La pioggia aveva finalmente cessato di cadere. Il cielo si schiarì lasciando spazio ad un luminoso arcobaleno. Grande e bellissimo. Proprio come l'amore. L'amore di una mamma che vede per la prima volta la sua bambina. L'amore di un padre che porge il dito nella manina di sua figlia e se lo lascia stringere forte. L'amore di due giovani, innamorati da sempre, e che per sempre saranno legati. Legati da una bimba venuta al mondo troppo in fretta, proprio come quell'arcobaleno spuntato in cielo.
Lo vedeva bene, Eva, quel fascio colorato, da quella finestra d'ospedale vicino al suo letto.
Lo guardava incantata, come fa un bambino per la prima volta.
Era rimasta sola a riposare. La piccolina addormentata nella culla affianco a lei, e Marco che si era allontanato un attimo fuori per salutare tutta la famiglia. Famiglia ormai finalmente felice di averli visti di nuovo insieme.
La giovane donna chiuse per un momento gli occhi. Ma non ci volle molto perché la mente si liberasse e ripercorresse tutto quello che le era successo nelle ultime ore. Quell'asfissiante abito da sposa, pronto per essere indossato. Il trucco e i capelli da preparare. La dedica improvvisa, cantata da Marco alla diretta tv, il suo nuovo singolo tanto atteso. La voglia pazza di prendere e partire per raggiungerlo, per potergli dichiarare tutto il suo amore. La ragione che prevale sul cuore. Andare in Chiesa. L'incertezza. La paura. La voglia di mollare tutto e scappare via, di annullare la cerimonia e urlare a tutti quanto lei amasse Marco. Il dolore improvviso delle prime contrazioni. La corsa in ospedale. Il volere l'unico grande amore della sua vita affianco a lei, a tutti costi, svelando il suo più grande segreto. E poi ritrovarselo lì, con lei. Prendere il posto di Alex. Prendere il suo vero posto. Lì vicino a lei. Lasciarsi stringere le mani e avere la forza di partorire grazie a lui, alla sua presenza, al suo starle vicino. Sentire il primo vagito della sua meravigliosa creatura. Tenerla al petto così piccola e fragile. Sangue del proprio sangue. Figlia di una notte magica. Figlia del suo più grande amore.
Marta.
È così che l'hanno chiamata.
«Voglio che abbia il nome di tua madre. Il suo ricordo deve vivere in lei» disse Eva tra le lacrime di Marco. Non poteva esserci gioia più bella per lui, e questo lei lo sapeva bene.
«Ti amo».
Solo due parole riuscì a dirle lui. Due semplici parole, le più belle del mondo. Quella che entrambi avrebbero voluto dirsi da tanto tempo.
La porta si aprì, interrompendo quei pensieri che viaggiavano spediti.
Riaprì gli occhi e Marco comparì davanti a lei col sorriso stampato in viso, felice come un bambino.
«Non vuoi proprio provare a riposare tu, eh?»
«Perché dormire quando il sogno c'è l'hai qui davanti a tuoi occhi?»
«Bhe, in effetti hai ragione» sorrise lui guardando la piccola.
«È incredibile cosa siamo riusciti a creare» commentò lei riferendosi alla bambina. «Già..Lei è tutto ciò che di bello possa esistere al mondo» continuò lui sedendole accanto ed abbracciandola con il gesto più naturale del mondo.
E rimasero così. In quella posizione così comoda, così perfetta. Come l'immagine di un quadro.
Fermi, immobili a guardare la loro piccola creatura. La meraviglia della vita che dormiva beatamente come se in qualche modo avesse contribuito a rimettere a posto le cose; a voler far tornare di nuovo insieme i suoi genitori, che con il loro amore l'avevano concepita in una calda sera d'estate.
Fermi, immobili, a vivere di nuovo.
Fermi, immobili e felici di stare di nuovo insieme.
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Marco & Eva in un Incanto
FanficTutto quello che non avete mai visto. Basta con tutto questo soffrire. Basta con la distruzione di una delle storie d'amore più belle. Lasciamoci alle spalle tutto quello che è successo, e torniamo indietro nel tempo. A quel bel pomeriggio di piog...