2. Mestiere d'amore

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Passarono due settimane da quel magico pomeriggio.
Eva e Marco avevano trascorso giorni meravigliosi. Giorni di intense emozioni. La loro piccolina aveva rivoluzionato la vita un po' a tutti, dai nonni ai giovani zii. Sembrerebbe una cosa piuttosto ovvia e naturale, ma per i neo genitori in particolar modo, che da quando nacque la piccola Marta si ritrovarono ad essere ufficialmente una vera coppia innamorata.
Giulio e Lucia avevano preparato, a loro insaputa, una camera tutta per loro.
La camera delle ragazze, infatti, si era trasformata in una camera matrimoniale addobbata di una tenerissima culletta per la bimba. Alice, per prima si è offerta volontaria a cedere la sua camera affinché la sorella si sistemasse con Marco, in attesa della loro partenza per l'X-Tour.
Il concerto a Torino fu un successo e Marco non vedeva l'ora di partire con Eva per questa nuova avventura. Lei, d'altro canto era felicissima di seguirlo ed accompagnarlo a questa indimenticabile esperienza che avrebbe cambiato le loro vite.
Tutto era finalmente tornato al proprio posto.
Mancavano solo pochi giorni alla partenza e già in casa si respirava aria di impazienza e preparativi.
Lucia era molto contenta per sua figlia, ma nello stesso tempo era preoccupata e in ansia, come ogni mamma d'altronde, per non poter essere d'aiuto ad Eva alle prese con sua figlia.
«Mamma devi state tranquilla. Non sarò da sola. Ci saranno Marco e Simona a darmi una mano»
«Si ma come farete la notte quando Marta non vi farà dormire. Marco non può permettersi di fare intere notti insonne! E quando non saprai come comportarti, quando non capirai perché la bambina piange...»
«Mamma ti prego! Non sono così sprovveduta» la interruppe Eva.
«Certo che non lo sei! Però avrai bisogno di me e io sarò lontana!»
«Vorrà dire che ti chiamerò fino alla noia!» Rispose ironica la figlia cercando di tranquillizzarla.
«So che lo farai, ma...»
«Mamma cosa dovrei fare? Lasciar partire Marco da solo? Negargli di vedere sua figlia crescere?»
«Eva ha ragione, mamma! Lasciala partire in pace. Se avrà bisogno di aiuto lo faremo da lontano, e sono sicura che andrà tutto bene!» Si intromise Alice, entrata in stanza proprio in quel momento.
Eva poggiò una maglietta, piegata appena, sulla valigia aperta, e si voltò verso di lei.
Le sorrise semplicemente grata della sua comprensione.
«Dopotutto...» aggiunse avvicinandosi «Anche te hai cresciuto me ed Eva a Milano da sola e lontano da nonna»
Lucia accusò il colpo e annui sapendo che aveva ragione.
«Ma io non ero in giro per il mondo! Nonna in un'ora di aereo poteva raggiungermi»
«Si è vero, ma ci hai cresciuto comunque da sola» le disse Eva sedendosi accanto a lei sul letto.
«Ti prego mamma, devi stare tranquilla! Se mi renderò conto di non farcela tornerò a casa, te lo prometto!»
La madre le sorrise quasi rassegnata. Non poteva certo impedirle di fare quello che avrebbe voluto fare.
«E poi è giusto che lei e Marco abbiano finalmente un po' di tranquillità, dopo tutto quello che hanno passato»
Alice sembrò essere cresciuta all'improvviso.
Eva le sorrise di nuovo commossa, invitandola a sedersi con lei e la loro madre, e si abbracciarono teneramente consapevoli che quell'abbraccio sarebbe mancato terribilmente.

Nella camera di Giulio, nel frattempo, Marco era alle prese con sua figlia, Marta, tra pannolini sporchi e un pò di coccole. Walter, in quel momento uscì dal bagno in camera e vide divertito la scena tra lui e la piccola.

 Walter, in quel momento uscì dal bagno in camera e vide divertito la scena tra lui e la piccola

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Marco & Eva in un IncantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora