Capitolo 1

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Il sole sta lentamente tramontando oltre le montagne facendo brillare i piccoli cristalli che si formano quando la sabbia rossa viene bagnata dalla pioggia. È uno spettacolo che si vede raramente, da quando è comparsa la sabbia rossa i temporali sono drasticamente calati, soprattutto nella stagione estiva. Si dice che un tempo i giorni di pioggia erano odiati perché non era piacevole uscire all'aperto, mentre adesso sono giorni di giubilo. La gente si raccoglie attorno alle grandi vasche di filtraggio e osservano la pioggia rosata scendere dai tubi di raccolta. Purtroppo la sabbia rossa non si limita a ricoprire il terreno e tutto quello che vi è costruito sopra, microscopici granelli formano un pulviscolo quasi invisibile che ricopre come un velo i nostri cieli.

Anche se l'aria non è così dannosa da creare problemi all'apparato respiratorio, una lunga esposizione danneggia gravemente i polmoni. Se si è fortunati si passa il resto della vita con un'asma grave, altrimenti il tumore ai polmoni che causa è talmente aggressivo da non lasciare scampo. Purtroppo non si limita solo a danneggiare solo i polmoni ma qualsiasi cosa con cui entra in contatto: occhi, naso, bocca sono le vie che usa per insinuarsi dentro di noi.

Così l'umanità è stata costretta a vivere riparata dalla sabbia rossa e l'unico modo efficace e sicuro è stato costruire cupole di ferro e vetro sopra le città. L'aria viene filtrata e così anche l'acqua, che provenga dalla pioggia o dalle falde acquifere.

Le "palle di vetro", come vengono chiamate le città protette da cupole, sono solo il trenta percento delle città esistenti prima che la sabbia rossa invadesse il nostro pianeta. Le città più grandi si sono salvate grazie all'aiuto del governo, mentre solo una minima parte delle città più piccole hanno ricevuto la protezione di una cupola senza finanziamenti statali e adesso appartengo a grandi società private e hanno regole diverse create dal consiglio di amministrazione. Per un breve periodo c'è stata una guerra tra le città appartenenti allo Stato e quelle Private, ma alla fine il buonsenso ha prevalso ed è stato stilato un accordo di pace e collaborazione. In parte viene rispettato ma ci sono alcuni punti che le città Private spesso non rispettano: prestare assistenza e riparo agli Esterni, ovvero chi non è così fortunato da vivere al sicuro sotto una cupola. Il numero di queste persone cala giorno dopo giorno a causa della prolungata esposizione alla sabbia rossa. Come noi hanno costruito depuratori per l'acqua ma non hanno sufficienti mezzi per innalzare cupole e così vivono sotto terra o in palazzi preesistenti facili da isolare, nei quali sono riusciti a creare serre per sfamare i loro cittadini.

Osservo i cristalli di sabbia luccicare nella luce morente del giorno e dentro di me si risveglia il desiderio di uscire da questa prigione di vetro. Non dovrei lamentarmi, vivo in un posto protetto, con aria e acqua pulite, sono in una piccola oasi all'interno di un immenso deserto rosso. La vita è semplice ma ordinaria, ogni giorno uguale al precedente. Tutto è ordine, ognuno ha una mansione ben precisa che viene tramandata di padre in figlio e solo in rarissimi casi è possibile scegliere un lavoro diverso da quello che fu assegnato ai propri antenati. Molti trovano rassicurante questo sistema di assegnazione dei lavori perché non esiste un lavoro inutile e quindi c'è la certezza di avere sempre quello di cui si ha bisogno. Rassicura anche me, ma il problema non è la noia della routine ad infastidirmi ma non poter uscire. Vorrei scoprire cosa c'è oltre le montagne, viaggiare ed esplorare terre che ho visto solamente nei file video dell'archivio digitale. So che il mondo non è più come in quei filmati, non ci sono più verdi foreste, fiumi e laghi con acqua cristallina, ma non riesco ad esserne davvero sicura. Forse è solo un sogno, ma sento che qualcosa è sfuggito alla sabbia rossa.

La Grande Isola. È inutile che continuo a girarci intorno, da quando ho sentito questa leggenda non ho mai smesso di sperare che non sia una semplice leggenda.

Si dice che oltre il mare, in un punto che nessuno conosce ci sia un'isola immensa che non è stata raggiunta dalla sabbia rossa perché protetta dall'oceano e da forti venti che la spingono lontano. Alcuni abitanti che da Lursta con cui abbiamo scambi commerciali, dicono che molti marinai affermano di averla avvistata e che sopra ad essa il cielo era azzurro intenso e non c'era traccia del sottile velo rosato che crea la polvere della sabbia.

Voglio vederla con i miei occhi. Tra qualche giorno, parte della nostra comunità si sposterà a sud, a Neam, una città privata che è stata da poco bonificata e che accoglierà cittadini di altre città statali con una popolazione in rapido aumento. Io e la mia famiglia facciamo parte delle persone sorteggiate per il trasferimento. Neam è sulla costa e, non solo vedrò il mare pre la prima volta, ma avrò un pass di accesso al porto. Potrei imbarcarmi su una nave e inseguire il mio sogno di trovare la leggendaria Grande Isola. Non so se sarò davvero così coraggiosa, ma il pensiero di vivere tutta la vita sotto una cupola riaccende il mio entusiasmo e il desiderio di osare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 23, 2017 ⏰

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