capitolo 2

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L'autodifesa è un arte molto utile nella vita, riuscire a difendere me stessa e la mia incolumità è stata una delle poche cose giuste che io abbia fatto prima di essere adottata. Purtroppo per Jason però, non feci in tempo ad accorgermi che il braccio che stavo rompendo era il suo e se in quel momento non avesse parlato, non l'avrei mai riconosciuto tanta era l'adrenalina, "sicuramente gli avrei spezzato il braccio e sarei passata per psicopatica, il tutto nel giro di 2 minuti e mezzo". << Tranquilla Miss FBI, cavoli, sei davvero forte; non l'avrei mai detto... I miei genitori pensano che tu sia così timida e dolce perchè non sanno che sei un agente sotto copertura... complimenti, ci hai imbrogliato tutti>> disse Jason sorridendo un pò ammaccato. Tirando un sopspiro di sollievo pensai "Allora ha chiesto di me a suo padre, buono a sapersi". << Beccata>> dissi con voce seria << Come l'hai capito? Adesso sarò costretta ad ucciderti per proteggere la mia copertura...>>. La sua risata non ci mise molto a rompere il silenzio imabarazzante che si era creato e finalmente capii quale incantesimo d'amore aveva in suo potere. Mentalmente mi dissi "Vorrei poter rimanere più a lungo ad ascoltare la sua risata, purtroppo però... <<" Devo andare, la lezione del Sig. Bosk comincia tra 6 minuti e io devo ancora cambiarmi... Ci vediamo ok? e scusami per il braccio..">> detto questo, raccolsi le mie cose e corsi via in fretta e furia maledicendomi per la mia goffaggine.

All'ora di pranzo la mensa si affolla in modo indescrivibile, trasformandosi nel terzo girone dell'inferno. Sul mio vassoio solo una mela e un panino al tacchino rubato dal vassoio di una tipa distratta; non so se si possa effettivamente definire un pranzo, ma facendo finta di si, lo porto con me fino alla panchina più distante dall'edificio, in cortile e me lo appoggio in grembo. Non tengo nemmeno più il conto di quante storie assurde girino su di me in questa scuola, le ragazze più maligne dicono che ho ucciso i miei veri genitori, mentre quelle più ciniche pensano che l'abbia fatto apposta per farmi adottare da una famiglia ricca; la verità però è una sola e cioè che queste bugie non hanno nessun fondamento di verità, perchè nessuno sà nulla di me. Se una volta mi sarei lascita ferire da questi pettegolezi? Si. Ma sapere che non sono per nulla fondati li rende meno offensivi e più divertenti da ascoltare, sono quasi lusingata dall'importanza che mi danno passando ore intere a parlare o sparlare di me. Appoggio la mela sul vassoio dopo averle dato un morso, ma accidentalmente mi cade per terra e comincia a rotolare, io la seguo con lo sguardo pensando a quanto riesco ad essere imbarazzante anche senza l'aiuto delle ragazze che mi prendono in giro, fino a quando non la vedo fermarsi ai piedi dell'unico ragazzo che ho tentato di evitare tutto il giorno. Squadrandolo in modo piuttosto dettagliato, giungo alla conclusione che la sorte, o chi per lei, mi odia davvero. Con un aggraziato movimento, il ragazzo si china a raccogliere la mela da terra, << Signorina Ryan, dovrebbe smettere di mangiarmi con gli occhi prima che la scuola venga a sapere il suo piccolo segreto...>>, mi disse soddisfatto, restituendomi la mela.

Io avampai per la seconda volta in meno di due ore.

<< Sei tu che rischi la vita seguendomi e per inciso, stavo solo osservando le tue Nike Blazer Fluo, pensavo non fossero ancora uscite nei negozi>>.

"Non sembra convinto, ma è comunque tutto quello che otterrà da me e smettila di guardarmi imbambolato, sto cercando di trattenere il rossore" pensai.

<< Ti va di mettere qualcosa sotto i denti o preferisci scattarmi una foto?, ti assicuro che dura più a lungo!>> dissi cercando di sdrammatizzare con un sorriso che speravo apparisse affascinante.

Mordendo il panino pensai :<<"Fantastico! E' rancido, preferirei un'altro muffin, invece della colite che potrebbe provocarmi sto coso">> , "cazzo, l'ho detto ad alta voce", << ehm... Tu non mangi?>> cercai di rimediare.

<< Preferisco osservare le espressioni che fai cercando di ingoiare quell'immangiabile panino >> rispose lui.

<< Hai ragione, è davvero schifoso>>, mi alzai per andare a buttarlo nella spazzaura, l'unico posto dove sarebbe dovuto stare fin dall'inizio.

Mentre mi giro vedo Jason spezzare a metà un panino dall'aspetto meraviglioso, <<Ti andrebbe di dividere il mio di panino?>> mi chiese lui, "Oddio, perchè sei così meraviglioso? Come potrei mai rifiutare? Lo mangerei anche se mi fossi appena ingoiata un intero cinghiale!" : <<Certo, grazie. Speravo davvero di non dover digiunare fino a cena... il cibo della mensa dovrebbe essere illegale, oltre che essere immangiabile fà pure male>>.

<<Mi sorprendi ogni volta sai?... Alcuni in questa scuola pensano che tu sia sordomuta, anche alcuni dei tuoi compagni di classe lo dicono, invece non solo parli, ma sei anche molto intelligente>>.

<<Se dovessi credere a tutti i pettegolezzi che ci sono su di me penseresti che io sia una spietata serial killer con 5 figli e con un passato da ninfomane>>.

<<Allora lo sai cosa dicono di te... Non senti mai il bisogno di smentire quelle cattiverie?>> mi chiese con voce gentile.

<<Il fatto, Jason, è che io so che nulla di ciò che dicono le bellissime ragazze che frequenti, corrisponde alla verità, quindi invece di prendermela, ho imparato a riderci su>> risposi con calma. <<Le ragazze che frequento io non valgono la metà di quello che vali tu. Loro non sanno nulla di cosa voglia dire crescere senza nessuno, doversi arrangiare, senza certezze nè possibilità. Tu lo sai invece e nonostante ciò sei riuscita a restare una bellissima persona, capace di amore e gentilezza>>.

"Fantastico!!" Parla di me come se sapesse tutto ciò che ho passato e probabilmente è cosi, suo padre è molto amico del mio, sono sicura che gli ha detto tutto ciò che mi riguarda "Perchè mai sei così interessato a me? Vuoi per caso poterti vantare con gli amici di saperne di più di loro sul mio conto?". Senza dire una parola mi alzo e mi allontano il più velocemente possibile, non riesco a trattenere ancora le lacrime...

I just want to keep calling your nameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora