Guardavo il soffitto con aria assente da almeno un ora, pensando agli esami che avrei dovuto presentare domani.
"Dovrei studiare" mi dissi, ma non ne avevo voglia.
Quindi presi il telefono e andai su Youtube. Avevo tutto il tempo di guardare due o tre video prima di andare a lavorare nel mio settore.
La popolazione è divisa i due settori:
meccanici e attori.
Io sono un attore cioè devo fingermi una pedina nella mani dei giocatori.Chevel non è altro che un gioco controllato da persone esterne.
Ci controllano e ci perseguitano e noi non possiamo fare altro che ubbidire."Joanne! Sono venuti a prenderti!" urla mia madre dalle scale.
"Arrivo!" urlo di risposta mentre mi cambio e mietto una tuta attillata di un grigio cangiante. "Si va in scena!"Arrivata sul "set" (se si può chiamare così) la trip si preparatori mi assale come se fossi un pezzo di carne e dopo poco sono quasi irriconoscibile.
Mi hanno applicato un abbondante strato di mascara con una buona dose di ombretto giallo e rosa e sulle labbra un rossetto rosa e azzurro.
Infine hanno sostituito la mia tuta grigia con un abito sempre azzurra.
"Sei magnifica! dice Madame Noir, dandomi un bacio sulla guancia.
Madame Noir è la capo stilista e io gli voglio bene ma a volte è proprio esagerata.
Salgo su una specie di piattaforma che mi solleva insieme ad altre persone.
"Be si comincia!"Ciao a tutti!
Spero che questo piccolo capitolo vi sia piaciuto e che aspettiate con ansia il seguito be buona lettura e al prossimo capitolo!
Baci😘 Ary
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Chevel: il mondo delle emozioni
Science FictionChevel è un mondo robotico, comandato a distanza come in un gioco. Azioni controllate, lavori controllati ma soprattutto emozioni controllate. Nessuno può fare quello che vuole ma Joanne è diversa. Diventerà per la gente una pericolosa criminale fin...