" Ken ha più palle di te"
Vi prego buttatemi giù da un ponte e portate Justin Bieber al mio funerale.
Gli sguardi delle intere scuole è puntato su di me, manco non avessero mai visto una ragazza scendere da una cavolo di Limousine.Continuo a guardarmi attorno cercando le due guardie del corpo, che a quanto pare si fanno desiderare.
"Signorina Emily, ecco le sue guardie" mi richiama l' autista.
Mi giro subito nella sua direzione e lo trovo affiancato da due gorilla in giacca e cravatta.
"Buongiorno signorina, io sono Edward" mi dice il primo, avrà verso i trent'anni ma devo ammettere che è proprio affascinante; biondo con dei profondi occhi neri, come la pece.
"Ed io sono Kenny" questa volta a parlare è il secondo, anche lui avrà sui trent'anni ma è meno affascinante del primo; ha i capelli castani corti e un paio di semplici occhi castani ma che al sole prendono diverse sfumature di marrone, davvero molto belli."Piacere, Emily" Dico dando la mano ad ognuno di loro.
"Signorina, io dovrei andare. Arrivederci e buon primo giorno di scuola" mi saluta l'autista e senza attendere una mia risposta, sale in auto e sfreccia via.
"Dovrebbe entrare signorina, ci hanno avvisato che la preside vi aspetta all'ingresso" mi dice Kenny.
"Certo, ma vi prego chiamatemi Emily, odio tutte queste formalità da élite prestigiosa." Dico con un sorriso rivolgendomi ai due giganti che sembrano in shock.
"Ehy...state bene?" Dico muovendo la mano davanti ai loro visi, i quali si risvegliano subito dal momentaneo coma e mi guardano come se gli avessi detto che gli elefanti conquisteranno il mondo con i loro amici procioni e cammelli; questa non è poi una cosa strana, sono sicura che prima o poi succederà.
"Ok sign- Emily" mi dicono in coro.
"Ok perfetto. Beh andiamo in guerra allora" Dico rivolgendo le sguardo all'edificio rosso e sospirando pesantemente m'incammino verso la scuola.Appena comincio a camminare Edward e Kenny mi affiancano da destra e sinistra e la folla di studenti, ancora immobilizzati a guardarci, al nostro passaggio si apre come le acque per Mosè.
Fà tanto film detto così.
Ma se foste qui anche voi vi giuro che lo direste; manca solo il preside perfetto con un sorriso falso da lecca culo e siamo apposto, ma aspettate, c'è pure lui.
Ok che vengo da una delle famiglie piu prestigiose e potenti di Los Angeles ma questo non vuol dire che ho bisogno di un corteo per entrare a scuola, e soppratutto non del preside."Salve signorina Evans." esclama il cicciottelo.
Si, é cicciottelo con la barba corta, bassino e con lo sguardo da falso e un'po anche da pervertito, credo, oppure sono io che vedo stupratori ovunque.
"Salve signor preside" ricambio il saluto sorridendo leggermente.
"é un piacere per noi averla qui con noi, signorina Evans - mi chiami Emily, la prego" interrompo il suo discorso.
" Bé, come vuole Emily, dicevo... é un piacere per noi averla in questa modesta scuola, le assicuro che qui con noi passera il miglior anno scola - la prego lasci il suo discorso da lecca culo per altri, per me si limidi semplicemente a mostrarmi la scuola." interromppo il suo discorso, non sopporto i leccaculo, si era capito, no?
" Oh beh, come vuole... dunque mi segua le mostrero personalmente la nostra scuola."
" Ah dimenticavo, la prego di non fare alcuna preferenza, vorrei che sia lei che i professori vi comportaste come se fossi una normale alunna di una normale scuola." supplico il preside con gli occhi, non voglio passare un anno di tormenti da parte degli studenti, solo perché vengo da una famiglia importante.
"Oh certo signorina, suo padre mi ha contattato personalmente e mi ha spiegato la situazione, stia sicura Emily che lei sara trattata in egual modo con gli altri studenti"
E mi sembrava strano che non avesse ancora nominato il signor papà; odiavo il fatto che dovesse sempre ficcare il naso nelle mie faccende, stringo i pugni intorno alla cinghia della borsa e sorrido al preside
" Oh, capisco..."
" Bé ora seguitemi, grazie." dice lanciando uno sguardo di disapprovazione verso le guardie, mi creda, non é l'unico che non le apprezza.
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Unforgettable
Fanfiction"Mi avevi detto che eri cambiato, che non l'avresti più fatto, che non mi avresti più ferita, fatta piangere. Umiliata e derisa, questo mi hai resa. Una persona senza sentimenti, senza amore, senza affetto. Mi hai resa una macchina vivente. Questa...