come l'equilibrio(intro)

872 32 2
                                    

Ero sul mio letto.
Sdraiato e sereno che pensavo a quello che dopo sarebbe successo.
Aspettavo con ansia le 19:00.
Tenevo sempre un orecchio vigile nel caso suonasse il campanello.
Alle 19 precise un suono acuto e fastidioso quale era quello del mio campanello, mi risuonó nelle orecchie.
Con uno scatto quasi fulmineo aprii la porta.
Davanti a me mi si prostró il mio uomo.
robusto ma dolce, vestito di tutto punto, poiché ritornava da un servizio per dolce & gabbana.

Lo feci entrare e subito mi fiondai nelle sue braccia preventivamente aperte.

erano mesi che non ci vedevamo.

lui mi buttò sul divano e si fiondò sopra di me, iniziando a riempirmi la bocca con i suoi baci desiderosi.
Presi i bottoni di quella costosa camicia e presi ad aprirli, con delicatezza, per paura di romperne qualcuno.
Feci un lieve sussulto quando la sua mano gelida si posò sulla mia schiena, sotto al tessuto della maglia, ma ci misi poco ad abituarmi. Una presa sicura e salda da dietro la mia schiena fece si che i nostri corpi diventassero una cosa sola.
Sentivo il suo cuore battere allo stesso ritmo del mio, e questo era per me un calmante. Iniziai ad accarezzargli delicatamente lo zigomo con il dorso dell'indice sinistro;
Il silenzio venne interrotto da alcune parole sbiascicate.

-mi sei mancato.

Disse lui distaccandosi di poco dalle mie labbra.

-anche tu, troppo;

Sentivo il lieve tocco delle sue mani sfiorarmi le cosce, trapassando anche il tessuto del jeans.
Iniziò a stamparmi dei piccoli bacetti sulle clavicole, con una leggerezza tale che mi scappò un piccolo gemito.
Questa eccitazione fece scaturire in me un istinto primordiale per cui gli infilai le mani tra quei capelli -ancora scompigliati per il viaggio- con fare possessivo, e riportai le sue labbra sulle mie, come in cerca di attenzioni.
Perché questo era il mio equilibrio. Ripresi a baciarlo con furore -come quando era arrivato- e dopo venti minuti buoni, tra baci e lievi tocchi la palpebra mi calò, e -penso- pure la sua, in una pace quasi surreale, come se in quel momento il silenzio avesse un suono, il suono di noi.

Avevo ritrovato il mio equilibrio.
Quell'equilibrio perfetto, una carezza nella mia vita, quell'amore sincero che mi abbraccia il cuore, il suo viso appoggiato al mio petto, e il respiro coordinato, l'equilibrio dei vincitori.

E si, lo amavo davvero.

- @cancellavetutto

Anime Di Carta | Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora