Resta

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Resta.

 Accelero il passo, cercando di non inciampare nei rovi. 

Ti prego, resta.

Una lacrima mi riga il viso. La asciugo prima che ne seguano altre.

Non andare.

Inizio a correre, cercando di mettere quanta più distanza possibile tra me e il passato.

Sono stanca. Stanca delle persone che mi guardano come se fossi uno strano animale. Stanca di non appartenere a nessun luogo. Stanca di chi mi ama, stanca di chi mi odia. Stanca di essere sola, stanca di avere gente attorno. Sono stanca di chi mi dice come essere felice, perché loro non sanno quanto sia difficile.

Sono stanca, ed è per questo che no, non resto.

Giungo sul limitare del bosco. In piedi, fisso il vuoto sotto di me. Non riesco a scorgere la terra in fondo al dirupo. La trovo un'inquietante metafora della morte.

In molti hanno cercato di dare alla morte un volto. Generalmente è una signora incappucciata che regge una falce con la mano scheletrica. Ora che il mio momento si avvicina, non c'è nessuna figura intimidatoria a farmi compagnia. Siete tutti degli idioti, penso con un'alzata di spalle.

Chiudo gli occhi.

Cado nel vuoto.


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