Capitolo IV - Di rivelazioni shock, tentativi di riscatto e finali felici

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24 Marzo 2013

La primavera in arrivo riempie Lima di sole e polline, rallegrando Kurt e creando qualche problema al povero Finn, che quella mattina lo accompagna a scuola.

All'ennesimo starnuto Kurt, divertito dal fatto che il suo fratellastro avesse il naso tanto rosso da sembrare la renna della famosa carola natalizia, scoppia a ridere, con grande disappunto dell'altro.

“Guarda che accosto e ti mando da solo a piedi!” minaccia il guidatore, con un sorriso che tradisce il suo tentativo di essere cattivo.

Kurt, nel dubbio, smette di ridere.

Arrivati nel parcheggio della scuola Kurt scende, ma un'auto presente nel parcheggio lo inchioda sul posto. L'auto di Karofsky è parcheggiata accanto all'ingresso della scuola, e questo significa che anche il proprietario è lì. Ovviamente il castano non ha dimenticato le parole del bullo, né tantomeno le sue minacce di morte. Non ha parlato di quell'incontro nemmeno con Blaine o con qualcun altro, non volendo creare altri problemi ai suoi amici. Dopo molte insistenze del ragazzo, inoltre, neanche Burt e Carole erano stati messi al corrente della faccenda, con la promessa che sarebbero stati informati solo se strettamente necessario. Così Kurt si trovava di nuovo a tenersi un peso, anche maggiore del precedente, solo per sé.

Vedere la macchina di quel ragazzo, però, rinnova il terrore di Kurt, che si avvicina a Finn e lo tira per un braccio affinchè entrino in fretta a scuola.

Una volta dentro Kurt si guarda intorno per cercare Blaine, che avrebbe dovuto attenderlo all'ingresso, ma che sembra non esserci.

Mentre è intento a cercarlo, sente due mani che lo afferrano per i fianchi, e sussulta dalla paura. Si gira e, non appena realizza che si tratta di Blaine, tira un sospiro di sollievo.

Blaine, dal canto suo, è sorpreso dalla reazione del castano. Ha sempre amato le sorprese e gli scherzi, ma gli sembra che stavolta abbia reagito con paura, e non è da lui.

“Kurt? Va tutto bene?” domanda Blaine, rassicurando l'altro prendendogli la mano, venendo ricambiato quasi subito dall'altro.

“No no, tranquillo” risponde Kurt, sforzandosi di sorridere per non dare ragione al riccio di dubitare della sua affermazione. Blaine, non molto convinto, decide però di fidarsi. D'altronde, se qualcosa non andasse bene, glielo direbbe subito, no?

Le lezioni della mattina passano senza troppi intoppi, e per il pranzo Kurt sceglie un tavolo piuttosto defilato, così da non attirare l'attenzione di nessuno se decidesse di fare una cosa banale come abbracciare Blaine.

Nel pomeriggio, però, arrivano i problemi. Kurt e Blaine sono rimasti a scuola, dato che ci sarebbero state le prove del Glee Club. Mentre si dirigono nell'aula di canto, però, una voce attira l'attenzione di Kurt.

“Ehi checca!”

È Karofsky, da solo, a parlare. Kurt si congela sul posto, mentre Blaine si gira.

“Che cosa vuoi, Karofsky?” domanda Blaine, la voce carica di rabbia.

“Possibilmente voi due su un altro pianeta, ma visto che non posso averlo, purtroppo, mi accontento di divertirmi un po'” La sua voce è strafottente, cattiva. Kurt sente ogni parola come una coltellata, ed è sul punto di mettersi a piangere. Quando Blaine se ne accorge, lo prende e lo porta via dal corridoio, mentre Karofsky alle loro spalle urla insulti e ride di loro.

Una volta entrati in aula canto Kurt si rannicchia in un angolino, per scoppiare a piangere subito dopo. Blaine chiude la porta e si precipita dal suo fidanzato per cercare di calmarlo, ma sortendo scarsi risultati. Nel frattempo sono arrivati gli altri membri del Glee che, accortisi della situazione, hanno fatto capannello attorno ai due fidanzati.

Per aspera sic itur ad astraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora