KANE

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Ragni.
Ecco la prima immagine che vide quando si addormentò: piccoli aracnidi neri e pelosi, che zampettavano ovunque nella sua cabina. Kane non era mai stato aracnofobico, ma non poteva evitare di sentirsi nauseato da quella massa ribollente. La cosa peggiore? Non poteva muoversi. Era letteralmente inchiodato al letto, mentre decine di ragni camminavano sul suo corpo. All'improvviso, tutti gli aracnidi si diressero zampettando verso il centro della cabina, fondendosi e ammassandosi finché non formarono una figura umana. Ora Kane si trovava sotto gli occhi di una donna dall'aria severa, con la pelle color corteccia e i capelli mori intrecciati di fiori secchi. Sotto la lunga veste nera si intravedevano le mani, coperte da venature scure che ricordavano il motivo di una ragnatela. Tutto in quella donna incuteva timore, e quando lei aprì gli occhi -del nero più completo, senza pupilla- e li puntò in quelli di lui, Kane sentì il cuore accartocciarsi.

"Ricordati chi sei, abbraccia il tuo potere" Sussurrarono migliaia di inquietanti voci femminili nella sua testa. Il ragazzo guardò la donna, terrorizzato, ma lei non sembrava aver aperto bocca. "Scaccia la luce dalla tua vita, solo l'oscurità potrà portati pace" Tuonarono stavolta.

Sotto la sua veste la pelle scura sembrava ribollire: era come se i ragni di cui era composta si stessero muovendo, eppure non parevano procurarle dolore. Kane si dovette sforzare per non vomitare.

All'improvviso la donna ringhiò di frustrazione, scattò in avanti e gli premette la mano sulla fronte. Fu come se centinaia di aghi di luce gli perforassero le retine, fondendo il cranio e tutto il resto della sua testa.
"LIBERA LE OMBRE!"
Sotto le palpebre gli si addensarono delle visioni: il Campo Zanna fra le fiamme, dei SUV neri in viaggio, una trireme greca che sembrava uscita da un libro di storia... E lui e i suoi amici, moribondi ai piedi di Fuoco.
Stavolta Kane riuscì a urlare.

Si svegliò tremante e madido di sudore, con la testa che ciondolava fuori dalla sua brandina. Lentamente si sedette sul letto, tastandosi il busto: niente ragni, grazie al cielo. La sua cabina era la stessa del sogno, con la differenza che la luce del giorno rendeva tutto più confortevole.
Kane sospirò e si strofinò gli occhi, ancora scosso. Per la media dei sogni di un Mezz'essenza, uno a notte era pochissimo; eppure era da tanto che non faceva un sogno così strano...
Scaccia la luce dalla tua vita.

Dopo la Louisiana questa era la seconda volta che una luce intensa gli provocava dolore. Era un segno, forse? Se sì, allora avrebbe potuto essere più chiaro. La donna del sogno gli aveva ripetuto di trovare l'oscurità... Ma i loro nemici erano nascosti proprio nel Korehau, il luogo più buio di tutti. "Più che un consiglio suona come un invito ad unirmi agli alleati di Fuoco..." Pensò. Come tentativo di corruzione era abbastanza stupido: la Profezia della Riunificazione -quella da cui erano cominciati i suoi problemi- recitava chiaramente che "il figlio di entrambe le stirpi spegnerà le fiamme, seppur pagando un prezzo più alto della vita". Niente giri di parole. Niente scappatoie. Avevano già appurato che era Kane il protagonista della profezia, il Mezz'essenza sia animale che vegetale, nonostante non avesse la minima idea di chi fosse il suo genitore animale e di come fosse finito a vivere a Manchester dalla sua presunta nonna.

Ma poi chi era questa donna? Ricollegarla ad uno spirito era praticamente impossibile: ogni volta che apparivano nel mondo umano avevano un aspetto diverso.
Prima che si perdesse troppo nei suoi pensieri, qualcuno bussò alla sua porta. Kane si alzò per andare ad aprire, scoprendo di avere ancora gli arti formicolanti come al passaggio dei ragni. Rabbrividì. Quando spalancò la porta non trovò nessuno: due mesi fa avrebbe richiuso, ma ormai si era abituato ai poteri dei suoi compagni. «Hey, Freya» Salutò.

Davanti a lui, con un movimento di scaglie degno di Mystica degli X-Men, apparve una ragazza alta e snella, con la pelle lentigginosa, i lunghi capelli rossi sciolti e gli occhi verdi baluginanti. Il suo vecchio maglione rosso era così usurato da essere due volte più largo del normale, e anche gli shorts e le Converse non erano in condizioni migliori. Sarebbe potuta passare per una ragazza normale, se non si contava la lunga coda da rettile. Sorrideva imbarazzata: all'inizio Kane credette che fosse per essere stata scoperta nonostante la mimetizzazione, poi abbassò lo sguardo e si ricordò di portare un pigiama rosa con i coniglietti. Alex diceva che era l'unico che erano riusciti a trovare in poco tempo, ma Kane non ne era così sicuro. Tentò di non far trapelare la vergogna e sorrise a sua volta. «È successo qualcosa?»
Freya si strinse le spalle. «Se non contiamo il fatto che Elia è quasi caduto fuoribordo, tutto a posto. Volevo... Vedere come stavi.» La ragazza assunse un'aria preoccupata. «Da quando siamo partiti dalla Città Vegetale sei rimasto sveglio tre giorni di fila, a navigare e fare ricerche su Fuoco e Gea. Eri letteralmente distrutto. Speravo che aver dormito quattordici ore ti avesse rimesso in sesto»

FIGLI DEGLI SPIRITI- Il Viaggio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora