All'ora di pranzo vado con Yuko nel giardino dell'università, ma scorgo in un angolo Orochi con un amico.
- Yuko, perdonami, ma... -
- Vai tranquilla, è bene che tu gli spieghi meglio tutto. - mi sorride.
- Grazie mille, poi ti racconto come va. -
Dopo un suo assenso mi dirigo verso il mio ragazzo.
Oggi, non appena mi sono svegliata, ho deciso di parlare con Orochi di ieri.
Devo dirgli cosa penso del festeggiare i mesi e voglio trovare un compromesso con lui.
- Orochi, ciao. Come stai? - lo saluto appena mi ci trovo di fronte.
- Oh, Shiori ciao. Bene, tu? -
- Bene, ma... potrei parlarti un attimo? - mi molleggio in ansia sul posto.
- Veramente... ora dovrei tornare a lezione. -
- Ah... allora, questo pomeriggio ti va di uscire? - insisto ancora.
Devo proprio parlarne o continuerò a sentirmi così.
- Questo pomeriggio studio, ma... cosa dici se stasera ceniamo insieme? A casa tua? -
- A casa mia? - chiedo confusa.
Ho chiesto più volte ad Orochi di cenare da me, ma è accaduto così raramente di ottenere una risposta positiva.
Strano che sia lui a proporlo.
Forse sta cercando di andarmi in contro dopo ciò che è successo ieri?
Uhm... promette bene allora.
- Sì, non ti va? -
- Al contrario. Non vedo l'ora! - sorrido emozionata e speranzosa.
Non appena arriva il fatidico momento sono tutta agitata.
- Shio, calmati. Andrà tutto bene. - Hiro cerca di farmi tranquillizzare.
Come al solito è venuto a mangiare da me e, da come si comporta, è completamente normale.
A quanto pare solo io mi preoccupavo dopo il nostro discorso.
Va beh... meglio così.
- Lo so, solo che... gli piacerà il menù? - inizio a dondolarmi davanti al forno.
- Se non gli piace il tuo arrosto è meglio portarlo da un dottore, uno bravo perché a nessuno, con papille gustative sane, può non piacere. -
Quasi scoppio a ridere - Ma cosa?! Che esagerato. -
- Affatto, lo sai che il tuo arrosto è tra i miei piatti preferiti. -
- Lo so, ma tu sei di parte. Mi diresti che è ottimo anche se facesse schifo. -
- Senti, non è più come all'inizio. Quando hai cominciato a cucinare con tua madre facevi dei piatti davvero... particolari? -
- Dì pure orripilanti. Sei davvero stato troppo cortese a quel tempo. -
- È il passato. Ora cucini bene quasi quanto mia nonna. -
- Beh... in fondo mi ha insegnato lei molte cose, no? - sorrido ricordando il periodo.
Mamma non è mai stata un granché a cucinare e per questo pure i miei piatti non erano affatto buoni.
Un giorno Hiro tornò a casa con un bento preparato da me e sua nonna, che viveva con loro, assaggiò il contenuto contro il volere del mio amico.
STAI LEGGENDO
L'Amore Vicino A Me
RomanceNon avevo la minima idea di come funzionasse il mondo. Ero una sbadata ed ingenua ragazza. Non che ora io sia cambiata, ma... almeno non vedo più quei lati del mio carattere come difetti. Ed il merito è tutto tuo. Mi hai fatto capire che, anche io...