Mi svegliai tra le braccia di Riki in ospedale e mi ricordai subito ciò che era successo la sera precedente, della notizia e della sfuriata che avevo avuto con Riki. Si ieri sera ero talmente esausta e provata che avevo schiaffeggiato Riki per disperazione.
Mi alzai piano senza svegliarlo e entrai in bagno socchiusi la porta mi spogliai ed entrai in doccia, dovevo farmi una bella doccia calda per realizzare ancora una volta ciò che mi era successo. Accesi la doccia mi lavai con acqua e sapone ma senza i capelli, non avevo voglia di asciugarmeli dopo e dato che più tardi sarei andata in sala parto per far "nascere" mio figlio non potevo di certo andarci con i capelli bagnati. Ero pronta a darmi un ultima sciacquata quando vidi una sagoma entrare e sedersi sul water.
R:" buongiorno amore"
S:" buongiorno"
Dissi con un tono triste. Riki fini ciò che stava facendo e scosto la tenda della doccia, mi vide accasciata per terra con la testa tra le gambe. Mi sollevò delicatamente e mi fece sbattere contro il suo petto. Piansi piansi e ripiansi tanto che le gambe non mi reggevano più allora Riki mi prese in braccio e mi portò nel letto, ma prima mi aiutò a mettere l accappatoio.
Riki era dietro di me con le gambe aperte che mi teneva stretta a se e io avevo la mia testa appoggiata alla sua pancia.
Vidi entrare un infermiera con un lettino, io guardai distinto Riki che mi fece un sorriso di rassicurazione.
Io mi alzai piano piano e con l aiuto dell infermiera mi misi il camice senza niente sotto. Sapevo che un parto avrebbe preveduto l assenza di mutande e soprattutto in questo caso volevo fare le cose più in fretta possibile per riuscire a stare più tempo possibile con mio figlio una volta uscito dalla mia pancia, perché non era una nascita era un parto che avrebbe visto uscire un bambino morto invece che vivo e purtroppo il bambino morto era il mio.
Mi portarono in sala e come da regolamento mi prepararono, poi però mi diedero una pillola che avrebbe indotto il parto e questo sicuramente non era da regolamento
non nel caso di tutte le altre mamme. Presi coraggio strinsi più che potetti la mano di Riki e spinsi. Dopo solo due spinte vidi l infermiera prendere quel piccolo corpicino e metterlo in una specie di lenzuolo per asciugarlo e lavarlo, poi ce lo portarono. Il momento in cui presi in braccio mio figlio fu il momento più bello della mi ma anche il più brutto della mia vita, diedi un bacio a lui e poi mi girai per darne uno a Riki che durò più del previsto, le nostre bocche erano quasi incollate erano ossigeno per l uno e per l altro e questo bacio era misto a lacrime e sorrisi. Mi staccai e continuai a guardare mio figlio. Subito pensai che dovevamo dargli un nome per non dimenticarlo. Guardai Riki negli occhi poi dissi tutto d'un fiato Andrea Angelo Marcuzzo a quel punto vidi spuntare sul volto di Riki un sorriso a 32 denti mentre annuiva, sapevo che questi due nomi sarebbero stati ricordati da noi due con amore, tristezza e gioia.Ciao ragazze allora ho deciso di scrivere uno o due capitoli al giorno e soprattutto vorrei che voi mi scriviate nei commenti il vostro parere perche co tengo che continuate a leggere la storia, perché penso vi piacerà molto la trama che ho deciso di scrivere.
Ciao e buona notte!!!