Capitolo 32

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Pov Ruggero
Guarda, guarda chi c'è: la nanerottola Karol è qui, da sola.
Insieme a mio fratello ci dirigemmo verso di lei, che se ne accorge appena ora.

-Hey, Karol. Niente male la festa di ieri vero?- dissi io avvicinandomi.
Lei mi guardò con disgusto e mi diede le spalle.

-Come mai questo comportamento? Ti credevo più educata- aggiunsi poi.
-E io ti credevo più intelligente- disse lei con aria annoiata.

-Hey, pensavo fossimo amici, da quella volta nel ripostiglio- sussurai io nel suo orecchio. Lei si allontanò subito e disse: -Non siamo amici, siamo solo conoscenti-

-Dai Ruggero, il film sta per cominciare! Dobbiamo andare!- mi avvisò mio fratello disperato.
-Intanto vai, ti raggiungo dopo-
-Ma...-
Io lo guardai e lui si mise in cammino.

-Vai a vedere il film, che sta per cominciare- disse lei andandosene.
-Aspetta!- la presi per il braccio. Karol mi guardò, io feci lo stesso.

Ci guardavamo dritto negli occhi, senza dire una parola.

Tutto attorno scomparve, la gente, il rumore, tutto il centro commerciale sparì, c'eravamo solo noi...

Ci stavamo avvicinando sempre di più, non so bene il perché ma stava succedendo.

Non so cosa voglio fare, non so cosa lei voglia fare, solo ci stiamo avvicinando...

Siamo solo a quindici centimetri di distanza, più o meno, finché non squilla il mio telefono, finché non arriva... suo fratello.

-Karol? Cosa fai? Chi è lui?- disse lui avvicinandosi con un vassoio con cibo dal Mac Donalds.
-Ehm, scusa, stavo cercando il tavolo e.. lui è un mio compagno di classe- risponde lei riprendendosi da quello stato di incanto...

-Chi sei tu?- chiese poi lui, guardandomi da capo a piedi, con aria di sfida.
-Allora Karol non ti ha raccontato di me- risposi io con un sorriso malizioso prendendo il mio telefono e vedendo chi mi stava chiamando: Candelaria.

-Ma chi ti credi di essere? Karol non mi ha mai raccontato di un bamboccio come te- sbotta lui avvicinandosi pericolosamente.
-Uuuh, allora Karol l'hai proprio nascosto bene il nostro segreto. Peccato che il bamboccio deve andarsene, e lasciarti da sola con tuo fratello, così gli spieghi tutto- concludo io malizioso e rispondendo alla chiamata di Candelaria, andandomene.

Pov Karol
Lui se ne andò, come se niente fosse, rispondendo al suo telefono... Oddio lo voglio uccidereee!

-Karol? Di cosa stava parlando?- mi chiese mio fratello, guardandomi interrogativo.

-Non è successo niente, lui lo fa per darmi fastidio- risposi io con tranquillità.
-Ma, perché ti dà fastidio?-
-Per niente, non c'entra nulla lui, lui è così con tutte-
-Ma è successo qualcosa che non so?-
-Te credi di più a quello sconosciuto che a tua sorella??-
-Io credo a chi voglio, e poi ti conosco-
-Non è successo niente!-
-Invece si, mi stai nascondendo qualcosa!-
-NON È SUCCESSO NIENTE!-
-KAROL! DIMMI LA VERITÀ!-

Ora stiamo urlando.

-IO NON DEVO DIRTI NIENTE! È SOLO UN COMPAGNO DI CLASSE, NON È NESSUNO!-
-INVECE SÌ, TI SI VEDE NEI TUOI OCCHI-
-E SE FOSSE, COSA TI INTERESSA!?-
-A ME INTERESSA PERCHÉ SEI LA MIA SORELLINA!-
-NON SONO PIÙ UNA BAMBINA PICCOLA!-
-DIMMELO!-

Lo guardai...

Oh cavolo, ora che cosa diciamo?

La verità...

-Ascolta, non è successo niente, solo siamo stati rinchiusi in un ripostiglio, tutto qua ma non è niente-
Lui mi guardò, all'inizio sorpreso, poi sempre più arrabbiato.

-Quello è niente? QUELLO È NIENTE?- Urlò lui, calciando una sedia.

Non parlai più...

Il giorno dopo a scuola

-Ciao Karol!- mi salutò Carolina andandomi incontro.
-Ciao Caro...-dissi io con la testa bassa.
-Stai bene?- chiese lei preoccupata.
-Sì, tranquilla- risposi a malapena con un sorriso forzato.

-Karol...- mi abbracciò, io ricambiai.
Lei vede ciò che mi succede anche se non le ho detto niente.

Alzai lo sguardo mentre la abbracciavo, e lo vidi...

Mi separai da Carolina, le rivolsi uno sguardo indicandolo e mi diressi verso di lui.
Volevo ucciderlo...

Per tutto ciò che aveva fatto, per la litigata che ha creato tra me e mio fratello...

Ieri dopo aver detto la verità a mio fratello, che non doveva essere la fine del mondo, beh... lo è stato.

Io e mio fratello non ci siamo parlati per il resto della giornata, neanche uno sguardo.
Lui era arrabbiato con me, lo era tanto...

Io invece, ho sbagliato per non aver detto la verità subito, ma non era per arrabbiarsi... mio fratello... lui non si deve intromettere nella mia vita, non deve sapere TUTTO ciò che faccio, non deve prendere le decisioni per me, non più!

-Brutto scemo, ma perché sei così stupido???- dico io una volta arrivata da lui.
-Karol! Piccola! Perché dici che sono stupido? - chiede lui "innocente".
-Ruggero Pasquarelli, non pensavo ti piacesse creare problemi in cose che non ti riguardano!-
-Io? Avete litigato? Mi dispiace... ma, te non gli hai detto la verità e tuo fratello ha il diritto di saperla-
-Ma non ce n'era bisogno-
-Invece si-
-Stai scherzando vero?-
-No, tuo fratello doveva sapere ciò che è successo tra noi due-
-Tra di noi non è successo niente! NIENTE!-
-Il ripostiglio...-
-Stai zitto!-
-Siamo rimasti da soli-
-Chiudi quella bocca!-
-Soli...- si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi "Soli"

Mi allontanai, vidi Carolina avvicinarsi a noi.

-Nel ripostiglio, noi due da soli, insieme- continuava a dirmi lui un pò più forte, facendo che i nostri corpi combaciassero, proprio come nel ripostiglio.

Carolina ci guardava sbigottita.

-TU HAI CREATO LA LITIGATA TRA ME E MIO FRATELLO E PER ME, LUI È TUTTO! ODIO LITIGARE CON LUI, ODIO NON POTER PARLARE CON LUI E SPECIALMENTE ODIO TE! ODIO IL TUO NOME, ODIO IL TUO COMPORTAMENTO, ODIO IL TUO...-

Mi baciò...



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