Capitolo 1

1.1K 15 2
                                    

TITOLO: La mia felicità ha il tuo nome
AUTORE: Nerazzurrina_94
PERSONAGGI: Sarah (personaggio inventato) Giulia, Danilo D'Ambrosio,  Andrea Ranocchia, Roberto Mancini e altri calciatori dell'Inter.
GENERE: Sentimentale, drammatico.
BOLLINO: Verde/Giallo
DISCLAIMER: I personaggi famosi citati in questa storia non mi appartengono; tutto ciò che dicono o fanno non vuole in nessun modo descrivere la realtà, è tutto frutto della mia fantasia. Questa FanFiction non è a scopo di lucro e non vuole offendere o diffamare nessuno.
INTRO: Mi chiamo Sarah Mancini, ho 20 anni, e sono la figlia di Roberto Mancini. Amo la fotografia, da 1 anno mi sono diplomata in grafica, e adesso lavoro in uno studio fotografico.
Sono tifosissima dell'Inter, e segretamente innamorata di Danilo D'Ambrosio. All'inizio non mi piaceva il Calcio, ma da quando mi sono trasferita a Milano con mio Padre, ho imparato ad amare questo bellissimo Sport. E questo grazie all'Inter, e a.. Danilo D'Ambrosio.

Capitolo 1

L'estate era alle porte, ed io ero veramente entusiasta. Amavo il sole, e le belle giornate.
Oggi è una di quelle splendide giornate, e decisi di approfittarne per andare a correre. Era il mio hobby, fare jogging mi faceva stare bene, soprattutto nei momenti di stress. Tuta, Nike, cuffiette e Mp3. Ero pronta per avviarmi al parco.
Correndo notai seduta su una panchina Giulia. Giulia è la mia migliore amica, fidanzata di Andrea Ranocchia, difensore dell'Inter. Una ragazza solare, genuina e molto bella. Con i capelli lunghi mossi, color nocciola e occhi marroni.
"Ehi, ciao Giulia!" la salutai con un cenno di mano.
"Ciao Sarah! Anche tu qui?" disse dirigendosi verso di me.
"Beh, visto che è una bella giornata ho deciso di fare un po' di jogging." dissi con un po' di affanno.
"Mmh, di solito quando vai a correre è perché sei nervosa, sbaglio?"
"Non sempre. Lo sai che mi piace."
"Eppure ho l'impressione che tu sia nervosa per una certa persona. Qualcuno di nome D.." Non fece nemmeno in tempo di terminare la parola che la stoppai.
"Non ricominciamo per favore! Il mio mondo non gira intorno a D'Ambrosio!" dissi innervosita. In realtà sì, girava intorno a lui, ma non volevo ammetterlo.
"Sarah, puoi ingannare chiunque ma non me!"
"Ti prego Giulia, non mi va di parlare di Danilo. Già è difficile per me vederlo quasi sempre."
"Vaa bene, però tu mi devi accompagnare alla Pinetina perché devo andare da Andrea."
Sbuffai. Non avevo voglia di andarci. "Ma non voglio vedere Danilo!"
"Sarah, non puoi nasconderti a vita, su andiamo!" mi prese per un braccio trascinandomi. Era impossibile opporsi a lei.

*Pinetina*

Arrivammo alla Pinetina mentre i ragazzi stavano facendo una partitella tra di loro divertendosi un po'.
"Andrè!" Andrea abbandonò la partita e raggiunse Giulia e me.
"Ehi amore! Ciao Sarah!"
"Ciao Andrea"
"Come mai siete qui?"
"Volevo vederti." disse Giulia dandogli un bacio sulle labbra. Erano così belli insieme, ho sempre invidiato la loro storia. Chissà se un giorno avrei vissuto anch'io le stesse emozioni.

Intanto per non fare il terzo incomodo andai in campo per salutare mio padre. Ma quando i ragazzi mi videro, corsero tutti da me per salutarmi. Avevo un bel rapporto con tutti.
"Sarah! Da quanto tempo che non ti fai vedere" disse Santon.
"Ciao ragazzi, lo so mi dispiace, ma ho avuto molto lavoro." Di solito ero quasi sempre alla Pinetina, ma a causa del mio lavoro, non avevo possibilità di andarci.
"Ti fai sempre più bella!" disse Guarin, abbracciandomi calorosamente.
"Ma figurati.." arrossii.
"Ehi ehi.. vacci piano con mia figlia Fredy!"
"Era solo un complimento Mister!"
"Dai papà.. lo sai che sei l'unico uomo della mia vita"
"Se se.." disse papà mettendo il broncio. Scoppiammo tutti a ridere.
"Ciao Sarah!" Ma la mia risata fu' interrotta da una voce. Sentii quella voce alle mie spalle, quella voce che riconoscerei fra mille.
Mi voltai, e lo vidi davanti a me, in tutta la sua bellezza. Quando lo vedevo mi sembrava di perdere sempre qualche battito.
"Ciao Danilo.. tutto ok?"
"Si, grazie.. a te?" disse dandomi un bacio sulla guancia. Avvampai.
"Tutto ok.." sorrisi.
Abbassai lo sguardo per non far notare il mio imbarazzo.
"Daniii Amoree" Quando sentii quella voce immaginai benissimo chi fosse. Enza, la fidanzata di Danilo. Sembrava una cornacchia strozzata quando gridava.
Vidi Danilo andarle incontro, e quando vidi che la baciò mi si spezzò il cuore. Sapevo che avesse una storia. Ma vederlo dal "vivo" è sempre tutta un'altra cosa.
Non mi andava più di restare, anche se si erano scollati finalmente.
"Bene ragazzi, mi ha fatto piacere rivedervi, tornerò presto a trovarvi. Ora però vado, devo farmi assolutamente una doccia!" salutai tutti, compreso lui, anche se con freddezza, e lasciai il campo.
Danilo mi guardò allontanarmi. Per un attimo i nostri occhi si incrociarono, ma mi voltai subito e continuai a camminare.
Tornai a casa, e mi feci un bel bagno per scaricare tutta la stanchezza. Ripensai a quell'incontro alla Pinetina, era da un po' che non lo vedevo. Ero sempre sicura di poterlo dimenticare, ma quando me ritrovavo davanti perdevo tutte le mie certezze.
Uscii dalla vasca e mi vestii. Quando entrai nella mia stanza controllai il cellulare, e c'erano 10 chiamate perse. Era Giulia. Cosa diavolo era successo? L'avrei scoperto subito.

"Pronto? Giulia? Cosa è successo?"
"Sarah! Niente, volevo chiederti se domani verrai alla festa di Andrea, è il suo compleanno. E festeggeremo in un ristorante con tutta la squadra."
"E 10 chiamate perse per dirmi solo questo? Pensavo chissà cosa fosse successo!" sbottai.
"Sì, perché bisogna prenotare i posti. E non sviare il discorso, ci verrai o no?"
Sospirai. "Non lo so Giulia.. sicuramente ci sarà anche quell'arpia della ragazza di Danilo."
"Sarah, devi imparare a fregartene. Così non andrai avanti. Ma resterai sempre ferma in un punto. È la festa di Andrea, vieni per lui, per me e anche per la squadra. Fregatene di Danilo e della sua ragazza." Disse incoraggiandomi.
"E va bene. L'impresa adesso è trovare qualcosa da mettermi. Non sono tipo da vestiti per queste occasioni."
"Qualcosa la trovi sicuramente, e mi raccomando, devi essere stupenda. Così quello stupido vedrà cosa si perde." Rise.
"Sì, certo. Forse nei sogni. Comunque oggi ti va di accompagnarmi a comprare un vestito? Non ho proprio nulla di elegante."
"Va bene, ti passo a prendere alle 16:00 allora!"
"Ok, a dopo."

Il giorno del Compleanno - Ore 19:30

Ero quasi pronta per l'evento. Il pomeriggio, con l'aiuto di Giulia, comprai un bel vestito lungo mono spalla, di colore blu. Molto bello. Con i brillantini in vita e sulla fascia sulla spalla. Abbinai dei tacchi neri, e il trucco blu e nero con delle sfumature. In fine lasciai i capelli sciolti. Ero proprio in stile Inter. Guardandomi allo specchio dovevo ammettere che in effetti stavo molto bene quella sera, mi sentivo a mio agio con me stessa. Ma allo stesso tempo mi sentivo nervosa perché avrei rivisto Danilo, insieme alla sua ragazza. A quel pensiero il mio entusiasmo si spense. Ma cercai comunque di farmi coraggio e di non farmi prendere dallo sconforto.
Alle 20:30 mi venne a prendere Giulia, e ci precipitammo subito al ristorante.
Entrammo. C'erano quasi tutti, con le rispettive mogli e compagne. Mancava solo Danilo. Chissà, forse non poteva venire. Mi avvicinai ad Andrea, e gli diedi un bacio facendogli gli auguri. Mi sentivo un po' a disagio, mi guardavano tutti.
"Sei più bella del solito questa sera" mi sentii dire alle spalle. Mi voltai e vidi Guarin.
"Grazie.." dissi arrossendo. "Anche tu non sei da meno." Ribattei.
"Ti va di bere qualcosa insieme?"
"Ma certo!"
Fredy era una gran bella persona. Stavo bene in sua compagnia. Avrei dovuto innamorarmi di lui, sarei sicuramente felice.

"BUONA SERA A TUTTI! E AUGURI AL FESTEGGIATO!"
Il mio cuore iniziò a battere forte. Era lui. Mi voltai, e lo vidi, in tutto il suo splendore, come sempre. Era insieme a lei. Stavano quasi per scendermi le lacrime quando vidi che si tenevano per mano. Ma mi voltai subito verso Giulia per cercare di calmarmi. E lei lo notò.
"Sarah, cerca di calmarti. Ricorda cosa ti ho detto." disse prendendomi le mani.
"Non è facile, vorrei solo andarmene."
"Non andrai da nessuna parte."
Sbuffai.
"Ora sta calma, perché si stanno avvicinando verso di noi."
Sospirai, e cercai di fare l'indifferente. Quanto odiavo fingere.
Si avvicinò e salutò me e Giulia con un bacio. Ero imbarazzatissima.
"Vi presento Enza, la mia ragazza."
"Piacere, Sarah." Fui costretta a darle la mano. Non la sopportavo, anche se la conoscevo poco.
"Il piacere è mio.." Non capivo perché, ma mi guardava con aria di sfida.
Finalmente si allontanarono, non sopportavo più quella situazione. Già sapevo che sarebbe stata una serata lunga e dolorosa.
Ci sedemmo a tavola, e mentre mangiavamo, parlavamo un po' tra di noi. Enza non la smetteva di parlare della sua vita con Danilo e dei loro progetti. Io me ne stavo per i fatti miei, quell'argomento non mi interessava.
"E presto ci sposeremo!" disse buttandosi tra le sue braccia.
A quella frase sbiancai. Volevo sparire in qualche modo. Volevo che il terreno sotto i miei piedi mi risucchiasse.
"Scusatemi, ma devo assentarmi un attimo." dissi alzandomi dalla sedia e dirigendomi in giardino.
"Cosa è successo?" disse preoccupato Fredy.
"Io forse lo so.." disse Giulia, avendo gli occhi di tutti i presenti addosso, con espressione stupita.
Scoppiai in lacrime. Volevo andarmene.
"Sarah.." Giulia corse verso di me notando le lacrime e mi abbracciò.
"Voglio andarmene Giulia, non ne posso più.." le mie lacrime incessanti bagnavano il vestito di Giulia.
"Non puoi, almeno non prima della torta. Ora apriamo la torta e ti accompagno a casa, giuro."
"Ma come faccio ora ad entrare lì dentro così.."
"Ti asciughi le lacrime, ti calmi, ed entriamo!" disse asciugandomi le lacrime.
Mi calmai, ed entrai dentro per l'apertura della torta.
"Scusate, ma ho avuto un attacco di panico." L'unica scusa che mi venne in mente.
"Ma ora stai bene?" disse Danilo. O faceva finta, o era sinceramente preoccupato.
"Ora sto meglio, grazie." Gli sorrisi. Lui ricambiò. Enza gli lanciò un occhiataccia.
Mangiammo la torta, e facemmo il brindisi. Dopo salutai tutti, e scappai quasi da lì.
Quando tornai a casa, mi lanciai a capofitto sul letto, e ripensando a ciò che aveva detto Enza, delle lacrime mi bagnarono di nuovo il viso. E mi addormentai così, tra le lacrime.

La mia felicità ha il tuo nome - Nerazzurrina_94 || D'AmbrosioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora