Capitolo 20

165 18 0
                                    

-Comunque wow. Davvero.- commentò Georg il mattino successivo mentre si preparava il caffè. Tom alzò gli occhi al cielo e sbuffò, distese le braccia sul tavolo e vi appoggiò il viso.
-Sicuro di non voler andare a farti controllare il naso?- gli chiese l'amico alzando un sopracciglio.
-Quello è l'ultimo dei miei problemi, Georg e poi me lo sono completamente meritato.- farfugliò Tom senza degnarsi di alzare lo sguardo.
Ma neanche ce la faceva, si vergognava terribilmente di quello che aveva fatto.
- Ti meritavi molto di più... Senza offesa, gli hai spezzato il cuore e sinceramente... Mi fai un po' schifo, sempre senza offesa.- disse Georg facendo una smorfia che però il moro non avrebbe potuto vedere.

-Mi ha detto che sono un'infima puttana, ipocrita, bugiardo, traditore e non so cos'altro.- continuò Tom, gli faceva male la testa, quella notte non aveva chiuso occhio. Voleva farsi perdonare da Bill, trovare un modo ma non aveva idea di come fare.
Ogni cosa poteva sembrare falsa, ogni parola una bugia, ogni gesto una cosa forzata e lui non voleva che Bill continuasse a pensare questo.
Aveva fatto una grandissima cazzata, lo sapeva, solo che non aveva scusanti.
Il telefono squillò e Georg andò a rispondere. Tom alzò il viso e si toccò il naso dolente, fece una smorfia e sbuffò ancora.

Ma che cosa gli era passato per la mente? Con Ashley poi... chiaro che poi Bill si faceva strane idee, che pensasse che Tom amasse ancora lei, dopotutto era una -ex.
-Ehi Tom.- lo chiamò Georg.
-Cosa?- replicò il moro un po' distrattamente.
-Era la sorella di Detlef, ha detto che il funerale è domani pomeriggio.- lo informò l'amico, Tom annuì e si alzò, aveva bisogno di una doccia.

* * *

Bill si alzò dopo aver esitato a letto per più di due ore, ormai si erano fatte le undici, anziché far colazione sarebbe passato direttamente al pranzo.
-Sei sveglio?- chiese Gustav che, passando davanti alla porta della camera in cui dormiva il moro, si era reso conto essersi svegliato.
-Sono sveglio da due ore, credo. Ma non avevo voglia di alzarmi.- spiegò Bill levandosi le coperte di dosso.
-Davvero indosso il pigiama quando dormi?- chiese Gustav alzando un sopracciglio.
-Nah... solo quando sono depresso.- rispose Bill raggiungendo il biondo, -Comunque buongiorno.- aggiunse con un mezzo sorriso.

Il ragazzo si sistemò bene gli occhiali sul naso e fissò Bill con circospezione.
-Mh... buongiorno, Kaulitz.- disse infine.
Bill corrugò la fronte, che cosa gli stava passando per la testa a quello?
-Ha... Ha chiamato Tom?- chiese il moretto seguendo l'amico al piano inferiore. Gustav si voltò indietro alzando un sopracciglio: -Ci mancherebbe. Dopo quello che ha fatto se chiamava si beccava un pugno dal sottoscritto attraverso il telefono.- disse stizzito.
Bill ridacchiò e abbassò lo sguardo.
Doveva chiamarlo lui?
Ma come stavano le cose ora? Cosa doveva fare? La sera precedente pensava di aver trovato una soluzione, solo che ora non gli sembrava delle migliori.

Era comunque una cosa che andava affrontata e la sera prima l'aveva fatto, certo non nel modo migliore, ma l'aveva fatto.
Lì per lì gli aveva detto che l'aveva perdonato, ma al momento non ne era più tanto sicuro. Era dannatamente confuso. Non riusciva a trovare risposta a nulla, era tutto un macello.
E la testa aveva iniziato a fargli male, pulsava e sembrava non avesse intenzione di sparire a meno che non prendesse un'aspirina.

-Ehi, Gus, hai un'aspirina? - chiese Bill buttandosi sul divano.
-Certo, ora te la porto, dammi qualche secondo. - rispose l'amico.
Il moro restò disteso sul divano facendo uno sbadiglio dietro l'altro e meditando di tagliarsi la testa da un momento all'altro.
Gustav comparve in salotto con un bicchiere pieno d'acqua dove all'interno vi era stata sciolta l'aspirina.
-È già mescolata, non ti preoccupare.- disse consegnando il bicchiere. Bill lo prese e lo ringraziò con un sorriso.
-Cosa intendi fare oggi? Vai a parlare con Tom?- chiese il biondo sedendosi a sua volta sul divano.
Bill scosse il capo e bevve ciò che avrebbe dovuto rimetterlo in sesto.

TomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora