PROLOGO

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Le orecchie mi facevano male tanto forte era l' attrito con i miei palmi, sognavo il grande schianto di quell' aereo di linea che faceva coppia con l' asfalto. Così da sei anni ormai. Lunghi e interminabili sei anni.
《 noooooo!!》 urlai con un filo di voce.
Mi svegliaia di scatto nel letto madida di sudore come ogni notte, i muscoli mi facevano male tanto li avevo contratti e il battito nel cuore mi riecheggiava nel cervello. Decisi di bere, un bicchier d'acqua, forse mi avrebbe aiutato.  Ne presi un lungo sorso, ma la gola sembrava di carta vetrata tanto era secca, poggiai il bicchiere e riprovai a dormire.. ma il sonno non mi venne in aiuto, anzi, mi colpì di colpo troppo tardi.
Fu la notte più lunga e tormentata, che abbia mai passato, mi girai e mi rigirai fra le lenzuola sentendo ogni maledetto ticchettio della sveglia, finché non mi addormentai, ma come... non lo so. 
《 driiìinnnnn》
La sveglia! Maledetta! Ti odio!
Mi destai di soprassalto con il cuscino leggermente umido, e i capelli sulla faccia. Avevo un caldo assurdo, e la testa mi scoppiava, ero proprio uno straccio.
Non avrei dovuto abbandonare la terapia con la dottoressa Maler, ma volevo farcela da sola, ma di questo passo sarei andata verso la fine, non la luce. Comunque qualunque decisione avrei preso, la prima che dovevo prendere era quella di alzarmi e andare a scuola.
" forza alzati... Nicole... su!"
Quando mi fui preparata andai giù  in cucina e trovai mia zia Amanda, che preparava la colazione. Uova fritte  e pancetta con latte e cioccolato; lei me la faceva sempre quando ero triste o avevo un problema, probabilmente mi aveva sentita, stanotte. Anzi ne sono sicura.
Per questa mattina, decisi di mettermi una canottiera bianca, con sopra una camicia tartar nera e rossa con un paio di jeans skinny neri, e le converse bianche ai piedi, non mi andava di sembrare emo. NO! 
I capelli li avevo legati, in uno cignon alla meno peggio, e un velo di trucco, ma il mascara non poteva mancare assolutissimamente, mi faceva risaltare i miei occhi verdi.
《 buongiorno, tesoro.》
《 buongiorno zia, il mio piatto preferito...》
《Si, pensavo che ti avrebbe fatto bene, dopo la nottata che hai passato. 》
Non perde, un colpo... proprio come mia madre!
Mi supporta sempre con i suoi consigli e stratagemmi per rassicurarmi!
Proprio come mia madre! "dio quanto mi manca. "
Dopo avermi fatta convincere da mia zia... a sfogarmi, mi asciugai il viso dalle lacrime rimaste,  sistemato tutto nella lavastoviglie, e salutato la zia, poi uscii di casa,  per  andare a scuola, e da lui. La mia ancora di salvezza. Kevin. 
Arrivata a scuola, mi diressi verso il mio armadietto per prendere i libri di storia americana, ma  mentre lo aprii, sintí una piccola folata di vento sul mio collo. Mi vennero i brividi.
《 buongiorno splendore!》
Kevin... sempre lui.
《 ciao, Eolo.. come stai? 》
《 benissimo, sembri raggiante, a cosa devo questo tuo sprizzo di energia? 》
Sorrise, sornione.
《 ieri sera, ho avuto una bella occasione, se mi segui!》
" oddio! Non voglio saperlo, blah!"
《Sei un pervertito Kevin, sei sempre il solito.  Faresti di tutto per una scopata.》
《 ma tesoro,  sono sulla piazza.. se non mi metto in risalto ora, quando lo faccio, quando avrò la pancetta e il nasone? 》
《 giusto, hai ragione anche te... il tuo fascino da littlelover, non deve tramontare!》
Mi guardó e mi abbracció, talmente forte da togliermi il fiato! Adoro questo ragazzo, il mio migliore amico, da sempre... io con lui mi sento al sicuro.
《 ma dimmi, come hai dormito stanotte? 》
《 lasciamo perdere, è stata orrenda!》
《 suona assordante e poi lo schianto? 》
Feci si con la testa, e  più nulla.
《 hei, ci sono io,  poi ancora un anno e poi Boston!》
Mi lasciai abbracciare , ma per poco, perché la campanella ruppe il nostro momento!
La giornata, volò in fretta..  e senza  accorgermene mi ritrovai a stretto contatto con il mega piatto di lasagne di mia zia Amanda. 
Alla cena di questa sera, ci fu anche Kevin, che divoró nel vero senso della parola, la lasagna chiedendo pure il bis.
" caspita!"
Quando finimmo di sistemare la cucina, raccontandoci le nostre rispettive giornate, mandai Kevin in giardino sul dondolo, e mentre lo raggiunsi, zia Amanda mi fermò.
《 tesoro,  credi che noi potremmo parlare, più tardi? 》
《 si. Certo... 》 dissi poco convinta. 
《 bene.》
Quando lo raggiunsi,lui mi prese la mano. Questo mi fece girare.
《 da quanto tempo hai quest'incubi? E non prendermi in giro..》
Feci un lungo sospiro.
《 continua da due settimane, è  sempre lo stesso sogno, lo stesso luogo, gli stessi rumori.. io non ce la faccio più, uno di questi giorni mi ammaleró! 》 
Due lacrime una di seguito all' altra mi rigarono il viso, e la sensazione di impotenza tornò. 
《 Nicole, non fare così... vieni qui abbracciami!》
Mi lasciai coccolare, e rassicurare e quel profumo.... già, quel profumo mi ha sempre aiutato.
《 Nicole, dovresti tornare dalla dottoressa Maler!》
"Cosa? "
《 tornare da lei, sarebbe rievocare i miei peggiori fantasmi... no, non lo farò!》
《 Nicole... 》 mi disse.
《 no, basta! Io non tornerò fra farmaci, fantasmi e lettini in pelle. Storia chiusa. 》
Tutto questo discutere, mi fece venire un forte mal di testa, quindi mi accocolai, sulle gambe di Kevin e  il suo profumo e il movimento del dondolo mi assopirono.
Quel giorno, decisi che la mia vita sarebbe cambiata.
Niente paure, niente pillole, niente colpi di testa... solo VIVERE! E  POTETE CONTARCI... LO AVREI FATTO. COSTI QUEL CHE COSTI! 

Bene! Questo è il prologo, quanto  la storia di Nicole e la sua tormentata vita, la posterò presto! Abbiate un pochino di pazienza... ma arriverà.  Posterò un capitolo alla volta, e se volete accetto consigli.... sono sempre bene accetti. SPERO VI PIACCIA.
IN CASO CONTRARIO, NIENTE CATTIVERIE, MA PARERI.

BACI,
MARA 😘

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