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Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima che i corpi si vedano
-Paulo Coelho

-Shakespeare quindi muore il 23 aprile 1616 e possiamo concludere dicendo che questo poeta sia stato una colonna molto importante riguardo la drammaturgia inglese ma soprat...-
La voce del professore si interruppe titubante nel bel mezzo della spiegazione facendo risultare, di conseguenza, il discorso incompleto. Qualche alunno smise di scrivere sul proprio quaderno degli appunti e alzando lo sguardo poté perfettamente incrociare quello del docente che infastidito puntava dritto dritto verso l'ultima fila, proprio dove qualcuno smanettava stupidamente con il telefono.
-Signorino Jung.- strizzò gli occhi l'uomo, per poco non gli diventarono le punte delle orecchie color porpora acceso.
-Signorino Jung mi scusi se la disturbiamo mentre sta svolgendo le sue inopportune faccende, vuole anche del kimchi di contorno?- l'ultima affermazione provocò un risolio generale e la classe sprofondò per pochi secondi nel caos.
- Mi scusi e che la letteratura proprio mi fa schifo- trascinato dell'apparente benessere all'interno dell'aula Hoseok si spinse al punto tale da provocare l'uomo che ormai si era avvicinato verso il suo banco sbattendo il libro sul piano candido e liscio del piccolo tavolo.
- Mi dia questo aggeggio o lei verrà buttato fuori immediatamente- per poco le urla non furono udite in tutto il discreto ma imponente edificio che sembrava tremare al suono della profonda voce dell'uomo dai capelli brizzolati che, oramai, dava in escandescenza.
- Cosa?- il ragazzo moro trascinò indietro la sedia creando una rumorosa scia di agghiaccianti stridoli simili al suono di unghie sulla lavagna. Insopportabile.
- Il cellulare mi serve, mia madre mi chiama ogni giorno ed è indispensabile. Lei non può.- ribattè sempre più convinto di se, aveva motivi leciti per perdere le staffe.
- Se la mettiamo in questo modo...- si fermò un paio di minuti, il tempo necessario per attuare una punizione ESEMPLARE. - Rimarrà a scuola dopo le lezioni per un mese e in più svolgerà l'adeguata pulizia all'interno di questa classe ah?-
Quell'odioso e stupido accento. Hoseok pensava fosse una cosa da "provinciali" poco adatta al suo ormai lontano stile di vita cittadino che, nonostante la distanza, rimanette in lui ancora vivido e cristallino.
- Aish al diavolo- si risedette al proprio posto e silenziosamente notò che i ragazzi lo stavano fissando, forse ammirati oppure disgustati eppure, i loro occhi parlavano, si poteva leggere chiaramente, tra molti degli sguardi curiosi quanto fottuto coraggio contraddiceva l'ultimo arrivato.
Soddisfatto della propria scena teatrale da poco messa in atto aspettò il suono della liberazione quasi scalpitando.
Eccolo.
Finalmente.
La campanella metteva fine,dopo ore , alla sua reclusione giornaliera. Sapeva di doversi recare in segreteria, l'annuncio della punizione doveva essere annotato scrupolosamente in bacheca e in seguito gli sarebbe arrivata una nota disciplinare per il pessimo comportamento. Lo spaventoso e disgustoso decreto non tardò ad arrivare: a partire da oggi sarebbero iniziate le suo ore extra all'interno dell'istituto, una vera piaga per uno che la scuola meno la vedeva e meglio era.
Mandò un messaggio a Taetae avvertendolo che oggi non sarebbero tornati a casa insieme come d'abitudine e concluse dicendo: ti spiego tutto sta sera, a dopo~.
Scrollando le notifiche una vampata calda pervase il suo corpo, Yoongi, si proprio Yoongi, il magnifico commesso aveva risposto al suo messaggio pochi minuti prima.

Anche io credo di sapere chi tu sia

Dopo vari minuti di rilettura riguardante quella misera riga ricevuta si convinse fosse meglio aspettare nel rispondere, così da non sembrare un maniaco che spende il suo prezioso tempo scolastico su quella chat kakao.
-Hoseok sei un grande, grandissimo genio- si complimentò egoisticamente mentre scendendo le scale andò verso la propria aula, tra le dita e il palmo della candida mano impugnava una vecchia scopa dalle setole ruvide e consumate.
- Ehy scusa! Tu! Aspetta-
Chi diavolo doveva rovinare, ancora una volta, la sua giornata trasformatasi da poco in uno dei giorni più felici durante la sua permanenza a Busan.
Si girò sbuffando rumorosamente, chiunque avesse osato disturbarlo doveva sentire quanto di impiccio fosse stato in quel magico momento.
-Presumo tu sia in punizione, il custode mi ha detto che dovremo iniziare dall'aula 25d e finire alla 33d e per il resto se ne occuperanno altri alunni. Piacere Jung Jungkook, secondo anno.- il ragazzo dai capelli a scodella si inchinò lievemente e continuò dicendo
- Spero di passare delle ore divertenti in tua compagnia- alzò gli occhi ancora da piegato -Tu sei?-
- Jung Hoseok, ultimo anno-
-Uh figo cincià te la spassi allora- ridacchiò e prese la scopa impugnandola con la mano sinistra, aveva i capelli molto scuri, quasi tendenti al nero e nonostante frequentasse il secondo anno poteva risultare addirittura esageratamente alto.
- Non proprio, è un inferno questa scuola- borbottò mentre iniziò a pulire la lavagna con uno straccio umido preso da un piccolo lavandino eretto poco dopo la porta scorrevole di uno spento colore blu.
-Puoi dirlo ah. Che hai combinato per finire nei guai?-
- Affari miei.-
Il più grande troncò l'amichevole chiacchierata a cui susseguì un imbarazzante silenzio che si protese per più di un' ora fino ad arrivare all'ultima e desolata aula.
Tra una spolverata e una lavata di pavimenti finalmente potevano definirsi bidelli perfetti, niente a che vedere con le imprese di pulizie di tutta la zona adiacente alla scuola.
- Yah, il tuo telefono. Togli quella maledetta vibrazione o lo getto dalla finistra senza che tu te ne possa accorgere-
- Okay okay ma non rompermi- bruscamente afferrò il cellullare e sbloccandolo controllò le numerose notifiche comparse sulla schermata iniziale.

Cos'è non hai più tattiche di rimorchio?

Non era una tattica di rimorchio e poi sei stato tu ad aggiungermi tra i tuoi amici.

Che sbadato quasi dimenticavo. Beh bella foto profilo Hoseok, giusto?

Era rimasto online, forse lo stava aspettando, forse era curioso di sapere dove avesse visto e incontrato quel volto amorevolmente familiare.
Ma tutti e due sapevano.
Eppure entrambi ignoravano il passato facendo finta di essersi trovati "per caso o per via del destino" in una squallida lista di amici comuni.
- Senti io ho finito qui, te quando hai intenzione di scollarti da quel telefono avvertimi pure-
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- Ne, Ne eomma. Ne le visite e i comtrolli li ho programmati, aigo anioo. Senti ora devo andare. Ci sentiamo-
Un tonfo riempì la spoglia e triste stanza ancora da sistemare e da arredare. Un vecchio televisore di seconda mano era poggiato a terra contro il muro sporco di vernice rosa salmone vecchio di anni. L'orologio del tg scandiva i lunghi e noiosi minuti trascorsi all'interno del nuovo appartamento in affitto proprio nella zona universitaria che tanto aveva immaginato durante le ultime strazianti settimane caratterizzate da interminabili sedute da uno psicologo e da ripetuti accertamenti sul suo stato di salute pracariamente stabile.
Yoongi si era appena sistemato nel suo nuovo e minuscolo appartamento di Jung-gu, ideale per iniziare gli studi al meglio.
Si appoggiò alla porta di ingresso e dopo aver sorseggiato un bicchiere di succo all'albicocca notò un nuovo messaggio.

Scusa sono uscito solo ora da scuola e comunque grazie, so di aver un bel faccino.

Sorrise e scivolando lentamente verso il pavimento si rese conto che forse, la sua agoniata attesa era arrivata a termine dopo mesi e mesi di pura depressione: un immenso vortice oscuro che lo aveva trascinato nel completo barato.
Finalmente sarebbe arrivato il momento in cui tutto sarebbe ripartito nel migliore dei modi, oramai più niente poteva mettersi fra lui e il ragazzo del combini.

The combini's boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora