1°capitolo

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Ad un tratto sentì di nuovo il peso del suo corpo sul morbido materasso della sua camera da letto e si svegliò spalancando gli occhi color nocciola terrorizzata.
Era da qualche notte che aveva questi sogni. Non sapeva cosa fare. Non ne aveva parlato con nessuno, nemmeno con Alexis. Ma prima o poi glielo avrebbe detto, non ce l'avrebbe fatta.
Alexis era sua mamma, la chiamava per nome perché ormai era la sua migliore amica, sua sorella, cosa che sarebbe potuta anche essere credibile visto che Alexis aveva 30 anni e Amy a marzo ne avrebbe fatti 16.
Le due ragazze abitavano nell' ultimo piano di un palazzo nella periferia di Amburgo, in Germania.
Alexis aveva cercato di rendere l' appartamento più accogliente possibile, ma il tentativo non era riuscito, osservò Amy, mentre camminava per la casa osservando la carta da parati(un tempo di colori sgargianti) che si stava scollando dal muro in un angolo.
Alexis era come ogni mattina in cucina, ma non era a preparare pancakes come al solito, bensì sul tavolo traballante con una lettera in mano. Era sconvolta.
"Alexis, tutto bene?"
Quest'ultima si girò pallida e rispose tremando:"Amy.Io... s-simo stati sfrattati. N-non abbiamo pagato l'affitto per quasi un anno e..."la voce era sottile e spaventata, ma Amy sapeva che si sarebbe messa a urlare per la disperazione e infatti..."e ora dove andiamo?Non abbiamo posto in cui abitare!A meno che...no... Amy, t-ti andrebbe di andare in Irlanda? Solo fino a quando non troveremo un altro posto in cui stare!"
"Cosa? In-in Irlanda? perché?"
"Vedi la nostra famiglia è originaria di una piccola isola accanto alle coste irlandesi. Mi dispiace. Mi dispiace di non poter farti continuare i tuoi studi e farti andare in quella nuova scuola"
A quale punto corse ad abbracciarla. Sentì​ il suo profumo di vaniglia e fiori.
Non le importava granché di lasciare la sua città e neanche della scuola nuova in cui sarebbe dovuta andare a settembre. Magari avrebbe sofferto di più con quei nuovi compagni che con quelli della sua vecchia scuola che l' avevano fatta star male....no, si era promessa che non ci avrebbe pensato più. Quello che le avevano fatto le aveva procurato una ferita immaginaria che avrebbe dovuto imparare a curare da sola, come ha fatto tutte le volte che soffriva. Se casa a imparava a rialzarsi da sola.
Quanto alla notizia dell isola rimase piuttosto stupita.Lei non sapeva niente dei suoi parenti, specialmente di chi fosse suo padre, ma ogni volta che toccava l' argomento Alexis faceva finta di non sentire oppure cambiava discorso.
Amy si staccò da Alexis e infine disse in tono definitivo:"Andiamo".

Angolo autrice
Ciao a tutti! Scusate per la lunghezza del capitolo che spero vi sia piaciuto e anche per la copertina che non è delle migliori ma non riesco più a toglierla! Se avete dei suggerimenti scriveteli nei commenti, le accetti molto bene le critiche costruttive!

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