Alec Lightwood

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-Ma perché non sono nato a Miami?- si lamentò tra se e se il ragazzo mentre si stringeva nel suo cappotto beige e si dirigeva a passo accelerato verso la sua scuola. Alec Lightwood era sempre stato un ragazzo molto educato e riservato, tanto da non dire a nessuno della sua omosessualità, di cui era ormai a conoscenza da quasi cinque anni. Rendersene conto non era stato per nulla complicato: in prima superiore rifiutava tutte le ragazze che gli chiedevano di uscire con la scusa dello studio, ma quando vide il migliore amico, palesemente gay, della sua ultima conquista, capì che non era lo studio che lo teneva lontano dalle ragazze. Per un periodo si sentì in colpa per aver accettato di vedere la ragazza, solo per provarci con l'amico, con cui poi si fidanzò per qualche mese, ma poi lei cambiò città e il ragazzo non si fece più sentire.

Dopo quella delusione decise di non uscire mai allo scoperto, almeno non completamente, e concentrarsi sulla scuola, per diventare uno studente eccellente in modo da seguire le orme del padre, insegnante universitario. Ed era arrivato così, animato dalla sua promessa, a metà semestre dell'ultimo anno di superiori con i voti più alti della sua scuola, una borsa di studio per l'università di New York e nessuno che sospettasse della sua omosessualità se non il suo migliore amico e sua sorella. Non che si vergognasse o avesse paura del giudizio delle altre persone, semplicemente preferiva mantenere un profilo basso: sicuramente se avesse fatto coming out, le persone avrebbero iniziato a parlare e lui si sarebbe sentito troppo a disagio sotto gli sguardi dei compagni.
Se avesse saputo cosa sarebbe successo di lì a poco, avrebbe sconvolto la sua vita uscendo allo scoperto molto prima; ma lui non poteva sapere che, in quel momento, in segreteria c'era il ragazzo che gli avrebbe cambiato la vita per sempre, intento a completare la sua iscrizione.

Arrivato davanti alla porta della sua aula, con largo anticipo, entrò e si sedette nella penultima fila di sinistra, vicino al suo migliore amico.

-Ciao Alec.-

-Ehi Jace. Com'è finita la discussione di ieri con Clary?-

-Bene. Diciamo che abbiamo incanalato tutta la rabbia a letto... Penso sia stato più intenso dei miei soliti allenamenti in palestra.- dopo aver visto la mia faccia Jace scoppiò a ridere, dovevo sembrare veramente traumatizzato guardando la sua faccia, che era davvero impegnata a ridere di me.

-Scusa, ma fai schifo. Potevi risparmiarmelo!-

-Oh dai, verginello, non ho detto nulla di così scandaloso. Non è colpa mia se non trovi nessuno con cui scopare! Hai mai provato i gay club? Dicono che si rimorchia molto. - lo guardai male e gli tirai una ciocca di capelli biondi.

-Ahi!-

-Te lo sei meritato! E non dire queste cose ad alta voce, lo sai che sei praticamente l'unico ad essere a conoscenza dalla mia omosessualità.- sussurrai infastidito. Ovviamente lui fu il primo a venirne a conoscenza, eravamo amici sin dalla nascita e,a dir la verità,  mi aveva aiutato molto a far chiarezza sul mio orientamento, tanto da avermi baciato per vedere se avessi provato qualcosa. Il biondo fece una strana espressione che mi fece scoppiare a ridere, facendolo sussultare leggermente.

-Che c'è?- rise.

-La tua faccia- continuai a ridere fino a tenermi lo stomaco, avevano anche iniziato a lacrimarmi gli occhi.

-Esagerato.- continuo a ridere e lui si aggiunge poco dopo. Ci fermiamo sentendo la professoressa entrare e richiamare l'attenzione di tutti. Smettiamo di ridere e ascoltiamo la prof. che, a quanto pare, sta facendo un annuncio.

-E' appena arrivato un nuovo studente, Magnus Bane, siete pregati di accoglierlo in modo adeguato. Prego entra pure.- Un ciuffo alto di capelli neri con qualche ciocca colorata di rosa entrò nella classe, accompagnato da un ragazzo talmente bello da farmi aprire la bocca costringendo il mio migliore amico a darmi una gomitata per farmi riprendere.

EXPOSED|| MALEC.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora