Vi ricordo che questa storia non è mia, ma di ponfo su EFP!
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"Fanno sedici sterline e tre, grazie."
Louis apre lo zaino alla disperata ricerca del portafoglio. E' matematico: più cerca una cosa, più non la troverà mai. La quantità di roba poi che questo logoro pezzo di tela riesce a contenere è davvero stupefacente.
"Un attimo, scus-" farfuglia sotto lo sguardo annoiato della commessa. La mano che lei gli sta tendendo impaziente è davvero maleducata e gli mette ansia, fattore che incrementa la sua sfiga nel non trovare il portafoglio e - aspetta, cosa ci fa una tazza di ceramica dentro il suo zaino?
"Signore, non voglio essere scort-"
"No, no, eccomi," la interrompe immediatamente Louis con tanto di ah-ah compiaciuto mentre cerca di tirare fuori il borsello che sembra essersi incastrato con qualcosa. La ragazza non mostra segni di compassione per la sfortunata situazione di Louis. Diamine, non vede che ha le mani leggermente occupate? Niente, lo guarda solo con ancora più noia. Ah, questi giovani attaccati solo al denaro. Louis cerca di sdrammatizzare, prendendo tempo, "Questi zaini sono davvero come la borsa di Mary Poppins. Ci entra un sacco di roba ed è fantastico, ma per ritrov-"
Le Supremes cominciano a cantare nelle tasche dei suoi pantaloni da ginnastica con estrema insistenza. Louis si morde un labbro in difficoltà, tira con tutta la forza che ha il portafogli e lo lancia alla commessa, "Puoi prendere tu i soldi?" le dice sorridendo alla meglio mentre afferra il cellulare che continua a vibrare. La ragazza lo guarda come se fosse un alieno sceso sulla terra. Mh, è meglio se la tiene d'occhio. Ha la faccia da ladra.
"Pronto, anzi prontissimo," esclama pigiando il verde e bilanciando il telefono fra spalla ed orecchio mentre solleva il ginocchio per non far cadere lo zaino sul petto, "Nato pronto. Praticamente sfornato già laureato e con specializzazione. Un bocconcino da non farsi scappare, insomma. Con tanto di marchio DOP."
La risata calda che gli risponde lo fa sorridere compiaciuto nonostante gli occhi glaciali della ragazza che sta prendendo venti sterline con sguardo omicida, "Addirittura il marchio DOP? Non sapevo fossi diventato un formaggio dall'ultima volta che ti ho visto."
Louis ghigna chiudendo abilmente la cerniera con la bocca e non facendo sfracellare il frullato della mano destra a terra. Un campione olimpico, in poche parole, "Quante cose non sai di me, mio caro. Ti sei perso la mia evoluzione dal nostro ultimo e triste incontro. Non mi avevi visto con ali e branchie, vero?"
Un'altra risata compiaciuta di risposta lo fa ridacchiare mentre la commessa gli porge busta, portafogli, resto e scontrino. Tutto accompagnato da saette nelle iridi. E' sempre un piacere scatenare queste reazioni nelle persone: lo fa sentire tremendamente amato. Louis le sorride a tutti denti e mormora un falsissimo "grazie mille" prima di girare i tacchi ed incamminarsi verso la porta.
"Decisamente no, me le sono proprio perse. Mi sarei ricordato ali e branchie senza ombra di dubbio. Spero ti siano nate anche delle pinne all'altezza delle tue orrende orecchie almeno le nascondi una volta per tutte e fai un favore all'umanità," ridacchia la voce metallica al telefono. Louis apre la bocca e si blocca in mezzo al marciapiede con faccia sconvolta.
"Ohi," sbotta con finto tono offeso, "Come osi dire che le mie orecchie sono orrende, Harold?! Sono semplicemente perfette, grazie tante! Non come quella paglia che hai in testa!"
Harry strozza un verso a metà fra un mugolio ed una risata, "Questo è un colpo basso," ribatte non nascondendo il riso divertito. Louis sorride portando la cannuccia alla bocca e biascicando una risposta in contemporanea, "Non piangere, babycakes. Sai che altrimenti ti riempi di moccio e nessuna dolce fanciulla ti si vorrà più avvicinare. Hazza la caccola umana."
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Come see about me || Larry Stylinson
FanfictionIl mercoledì mattina non è il giorno ideale per incontrare il proprio ex al supermercato. Soprattutto di fronte al frigo del latte. E soprattutto quando ti viene in mente la brillante idea di inventarti che il tuo migliore amico è in realtà il tuo f...