UNA LUNGA NOTTE - Prologo -

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Londra 1892.

Il periodo delle piogge sembrava non finire mai per una città come Londra. L'autunno era certamente la stagione più umida di tutte e i londinesi avevano le ossa infreddolite, quell'aria gelida ti entrava dentro come una malattia.

La pioggia batteva violenta sui tetti di Bilberry Street, e ancora più feroce nel terreno, non c'erano ancora segni di tempesta, era quel temporale passeggero che alzava solo un gran fumo per nulla.

Erano ancora tutti lì riuniti, ormai ubriachi cadevano dalle sedie e non si reggevano in piedi, ma nonostante fosse quasi mezzanotte, nessuno voleva andarsene perché stavano cercando di capire come sarebbe finita quella strana situazione.

Il signor Shaw non si smuoveva dalla sua posizione, sia in senso fisico che in senso metafisico. Alcuni erano stanchi di sentire le sue lamentele, dopotutto erano più di due ore che insisteva, ma era tipico di George Shaw risolvere i suoi dubbi prima di andare a coricarsi, come se durante il giorno non avesse il tempo e probabilmente non ce l'aveva perché doveva badare ad una moglie un po' troppo libertina e a due figlie che bevevano più di lui.

Povero George Shaw.

La malinconia di quella notte, già triste e cupa,rendeva la conversazione con il signor Shaw ancora più noiosa e il mentore e fidato consigliere non aveva più la forza di continuare ad ascoltarlo.

- Signor Shaw, ve lo ripeto un'altra volta, le sei bottiglie di whisky sono giunte a destinazione, è scritto proprio qui, nei miei quaderni, controllate voi stesso se non vi fidate! - disse il fidato consigliere.

- No, vi sbagliate signore, ne sono sicuro...quelle bottiglie, io non le ho viste, non le ho bevute!

Il signor Shaw era ubriaco, strascicava ogni parola e a malapena apriva la bocca per parlare, il suo alito puzzava di vino e il mentore, che già aveva un colorito paglierino, si stava ingiallendo di più per il disgusto.

George Shaw rivendicava sei bottiglie di un whisky pregiato che poteva trovare solo in quel luogo, il mese precedente aveva infatti versato nelle casse comuni più del doppio della somma richiesta, ma i registri del fiscale consigliere non mentivano: le bottiglie erano state consegnate personalmente a casa Shaw ed era stata proprio la moglie di George ad aprire ai due corrieri. La famiglia Shaw era la più altruista di Bilberry Street, ma non si trattava di generosità, si trattava più che altro di...alcolismo. Con quelle somme, gli Shaw consumavano un barile di birra a testa a settimana, senza contare il vino e il whisky che spesso il vecchio Shaw comprava di nascosto, all'insaputa di moglie e figlie.

La povertà rendeva la gente triste, l'alcol la rendeva felice. Lei lo sapeva.

- Vi dico che da quelle bottiglie non ne ho bevuta nemmeno una singola goccia, ho messo da parte i soldi tutto l'anno per poter comprare quel whisky e voi lo sapete bene quanto io ami quel whisky, lo sapete vero...lo sa anche lei! - disse puntando una figura indefinita davanti a lui.

Il whisky a cui si riferiva era il Chivas Regal,uno scotch whisky prodotto in Scozia e sicuramente uno dei più costosi dell'epoca, pochi a Londra avrebbero potuto permetterselo, i più facevano parte dell'alta nobiltà londinese o della media borghesia, ma in quel luogo anonimo e sublime era possibile anche per un uomo povero e disonesto come George Shaw acquistare quel tipo di prodotto.

Erano mesi che non vedevano il signor Shaw così ubriaco, l'ultima volta si era messo a discutere con un cavallo e alcuni avevano giurato che stesse provando ad avere un bacio dalla povera bestia.

"La vuoi una carotina? Una carota tutta per te, se ti do una carota mi dai un bacio? Io ho fatto lo stalliere per quasi tutta la vita, poi mi hanno cacciato perché ho fatto scappare qualcuno di voi, ma poi li abbiamo ritrovati, non ti preoccupare!Erano nascosti sotto un ponte e giocavano...a carte."

La Casa Delle Ribellioni Di LondraWhere stories live. Discover now