장 하나

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Secondo la mitologia greca, gli umani originariamente furono creati con quattro braccia, quattro gambe e una testa con due facce. Temendo il loro potere, Zeus li divise in due parti separate, condannandoli a trascorrere le loro vite a cercare l'altra metà.
-Platone

La notte ormai era scesa sulla grande città e la musica ad alto volume dei locali poteva essere sentita nel più totale silenzio in certe vie poco trafficate. Quelle piccole tavernette non erano nient'altro che punto di ritrovo e svago per i giovani che durante il giorno erano ammassati in aule con la testa sul libro fino a quando la luce solare non avrebbe lasciato spazio a quella lunare. Era estate e il caldo torrido di Seoul si faceva sentire soprattutto in quei piccoli combini nascosti che di notte quasi venivano dimenticati e abbandonati, qualche filo d'aria entrava solamente quando le porte automatizzate si aprivano per il passaggio di gatti randagi o vagabondi del quartiere. Solitamente i combini erano luoghi in cui solo i ragazzini a volte a tarda notte entravano per prendersi un hamburger riscaldato a microonde data la fame da lupo creatasi per via dei troppi balli nei locali notturni. Oggi era diverso, erano le 2 e ancora nessun' anima viva varcava quella porta se non quando un ragazzo dai capelli di un bizzarro colore rosa entrò. Sembrava disorientato, forse ubriaco, sarebbe crollato a terra nel giro di poche ore ma d'altronde era un abitudine vedere uomini e donne buttati per strada con la bava alla bocca dopo aver trascorso la notte fuori ed essersi lasciati andare a qualche vizio che la luce del sole non poteva offrirgli. Il ragazzo camminava barcollando e si faceva spazio tra i piccoli scaffali, chissà cosa gli occorreva, non aveva già avuto tutto il necessario quella notte?.
La sicurezza nei combini era scarsa e molte volte inesistente infatti il turno notturno veniva svolto sempre da ragazzi o uomini che avrebbero potuto placare qualsiasi tumulto svoltosi all'interno del piccolo supermarket ma per quella notte i pericoli si erano fatti da parte. Il cassiere appena assunto era al suo primo giorno e l'idea di restare sveglio tutta la notte, quasi lo elettrizzava visto che per la sua giovane età non era consigliato stare sveglio fino all'alba ma adesso avrebbe avuto un buon pretesto per farlo. Si pinzò il cartellino giallo con su scritto il suo cognome e nome: Min Yoongi sulla divisa rossa e blu datagli dal capo lo stesso pomeriggio al momento della sua assunzione. Quello sarebbe stato un lavoro temporaneo neccessario solamente per raccimulare qualche soldo in grado da poter pagarsi il primo anno di università.
In tanto il giovane ubriaco entrato poco fa aveva preso un pacchetto di gomme da masticare alla menta e il solito hamburger da riscaldare per poi andare alla cassa con in mano già i soldi necessari per pagare il tutto, sembrava un abituè di quel posto. Posò la sua misera spesa sul nastro e chiuse gli occhi massaggiandosi la testa incorniciata da buffi capelli spettinati e qualche goccia di sudore che scendeva lungo le tempie, puzzava d'alcol. Il cassiere passò i due prodotti sotto la luce rossa emessa dal piccolo computer bianco posizionato al lato della cassa che costantemente, notte e giorno augurava con una fastidiosa voce ad intervalli regolari un buona spesa e una felice giornata.
-Sono 5000 won- (l'equivalente di quasi 4 euro) disse il commesso dai capelli neri corvino.
Il ragazzo barcollante sbattè i soldi necessari sul piccolo muro di plastica che lo separava dall'altro più e più volte fino a quando riuscì a beccare il pertugio per passare i soldi. Infilando la mano toccò quella del ragazzo con il cartellino giallo e la sensazione che provò fu davvero bella, era morbida. Alzò lo sguardo e incrociò quello del corvino rimasto immobile dato il contatto inaspettato appena accadutogli. Fece in fretta, presa la busta in cui erano stati messi i prodotti e uscì con ancora quella sensazione di morbido sulla pelle per poi sparire lentamente nel buio di quella notte afosa.

The combini's boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora