Verrai via con me

Capitolo 1

L'ho vista, non credevo di poterla rivedere, ma invece eccola la, più bella di quanto me la ricordassi.
Ignara del fatto che io la stia guardando, se ne sta quatta quatta sul davanzale della sua finestra con un libro in mano.
È bella da mozzare il fiato.
I capelli biondo cenere raccolti in una cipolla disordinata, un maglione bianco panna largo due volte lei, e dei semplicissimi calzettoni che le arrivano al ginocchio di color nero.
Una matita nella mano destra per evidenziare delle parole scritte sul libro che per lei sono evidentemente importanti, quando non le evidenzia la mordicchia con i denti.
Dovrei smetterla di guardarla mi sembro uno stolker.
La verità è che quando la guardi non puoi smettere, non ne puoi fare a meno, è come una droga, più la vedi più la vuoi.
La vedo sbuffare, e scendere dal davanzale, ed è evidente che qualcuno l'abbia chiamata. Chiude la finestra e sparisce dalla mia visuale.
Il mio telefono inizia a squillare e rispondo senza fare caso al nome della persona la quale mi sta chiamando.
-Pronto ?
-Dom, domani alle 11..
Non riesce a finire la frase che io la interrompo.
-Si ci sarò.
E riattacco.
Sono tornato perché dovevo, non perché volevo questo posto non mi ha mai portato nulla di buono.
L'ho odiata questa casa, per il troppo rumore, per le troppe sgridate, per il fatto che non li sopportavo più, e ho sognato così tante volte che loro morissero credendo che solo quando loro non ci fossero più , io sarei stato felice e in pace con me stesso.
In realtà? Non sento nulla. Come se fossi in un limbo. Non mi mancano perché ho passato gli ultimi sette anni senza loro.
Prendo le chiavi e esco da questa casa.
Prendo la macchina, una golf nera modificata l'anno scorso da un mio caro amico.
Mi dirigo dal mio avvocato per poter parlare delle clausole riguardanti la mia eredità.
Non sapevo che i miei nonostante gli avessi mandati a fanculo più di una volta e una delle quale definitivamente, mi avessero lasciato persino un eredità.