Oceano

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Sto galleggiando. Le onde blu mi cullano placidamente. Fisso l'azzurro del cielo, sporcato da qualche nuvola bianca che transita timidamente sotto i miei occhi. Un vento caldo mi sfiora.
È tutto così pacifico: azzurro e blu e bianco e basta, nulla intorno a me se non acqua e aria. In lontananza, la spiaggia. Sto galleggiando.
Chiudo gli occhi e sento il corpo rilassarsi. Sto scivolando nelle braccia del sonno. Comincio ad avere freddo. È meglio tornare a riva.
Apro gli occhi, ma sopra di me non c'è più un frammento di azzurro: tutto è grigio e tutto urla, pioggia!. Il vento imperversa, le onde corrono.
Comincio a nuotare più veloce che posso, non voglio essere qui quando scoppierà la tempesta. Ma più cerco di avvicinarmi alla terraferma, più questa sembra lontana, un miraggio.
Il primo lampo. Il primo tuono. Le prime gocce. Accelero ancora, inutilmente. Sono stanco. Basta. Lasciatemi qui. No, anzi, aiuto, aiuto! Non posso morire così! Un ultimo tentativo, ma no, non ci riesco, non posso più nuotare. Uno strano torpore si è impadronito del mio corpo e tutto ciò che voglio è affondare, nell'oceano e nel sonno. Mi fermo. Chiudo gli occhi. Le onde nere mi abbracciano. Fisso l'oscurità del nulla, così puro, così immacolato. Nero e basta.
Non c'è più vento. Non c'è più aria intorno a me, solo acqua.
Sto sprofondando.

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