora una ragazzina indifesa che non sapeva neanche uscire di casa da sola. Il mio passato sta rovinando il mio presente e rovinerà anche il mio futuro. E se tornassi a Parigi? E se dicessi tutto a tutti? Sarebbe la scelta migliore. Devo arrivare alla soluzione finale, ma è la tappa più difficile, e non voglio affrontarla. Ma non affrontare quest'ultima tappa mi porterebbe a scappare continuamente, a non dire la verità su me stessa a tutti e vivere con un peso sulla coscienza. E a tutto ciò voglio dire basta, perché da quando è successo tutto quel casino, la gente l'autostima me l'ha fatta arrivare sotto i piedi.Mi chiedevo se quella donna di nome Daisy fosse veramente mia madre, e a volte non ci credevo. Perché mi sottovalutava troppo, e non sapeva come fossi fatta. Io non sono una stupida ragazzina, io c'ho una storia dentro, e a volte preferisco avere un carattere di merda che seguire le altre bambine che hanno la mia stessa età. Sì perché per loro è tutto facile, e io mi sono rotta il cazzo. Nonostante tutto, io non sono arrivata ad azioni estreme, anche se nei momenti come questi vorrei non pensarci due volte.
Mi ritrovo davanti la pizzeria dove lavora mia madre. Entro e la cerco.
Quando la trovo, spalanca gli occhi guardando la valigia.
"Mamma mi dispiace, mi mancherai."
Sospira e scuote la testa. Senza dire nulla sparisce andando in un'altra stanza.
Esco da lì e la osservo dal vetro. Quella donna nonostante tutto mi mancherà troppo.Mi dirigo all'aeroporto e prendo il primo volo che porta a Parigi. Quando tornerò non so esattamente cosa farò. La prima cosa da fare sarà sicuramente parlare con Cameron e dirgli quel che provo. Spero che Kim non continui a minacciarmi, perché se posso evitarlo, evito tutta la spiegazione imbarazzante della mia vita.
Faccio tutti i controlli e salgo sull'aereo. Non mi sento affatto meglio, ma c'è qualcosa dentro che mi rende ancora abbastanza forte per sopportare tutto questo, perché anche se le persone che mi stanno vicine non lo sanno, dopo quello che ho affrontato mi ritengo una persona abbastanza forte. E questi non sono capricci da parte mia. Sono delle motivazioni valide. Non vedo l'ora di partire per il collage. Mancano così pochi mesi, quasi tre. Non vedo l'ora, davvero. Lì potrò costruire una nuova vita, la mia vera vita. Ovviamente mi mancheranno le persone che rendono questo inferno un posto migliore, anche se allontanarmi mi farà bene.Per tutto il viaggio ho osservato un bambino che mangiava continuamente, e mi faceva ricordare un po' me, quando ero piccola. La cosa che ricordo di più, sono soprattutto le torte che preparavo con mio padre. Per noi era quasi una tradizione preparare torte al cioccolato. Sono anni che non lo facciamo più, anche se come tradizione non era tanto male quella di fare dei dolci. Nella preparazione ci divertivamo tantissimo, ed era più bello preparare la torta che mangiarla. Ricordo ogni singolo momento passato con mio padre.
Scendo dall'aereo, prendo un taxi e in poco tempo mi ritrovo fuori casa dei Simpson. La prima cosa che voglio fare è trovare Cameron e parlarci. Suono al campanello e Charlotte mi apre alla porta. Appena mi vede mi abbraccia e inizia a fare domande su domande.
"Allison che ci fai qui?!"
"Devo vedere Cameron e devo parlargli. Non ce la faccio più a nascondergli tutto ciò che provo."
"Allison, Cameron non è in casa!"
"Oh, e dov'è?'
"Penso sia a casa tua."
"Okay grazie Charlotte." Dico andandomene.
"Buona fortuna con Cameron!" Grida da lontano.Corro verso casa mia e ad aprire la porta trovo Zayn.
"Allison finalmente!" Dice sollevato.
Non lo rispondo e penso ad altro.
"Cameron dov'è?" Chiedo immediatamente.
"È in cucina, ma cosa devi..."
Corro in cucina e vedo Cameron mangiare qualcosa.
"Allison!" Esclama e rimane a bocca aperta.
Mi avvicino a lui e lo bacio.
Non ricordavo neanche più dove avevo lasciato la valigia. In quel momento me me fregavo di tutto. Volevo solo lui al mio fianco. Il resto poteva anche andare a farsi fottere.
"Allison... io..." Rimane stupefatto da tutto ciò.
"Cameron lascia stare. Dimentica tutto. Per un solo secondo lascia stare tutti i problemi. Non pensare alle conseguenze, non pensare al passato, non pensare e basta. Fai scegliere al tuo cuore." Dico, mentre mi scende una lacrima.
"Sai cosa dice il mio cuore? Me lo ripete ogni notte, ogni volta che ti penso, ogni volta che ti vedo. Il mio cuore lo ripete e io so che ti amo Allison, come non ho mai amato nessuno nella mia vita."
Ed è questo che mancava nella mia vita. Una ragione per andare avanti.
Lo abbraccio e vorrei semplicemente che quell'abbraccio sia eterno. Eterno come l'amore che provo per lui.
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Portami via da qui.
General Fiction•Portami via da qui.• Allison, semplice adolescente, continua a lottare per andare avanti. Tra sogni, problemi di cuore, concetti non chiari e trasferimenti, porta con sè un grande segreto che poche persone conoscono. • • • #31 in Narrativa Genera...