Ti capita mai di essere triste? Non parlo di tristezza superficiale, ma di una tristezza più profonda, di angoscia. Ebbene, io ho appena passato un orribile periodo, durato circa un mese, dove i problemi mi sovrastavano, dove quasi tutti mi accusavano, mi colpevolizzavano e dove io ho provato odio verso me stessa. Mi odiavo per le mie paure, le mie insicurezze e la mia incapacità di esigere libertà. Sentivo crescere dentro me l'angoscia.
Il mio Amore lo sapeva, ma non poteva fare molto purtroppo, anche perché per lui era un periodo molto impegnativo che lo teneva costantemente distratto quando eravamo insieme. Io lo vedevo così preso dalle sue cose che mi sono sentita messa da parte. Sai, lui è un ragazzo molto particolare, non fa mai capire cosa gli passa per la testa, non mi ha neanche mai detto se mi ama o no. Lui dice che l'importante dell'amare non è dirselo, ma dimostrarlo. Io credo abbia ragione.
Sono uscita da quel periodo grazie alla sua vicinanza, ma soprattutto grazie ed un episodio in particolare. Era martedì 6 giugno. Sembrava essere una giornata standard, di quelle che si vivono in continuazione: mi sono svegliata alle 9:00 ed ho saltato scuola, mi sono fatta una doccia, ho fatto colazione, mi sono vestita, ho preparato il pranzo e come al solito, finito di mangiare, sono uscita. Arrivata da lui ero euforica, avevo sentito molto la sua mancanza. Lui invece era un pò giù, stanco dai suoi impegni. Siamo andati a fare una commissione e ci siamo fermati in un bar a bere qualcosa. Finito di bere sono andata a comprare un pò di pizza da dividerci e l'ho portato al porto per fare merenda. Parlavamo come al solito di quello che ci accade: scuola, lavoro, famiglia. C'era un poacevole venticello e gli scogli, colpiti dall'acqua, facevano da sottofondo alle nostre parole. Ad un certo punto iniziammo a parlare dei suoi traguardi economici, essenziali per la macchina, e lui disse che comprata quella, la tappa successiva sarebbe stata una casa. Io lo guardai esterrefatta e gli dissi: "È? Seriamente?". Non ne avevo idea, non me ne qveva mai parlato, ne rimasi molto felice e sorpresa. Trovavo molto affascinante il suo desiderio di indipendenza.
Poi però lui disse un altra cosa che mi fece fermare il cuore: "Si, vorrei affittare un'appartamento e tu verrai con me". Lo disse con un bellissimo sorriso e con tanta decisione. Rimasi un attimo perplessa e continuai a chiedergli se fosse vero. Ero incredula. Sai, lui è il classico ragazzo che non ti da certezze, che ti lascia sempre pensare che esista l'opzione di continuare la tua vita senza di lui. Non credevo che sarebbe mai arrivato quel momento, non credevo neanche che pensasse ad un futuro con me. La nostra relazione è sempre stata, se si può dire, al giorno. Mi sono sentita sicura come non mai. Ma ci pensi, nel giro di sette, otto mesi, io vivrò con lui. Mi tremano le gambe. Quanto lo amo.