12. Tatuatori

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Nigol si guardò attorno sospirando e chiuse gli occhi, cercando di pianificare qualcosa...

La giornata in cui Flovia aveva deciso di rispondere al telefono fu molto wow, perché successero molte cose. Innanzitutto, Chiarpa, Nigol e Miri erano ancora bloccate sulla spiaggia di Charleston, ma sapevano come dovevano fare. La mattina stessa si avvicinarono alla costa di Folly Beach, e videro un trattore che stava sputando dei maglioni; Chiarpa prese Nigol per i capelli e come se fosse Alisa la buttò sul trattore. Il contadino non ne fu contento, ma almeno le tre ragazze erano riuscite ad ottenere informazioni riguardo alla posizione di Maryland. Non aveva importanza, tuttavia, il fatto che Flovia avesse affermato di essere in viaggio per Folly Beabeachy.

Rapporto: ore 12. South Carolina.
Nigol tornò da Chiarpa e Miri, con una spalla rotta a causa del contadino.
"Chiarpa, la prossima volta ci vai tu a farti morire da uno scemo in culo! Ti odio, -disse tristemente- ma almeno so bene come fare per arrivare lì." Sospirò di nuovo, pensando alla vita di un rutto. Così corta e insignificante.
"Beh, allora? Ti muovi? Ce lo dici? Ti spacchi la testa dell'orecchino?"
Nigol la fulminò con lo sguardo un'altra volta e cominciò a prenderla a calci stile Lucas, e a pugni stile Lucas-Steve Fox. "TU -un pugno- DEVI -due- SMETTERLA -tre- DI -quattro- ESSERE -cinque- STRESSANTE!!!! -novanta."

Quando Chiarpa riuscì a rialzarsi, era tutta sanguinante da un occhio, allora prese un bastoncino Findus e lo ficcò nel ginocchio di Nigol, che piangente morì.

Poco dopo tutta questa tragedia romana, Miri telefonò nuovamente a Flovia, che sorprendentemente rispose anche stavolta; questo stava facendo commuovere tutti.
"Pipì?" disse Miri, aspettando urgentemente una risposta da parte di Flovia.
"Sama kar, Lulli. Kyoufu wo oshiete yarou!"
"Un fiore?" Flovia scosse la testa in segno di disapprovazione, e sbuffò rumorosamente.
"Eccoci qui, Lulli. Temi l'ira di Dio! -ella sospirò, sentendosi Devil Jin- No niente. Sto meglio, comunque. E dovete venire voi. Si è rotta la macchina di nonna Petunia."
Miri rimase in silenzio per alcuni secondi, e poi salutò Flovia affermando che la squadra di anime amare sarebbe stata a Washington non tra moltissimo. Dopodiché, riattaccò (o v v i a m e n t e).

Il problema che era sorto ora era: come, arrivare a Washington?
Un autobus passava lì vicino, e la fermata si trovava proprio ai piedi della costa torrentizia. Le ragazze si recarono lì soccorrendo la povera Chiarpa che, purtroppo, era ancora ferita a causa di Nigol. La folla era enorme, e sembrava tutto la Fiesta del Tomate; le tre porchettare si intrufolarono tra la folla come Ezio si intrufolava nella gente povera, e in questo modo riuscirono a salire sull'autobus senza essere controllate e senza dover pagare il biglietto!

Durante il viaggio, Nigol e Chiarpa si lanciavano occhiatacce d'odio, mentre Miri le guardava molto spaventata, non sapendo cosa sarebbe potuto scoppiare da un momento all'altro; forse una bomba, innescata da una delle due rivali.

Ad un certo punto, Nigol sembrava voler afferrare il colletto invisibile della camicetta di Chiarpa, e siccome Miri non voleva assolutamente (per niente al mondo) essere presa di mira, si allontanò ma allo stesso tempo cominciò a cantare:
"PERCHE' MI HAI ROTTO IL CUOOOOORE, PUVER A MEH! A FINE DU BICCHIER NORMANDIA SARA'!" Ma forse non avrebbe dovuto farlo. Miri guardava il soffitto, mentre gli occhi di tutti erano puntati su di lei. Per salvarla, le due rivali si intromisero:
"I ain't gon' be cooking all day, I AIN'T YOUR MAMA!
I ain't gon' do your laundry, I AIN'T YOUR MAMA!
I ain't your mama, BOI, I AIN'T YOUR MAMA!!"

Dopo questa piccola performance, tutti applaudirono e il viaggio proseguì abbastanza normalmente.

Dopo sette ore e mezza trascorse sull'autobus, tutti i passeggeri scesero e le tre ragazze respirarono aria bianca come una casa, proprio come nei film. Nello stesso momento, squillò il telefono di Nigol: Rupertina. Nigol guardò le altre e deglutì, non sapendo utilizzare un linguaggio consono.

"Sì, pronto? Chi è?" cominciò Nigol, tentando di non morire.
"Salve buonasera, sono la madre di Flovia. Volevo avvisarla che lei si trova vicino alla stazione. Quindi cortesemente, e se possibile, andatela a prendere. Grazie." Rupertina riattaccò senza nemmeno far parlare Nigol, facendola piangere.

Camminando verso la stazione più vicina, il gruppo si ritrovò in un forte abbraccio, però Chiarpa decise di rimanere fuori. Tuttavia, subito dopo si riappacificò con Flovia.
"Vi voglio bastonare il Natale 1997, con tanto di salse piccanti e 2HOT4U!!1!" disse Flovia.
"We uagliù facemuce nu tattòo!" esclamò Chiarpa, che nel frattempo era tornata ad essere l'amorone di Flovia. Tutte cantarono l'inno di Italia e approvarono il pensiero di Chiarpa, andando da Asya la tatuatrice.

Asya era la giovannola più esperta della città, con delle mani a forma di albero che potevano dipingere anche Shadow Hunters. Le ragazze si organizzarono, e andarono.

Però vi lascio il resto per il prossimo capitolo :,)

La Comitiva Di JenniferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora