Come aveva potuto non accorgersene?
Quella donna bellissima dal volto così delicato con la quale stava parlando fino a qualche secondo fa... Era morta.
Era morta da molto prima di qualche secondo fa.
Era pallida, rigida ed i suoi occhi non trasmettevano più quel bagliore che probabilmente avevano in vita.
-"Vincent, che ti sta succedendo? Vincent!"
La vocina nella sua testa non voleva stare zitta, continuava ad urlargli contro, a mettergli agitazione come se stesse facendo o avesse fatto qualcosa di sbagliato.
-"Vincent basta giocare, torna in te. Cosa stai facendo, pazzo!"
Il suo corpo era così teso che quasi la si poteva scambiare per una qualche statua antica, come una bella Venere dormiente che non poteva essere ammirata da nessuno se non da lui.
-"Vincent, cosa hai fatto... Non puoi averlo fatto davvero, Cazzo!"
La sua cara amica Sofia era morta, era stata uccisa.
Vincent aveva visto tutto, aveva pianto, urlato, imprecato e tutto d'un tratto lei si era alzata e gli aveva sorriso amichevolmente.
Come poteva essere possibile?
-"sto sognando! Sofia, non puoi essere tu, non più ormai!"
-" Vincent, ma cosa dici! Sono qui,
Ti sto guardando dritto negli occhi!"
-"Pazzo, pazzo pazzo!"
Continuava ad urlare la voce nella sua testa.
La stanza era così scura, così stretta.
Sembrava che il buio l'avesse presa come propria dimora.
-"Sofia andiamo via di qui, questo posto mi fa paura... Non so nemmeno come ci siamo finiti!"
-" non puoi andare via, non possiamo andare via! Noi apparteniamo a lei e lei appartiene a noi!"
-"Di cosa stai parlando?!"
-"Parlo dell'oscurità che aleggia in questa stanza senza finestre. Noi siamo qui per un motivo Vincent, prova a ricordare."
All'improvviso quel volto così candido e bello si fece putrefatto, teso, scuro come la morte.
-"Fuggi prima che sia troppo tardi, fuggi Pazzo!"
Urlò la vocina nella sua testa.
E poi tutto fu oscurità.