Chapter 3

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Erano almeno cinque minuti che la bocca di Marinette si rifiutava di chiudersi, troppo sconvolta da quello che stava vedendo per mostrare una qualche forma di ripresa.

Alya sospirò, rinunciando a tentare di svegliare la sua amica dalla specie di stato catatonico in cui versava. Il suo povero cervello era completamente andato nel momento in cui la nuova compagna di classe aveva fatto il suo ingesso.

«P-Piacere di conoscervi... i-io sono Ameliè Bourgeois...» si torturava convulsamente le dita della mani, stropicciando addirittura l'orlo della camicetta nera che indossava sotto la giacca in pelle gialla.

Aveva i capelli ai lati del viso più lunghi e arricciolati, i lunghi capelli biondi più mossi e setosi, lo sguardo più timido e riservato, per il resto era la copia sputata di Chloè.

Marinette passò lo sguardo dall'una all'altra ragazza, dalla timida Bourgeois in piedi accanto alla professoressa, a quella che si stava limando le unghie seduta al suo solito posto, diverse ma uguali al tempo stesso. Due Chloè nella sua classe.

Ok, doveva sicuramente star facendo un incubo. Guardò un attimo più in basso, nel posto in cui Adrien sedeva solitamente. Nessuna traccia dell'amato. Decisamente l'incubo peggiore che avesse mai fatto.

«Ameliè ha vissuto all'estero per parecchio tempo, quindi siate carini con lei e comportatevi a modo.»

Qualcuno dai banchi dietro, forse Kim, Marinette non riuscì a distinguere la voce, sussurrò un "bastava una Chloè, non ne serviva una seconda", e si ritrovò a concordare con chiunque l'avesse detto.

Una Bourgeois a tormentarla bastava e avanzava per quanto la riguardava.

Eppure non potè che dispiacersi nel momento in cui vide Ameliè abbassare mortificata lo sguardo, con gli occhi gonfi, prossima ad un pianto isterico, ma fu solo per un istante. Non doveva dimenticarlo: era la gemella di Chloè, non poteva che tramare qualcosa di losco sotto tutte quelle lacrime.

La mandò a sedere di fianco alla sorella, che con sorpresa di Marinette non sembrò gradire la cosa. Perfino Sabrina sembrava scocciata dalla presenza della nuova venuta, lanciandole occhiatacce di sbieco che proprio non riuscì a capire. C'era qualcosa sotto, probabilmente una finta per farsi integrare meglio nella classe ed essere la spia di Chloè, poco ma sicuro.

La lezione iniziò che Adrien ancora non era arrivato, e per tutta la prima ora Marinette non perse di vista la nuova arrivata. Non un singolo movimento sfuggì ai suoi occhi, e più la guardava, più le sarebbe piaciuto tirare il primo oggetto contundente sulla testa di Chloè e Sabrina.

Ora capiva perché quella mattina Ameliè portava tre zaini. Eppure, per quanto le dispiacesse vederla trattare come una schiava, c'era sempre quel dubbio a frenarla dal fare qualunque cosa, quella vocina nella sua mente che le sussurrava di stare attenta alla nuova compagna.

Perchè nonostante tutto lei era la sorella di Chloè, e dopo tanti anni di tormenti, aveva imparato a dubitare sempre di chiunque avesse legami con quell'arpia.

Adrien correva forsennato per il cortile della scuola, ormai in ritardo per le prime ora, ma voglioso di poter essere in classe almeno per quelle dopo la pausa.

Tutta colpa di quel maledetto servizio fotografico!

Si ritrovò a maledire il fotografo tedesco con cui aveva avuto appuntamento, che per via di luci, polveri, e altre stupide sottigliezze si rifiutava di fare scatti ad ore diverse da quelle da lui stabilite. E sfortunatamente per lui, quel giorno coincidevano con l'orario scolastico.

Fil Rouge- Destin MauditDove le storie prendono vita. Scoprilo ora