Atto Terzo

50 7 1
                                    

Niall si avvicinò alla porta, con ancora la bocca piena del cibo rubato nella cucina del palazzo. "Chi è?" chiese al citofono. Non era la formalità richiesta dal lavoro, ma ormai tutti avevano rinunciato a renderlo un po' più maturo.

Zayn smise di parlare con Harry e si avvicinò un po' troppo al citofono.
"SONO ZAYN MALIK AKA KEBABBARO DI FIDUCIA SONO VENUTO QUI PER COMPRARE LA CASA" Urlò.

Niall stava per abbandonare il citofono e tornare nella cucina, ma una parola lo attirò particolarmente.

"Kebabbaro?" chiese, mentre gli occhi gli si illuminavano.

"IO SONO HARRY EDWARD STYLES E SONK VENUTO PER VENDERE BISCOTTI ALLA REGINA" urlò invece Harry

"STAI ZITTO HARRY" Urlò ancora Zayn dando all'altro ragazzo una testata.

"MA COSA HO FATTO"

Zayn si rivolse nuovamente al tizio del citofono. "Si, abbello de zio. Tu volere un po' di kebab?"

"Sì, ti prego" chiese Niall a Zayn.
"Qui fanno solo roba raffinata, amico. Mi manca della roba buona sul serio."

"Vuoi un biscotto, ragazzo biondo?" Chiese Harry.

"Come fai a sapere che sono biondo naturalissimo pfff"

"Avrai il tuo kebab." Disse Zaino. "Ma ad una condizione."

"Quale?"

Harry lo guardò spaventato.

"Io, Harry e Louis dobbiamo vivere con te."
Sentenziò. "E poi avrai tutti i kebab che vorrai."

 "E chi è questo 'Louis'?"

"E che ne so io, hai presente quelle mini statuette che si mettono nei giardini?"

 "ODDIO MR OCCHI AZZURRI POCO VIRILE SÌ LO CONOSCO"

Harry sorrise fiero. "Tutti conoscono la sassy queen"

Zayn era spazientito. "Sisi ok, ci fai entrare? Sai sta piovendo."

 "Ma... non sta piovendo" disse Harry.

Niall non li ascoltò e continuò a parlare attraverso il citofono. "Un giorno, quando tu lo avevi cacciato di casa perché ti aveva bruciato degli stivaletti, Harry, era venuto da me con dei biscotti, e ci siamo messi a parlare. È simpatico"

 "ALLORA ECCO PERCHÉ È TORNATO CON 500Kg. IN PIÙ"

"D'accordo, vi faccio entrare" sospirò Nello a quel punto. "Se tu non gli dici che te l'ho detto, Haz, però."

 "D'accordo"

Niall aprì la porta d'ingresso titubante, e li guardò dalla testa ai piedi.

Un mucchio di idioti e un Buckingham PalaceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora