Three

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"Ragazzi! Tutti qui," chiamò il coach battendo le mani e fischiando per far raggruppare i ragazzi della squadra in un semicerchio davanti a lui. Al suo fianco c'era Derek, le mani in tasca e lo sguardo che vagava su tutti gli studenti senza mai fermarsi su qualcuno in particolare per troppo tempo.  

"Greenberg, smettila di sorridermi in quel modo, mi stai inquietando," Finstock alzò gli occhi al cielo riprendendo lo studente che più odiava. "Lui è Derek Hale, mi farà da assistente e vi allenerà in vista della partita del mese prossimo," cominciò a spiegare gesticolando. "Visto che siete delle mammolette e, francamente, la metà di voi fa davvero schifo in campo, abbiamo deciso di farvi restare a scuola due volte a settimana, martedì e giovedì, dalle quattro alle sei, per allenarvi con Derek, la mattina invece starete con me come al solito." 

Un coro di disappunto si levò dai ragazzi e il coach dovette fischiare nel fischietto un paio di volte prima di riavere la loro attenzione e farli stare zitti. 

"Calmi calmi. Sarà solo per qualche settimana, fino alla partita," cercò di rassicurarli poi. "Non che abbiate altra scelta, dopo tutto, scommetto che nessuno di voi vuole una F in economia, dico bene?" disse ridendo.

Anche il chiacchiericcio più basso si fermò e il campo piombò nel silenzio più totale. 

"Dico bene?" chiese un'altra volta, tornando immediatamente serio. 

"Sì coach," arrivò la risposta in coro dei giocatori, chi scocciato e chi invece rassegnato. 

"Bene, quindi oggi pomeriggio vi voglio qui alle quattro in punto, pronti e scattanti," disse poi battendo le mani un paio di volte. "Adesso, prendete posto e cominciamo." 
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Come ordinato dal coach, tutta la squadra di lacrosse si presentò in campo non appena l'orologio segnava le quattro in punto. 

"Ok ragazzi, come riscaldamento fate tre giri di campo," disse Derek non appena finito l'appello e dopo aver atteso che tutti i ragazzi fossero pronti. 

"Scott, Isaac e Stiles, ne voglio cinque," disse poi senza nemmeno alzare lo sguardo da una pila di fogli che teneva in mano, probabilmente dove aveva scritto i vari esercizi da fare. 

"Cosa?! Perchè anche io?" squittì Stiles con gli occhi spalancati. 

Derek alzò lo sguardo ma non rispose, si limitò semplicemente ad aggrottare le sopracciglia. 

"Stilinski, meno chiacchiere e più corsa, hai sentito il nuovo allenatore," gli disse il coach che proprio in quel momento si era affiancato nuovamente a Derek e gli stava facendo sapere il suo accordo nella scelta di far correre qualche giro in più a Scott e Isaac, dopo tutto uno era il capitano e l'altro aspirava a diventarlo. Su Stiles non si pronunciò neppure, ovviamente. 

I ragazzi cominciarono a correre intorno al campo e a parlattare tra di loro. Isaac, Scott e Stiles erano in un gruppetto leggermente separato dal resto della squadra. 

Già al secondo giro Stiles cominciava a sentire la gola secca e le gambe stanche. "Ma se lo ricorda che non sono un licantropo, vero?" chiese ai due lanciando un'occhiata a Derek che stava scrivendo qualcosa nella cartellina che il coach gli aveva dato ad inizio allenamento. 

Scott sbuffò una risata. "Secondo me ci prova gusto a vederti soffrire, un po' come il coach," gli rispose rallentando leggermente per non andare troppo oltre l'umano. Lui e Isaac ovviamente non avevano problemi di stamina, potevano correrne anche venti di giri senza nemmeno sudare. Stiles no, Stiles stava cominciando il suo terzo giro e i suoi polmoni stavano già implorando pietà. 

Isaac lo prese per un polso e praticamente lo trascinò mentre correva, Stiles non ebbe nemmeno la forza di ribellarsi e si lasciò trascinare via cercando di non pensare al dolore delle gambe, dei polmoni, della gola, dell'intero corpo

Getting FitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora