2. » Accontentati di me

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Dedico questo capitolo a Afterthestorm93 che è stata sin da subito una ragazza gentile, simpatica e dolcissima, e che soprattutto mi ha dato il coraggio e la voglia, spronandomi a pubblicare questa storia.
Grazie dolcezza, ti voglio bene

Capitolo . Accontentati di me

Si va avanti anche senza tutte quelle cose che mancano. Accontentandosi di
quelle poche cose che si hanno.

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A l y s o n
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Non ci capisco più nulla.
I suoi occhi color caramello mi hanno completamente stregato.
Sembrano essere due pozze profonde di miele con al centro una calamita. Ti attraggono a loro.
E questo viso dai tratti irregolari, la mascella irrigidita, le labbra che ti portano all'altro mondo sono fatte proprio per accalappiare sguardi.
Ed ha accalappiato anche il mio, sicuramente.
«Als? Mi hai sentito?» sento Ryan mormorare qualcos'altro, ma non ci faccio caso e continuo a guardare quel ragazzo.
Probabilmente sembro un'idiota, ma ho pur sempre addosso le calze di Spongebob, quindi, ormai è fatta.

Una stupida, una bambina, eppure non me ne importa nulla, non riesco a distrarmi, o anche solo a parlare.
È bellissimo.
Lascio cadere lo sguardo verso il maglione grigio chiaro che indossa: le maniche alzate, che lasciano intravedere i numerosi tatuaggi, che prima ho –per poco– potuto analizzare.
E poi scendo più giù, notando i Jeans azzurro opaco che hanno qualche strappo qua e là sulle ginocchia ed un po' più su.
Con uno schiaffetto sulla spalla, mi volto finalmente verso mio cugino, scuotendo la testa.
«Tutto bene, Bambolina?» poi, di scatto, porto nuovamente lo sguardo verso quella specie di divinità, piegando la testa verso destra.
Con quest'orrendo nomignolo, sfacciato, ricordo cosa mi ha detto a tre centimetri di distanza, di altrettanto sfacciato.
Ed il fastidio verso questo Justin risale a galla, lasciando affondare l'incanto con cui sono rimasta ad ammirarlo.

«Sto bene. Stavo solo osservando il maleducato che ho di fronte» rispondo a Ryan, facendo scoccare rumorosamente la lingua nel palato non appena sento la risata del sottoscritto echeggiare al centro dell'entrata di casa.
«Eppure un ragazzo maleducato non ti avrebbe afferrato in tempo prima che tu cadessi, o mi sbaglio?» scende gli ultimi tre scalini, e poi me lo ritrovo di nuovo di fronte, a poca distanza da me.
E per guardarlo negli occhi ho bisogno di alzare il volto di parecchio, altrimenti parlerei a vuoto, contro il suo petto. Ha le sopracciglia corrugate, la mascella contratta al massimo del possibile e gli occhi iniettati, quasi di disprezzo direi.
«Un ragazzo maleducato fa esattamente quello che hai fatto tu. Parla con quel tono altamente presuntuoso ad una ragazza che neanche conosce, e si permette di insinuare che sia soltanto una scopata dell'amico» sorrido beffarda, fiera di ciò che ho appena detto.
Così impara questo idiota.
Faccio due passi indietro, perché in questa posiziona il mio collo sta cominciando ad indolenzirsi.
Eppure non sono così bassa.
«Scopata? Quale scopata?» "l'amico" in questione picchietta il dito sulla mia spalla, forse cercando ulteriori spiegazioni, ma io aspetto la risposta del ragazzo davanti a me, che in questo momento ha abbassato gli occhi, squadrandomi dalla testa ai piedi.

Ꭰespite Ꮍou ➳ ʝ.bDove le storie prendono vita. Scoprilo ora