Anche quando non ci sei, io mi giro a cercarti.

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Era domenica.
Quella mattina mi svegliai con un enorme sorriso stampato sul volto.
Appena mi vide, mia madre si preoccupò, non sorridevo così dai tempi delle elementari.
"Tutto bene Astrid, sei così mmh.. Felice oggi, sono contenta!" Mi chiese mia madre.
"Si mamma, non ti preoccupare, sto bene, non sono malata!" Sorrisi, ero in un momento di lieve imbarazzo, ero strana quella mattina..Però mi sentivo molto bene.

Finii la colazione e andai a farmi una bel bagno caldo, che mi avrebbe aiutata molto a rilassare i muscoli e i nervi tesi.
Avevo una tale agitazione dentro, che nei miei 17 anni di vita non avevano quasi mai provato.

Accesi delle candele per creare una bella atmosfera nel bagno, chiusi la porta, così ero sicura che nessuno mi avrebbe disturbata. Riempita la vasca con dell'acqua bollente e piena di schiuma come piaceva a me, mi spogliai e mi ci immersi completamente lasciando soltanto la testa fuori.
Quello era il mio momento preferito, mi rilassava molto.. selezionai una canzone molto tranquilla,"Scars To Your Beautiful" di Alessia Cara, chiusi gli occhi e mi feci trasportare dalla sua melodia.

Quella canzone la sentivo un po' mia, mi apparteneva.
Non ho mai avuto un buonissimo rapporto con il mio corpo, penso che ognuno di noi abbia delle cicatrici che ci caratterizzano e ci rendono belli a modo nostro.

Dopo aver passato un'ora nella vasca, era arrivato il momento di uscire e iniziare a pensare al presente e a quello che sarei andata in contro il pomeriggio stesso.
Dovevo provare a rendermi presentabile, ma stavolta senza l'aiuto della mia consulente di immagine privata Sophia e del mio stilista Richard.
Sarà una bella sfida per me, sopratutto trovare i vestiti adatti e che mi stiano bene al tempo stesso.

Arriviamo poi alla parte del trucco, qui me la sapevo abbastanza cavare, mi piaceva truccare e truccarmi.
Dopo una buona mezz'ora sono riuscita a completare il tutto, aggiungendo un tocco di profumo 'La vie est belle' di Lancôme.

Pronto il pranzo, mi fiondai a tavola e, dalla fame che mi aveva messo il bagno, spazzai tutto ciò che mi trovai nel piatto avanti a me.

Mancava poco tempo e Justin sarebbe arrivato a prendermi.

Erano velocemente giunte le quattro e mezza, *suonò il campanello*, "Vado io!!" urlai e mi diressi a passo spedito verso il portone di ingresso.
"Ei Astrid, come stai? Sei pronta per provare la brezza della mia nuova moto?" Mi chiese, sulla soglia della porta.
"Sto bene grazie.
Certo, io sono nata pronta!"
*scoppiò a ridere*
"Molto sicura la ragazza, vedremo appena arrivati al bar se sarai ancora così sicura!" Mi sorrise con aria di sfida.

Infilai il casco e salii a cavalcioni sulla moto, un KTM 125, gli e lo avevano appena regalato i suoi genitori per il suo diciottesimo compleanno.

Non ero mai salita su una moto prima di allora, ero molto emozionata.
Con il piccolo particolare che a guidare c'era lui..Justin.
Mi strinsi forte a lui e mise subito in moto.

In un batter d'occhio eravamo arrivati al bar senza che me ne fossi minimamente accorta, mi era piaciuto.

"Ti è piaciuto il giretto!?" Mi chiese con aria scherzosa.
"È stato bello, era la mia prima volta su una moto, e l'impatto è stato abbastanza buono direi!" Dissi.

"Tutto merito del pilota!!" insinuó.
Gli e la diedi vinta ed entrammo nel bar.
Da gentil uomo mi precedette aprendomi la porta e scostandomi la sedia per farmi sedere, rimasi stupita da questi suoi gesti così gentili e premurosi nei miei confronti.
Che dire quel ragazzo fece breccia nel mio cuore!

Abbiamo parlato molto, ci siamo conosciuti meglio e abbiamo scoperto altre passioni in comune, come per esempio la passione per l'arte.
Non avevo mai incontrato un ragazzo che fosse appassionato o che per lo meno apprezzasse l'arte, come lo facevo io.

Era perfetto in tutto.
Justin mi ha colpita fin dal primo giorno.
Che dire, un vero e proprio colpo di fulmine!
Finita la nostra chiacchierata decidemmo di uscire dal locale, si erano fatte le sei, era meglio andare..

Appena uscimmo non feci in tempo ad aprir bocca che..

Astrid, ti va di venire in un posto?" Mi chiese ad un certo punto.
"Dove?" chiesi.
"Fidati di me, seguimi" Mi disse prendendomi la mano, così iniziammo a camminare...

Brilleremo come stelle sopra questo mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora