Capitolo II - Di luna park, canzoni d'amore e padri apprensivi

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14 Febbraio 2013

A Lima, quella mattina, il sole splende.

Kurt apre appena gli occhi, quando sente una vibrazione sul comodino. Quando realizza che è il suo telefono, sorride.

Ebbene sì, adesso al mattino Kurt Hummel sorride, pensando che il suo telefono vibra perchè qualcuno, un qualcuno molto speciale dai riccioli folti e neri - troppe volte coperti dal gel - dagli occhi d'ambra e dal cuore d'oro, gli scrive il buongiorno.

Infatti, quando Kurt prende il telefono, sullo schermo campeggia la notifica di un messaggio.

Da: Warbler <3

Buongiorno Kurtsie! Buon San Valentino! Passo a prenderti a casa, preparati :) Ci vediamo alle 9 <3

Kurt sorride come se vedesse Dio, quando legge il messaggio. Posa il telefono e mentre lo posa realizza quattro cose: ha un fidanzato che definire perfetto è sminuirlo, oggi è San Valentino, oggi non andrà a scuola e ha poco più di un'ora per prepararsi ad una giornata con il suo splendido ragazzo e i ragazzi del Glee Club.

Merda!

Kurt corre sotto la doccia, dopo essere andato a svegliare quel pelandrone del suo fratellastro che, come prevedibile, dormiva ancora beatamente. Quella mattina Kurt non sa cosa mettersi, dato che non ha ancora idea di cosa faranno, poiché Blaine ha deciso che “Tutto deve essere una sorpresa per te, Kurt! Te lo meriti”.

Kurt gli ha sorriso, quando lo ha sentito, prima di baciarlo.

Alla fine opta per un paio di jeans blu, una camicia a quadri azzurra abbastanza aderente, una maglia bianca sotto e un paio di Vans di un colore a metà tra turchese e verde acqua.

Corre in cucina, dove trova Carole, con un sorriso a trentadue denti, impegnata a preparare dei pancakes per colazione. Kurt la saluta con un bacio sulla guancia, mentre si versa una tazza di caffè, macchiandola con del latte. Si siede nel momento in cui Finn entra in cucina, ancora un po' rimbambito dalla dormita, che si abbandona sulla sedia accanto a Kurt, rubandogli un sorso di caffè. Kurt, in tutta risposta, gli tira una gomitata nelle costole.

Stanno facendo colazione quando la porta si apre, mostrando un Burt sorridente con un enorme bouquet di rose gialle, seguito a ruota da un Blaine altrettanto sorridente con un mazzo di margherite, i fiori preferiti di Kurt.

“Ho incontrato questo baldo giovane dal fioraio e abbiamo fatto la strada insieme” dice Burt, rivolto a suo figlio, che ha un sorriso enorme ad illuminargli il volto e una lacrima di gioia pronta a scappare.

Si alza e in meno di un secondo sta stritolando in un abbraccio il suo ragazzo, sussurrandogli una marea di “Grazie” sul petto.

Quando Kurt alza finalmente lo sguardo dal petto di Blaine, fino ad incontrare il viso innamorato del ragazzo riccio, non può fare a meno di baciarlo in un buongiorno decisamente degno, suscitando i fischi di Burt e Finn e un “Aww” da Carole.

“Vuoi mangiare qualcosa?” domanda Carole, quando i due ragazzi si staccano.

“Se posso volentieri, grazie” risponde Blaine, sorridendo alla donna.

Si siede accanto a Kurt, visto che Finn gli ha fatto posto, e intreccia la propria mano con quella del suo fidanzato, che la stringe come se ne dipendesse la propria vita.

Carole, a quel gesto, sorride come solo una madre sa fare. Sa che non è la madre biologica di Kurt ma da quando ha conosciuto lui e quell'uomo meraviglioso che è suo padre prova per lui un amore paragonabile a quello di una madre per il proprio figlio.

Per aspera sic itur ad astraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora