"Ti ho amato prima di saperlo e forse è solo cosi che si ama."

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Mi svegliai in una stanza che non era la mia, preoccupata non sapevo che fare, ero da sola.
Ad un certo punto sentii la porta aprirsi ed entro lui, Justin.
Ero quasi felice che ci fosse lui lì con me, doveva rispondere ad un po' di domande..
"Justin come ci sono finita qui, presumo sia il tuo letto vero?"

"Si è il mio letto -disse- ma non ti preoccupare, ti ci ho portata io, ti eri addormentata così ti ho messa in macchina e ti ho portata qui. Così che potessi dormire un po' più comoda."

"E i miei genitori? Saranno molto preoccupati.."
"Li ho già avvertiti io, ho detto loro di non preoccuparsi è che saresti tornata a casa non appena ti fossi svegliata."

"Grazie Justin."
"Nulla Astrid"

Scendemmo a fare colazione ed in casa non c'era nessuno, solo io e lui.
Nonostante tutto mi ero divertita quelle ore in compagnia di Justin, non era un ragazzo qualunque, aveva quel non so che di speciale.

Non sono mai stata una ragazza facile da capire, sono molto complicata a volte non ci riesco nemmeno io.
Mi capita di avere sbalzi di umore assurdi, che non tutti riescono ad accettare e quindi a conviverci.
Per questo tendo a chiudermi in me stessa, nel mio mondo immaginario e perfetto.
Che però a volte mi fa solo pensare troppo, quindi poi ci sto male.

Tornai a casa, varcai la soglia della porta e sentivo di avere quattro occhi fissi su di me. Mi voltai e vidi i miei genitori, felici ma anche molto delusi dal mio comportamento.
Loro si fidavano molto di me, non si sarebbero mai aspettati che facessi una cosa del genere,ma tutto ciò non era voluto, capitò, per sbaglio.
Promisi loro che non sarebbe mai più successo.
E me ne andai in camera mia, a ripensare a ciò che era appena avvenuto.

Non potevo perdere la loro fiducia in questo modo, Justin mi avrebbe potuta svegliare e in seguito portata a casa, ma ciò non successe.

Forse aveva già in mente qualcosa, qualcosa della quale io non sapevo nulla.
Avevo bisogno di spiegazioni..
Mi cambiai, e andai a letto.

Non riuscivo a dormire, avevo troppi pensieri per la testa, non volevano darmi tregua.
Non sapevo che fare.

Ma in seguito mi addormentai.

Il giorno dopo, mi svegliai molto presto, la luce del sole che filtrava dalla finestra mi andò dritta negli occhi, non riuscivo più a prendere sonno.. così decisi di alzarmi e rendermi un minimo presentabile per la colazione.

Scesi le scale e mi trovai di fronte a mia madre, sempre sorridente.
"Dormito bene tesoro?" mi chiese.
"Si si, grazie" risposi.
"Ti ho preparato la colazione, spero ti piaccia"
Così andai a sedermi al tavolo, insieme a mio padre.
Nessuno dei due tirò minimamente fuori l'argomento del giorno prima.
Magari non avevo perso totalmente la loro fiducia in me, mi avranno sicuramente dato un'altra opportunità.
Ognuno di noi sbaglia.

Dopo la colazione tornai in camera mia per finire di mettere in ordine e prepararmi era l'ultimo giorno di scuola, ero molto felice dell'idea che per tre mesi non avrei più rivisto quell'edificio così triste, chiamato liceo.

*Suono il telefono* mi è arrivato un messaggio, "Di chi sarà a quest'ora della mattina?"

Leggo il nome del mittente, era Justin.. apro il messaggio
"Scendi che sono sotto casa tua, ti accompagnino io a scuola stamattina, è un giorno speciale!"

Non sapevo cosa rispondergli, ero felicissima.
Mi misi di fretta le scarpe, presi la mia borsa con dentro l'indispensabile e mi precipitai giù per le scale.

Salutai mio padre, mia madre ed il mio fratellino di corsa, uscii di casa e trovai davanti al mio cancelletto Justin con la sua moto parcheggiata che mi stava aspettando con il casco in mano.
Lo guardai con il sorriso e corsi subito ad abbracciarlo. Gli diedi un bacio sulla guancia, mi misi il casco e partimmo.
Oggi stranamente non ero in ritardo, dovrei solamente ringraziare Justin per questo!

La giornata a scuola passò velocemente e subito arrivò mezzogiorno, l'orario della fine delle lezioni.
Fuori scuola ad aspettarmi c'era Justin.
"Cosa vuoi fare oggi?" Mi domandò sorridente.
"Non saprei proprio, tu che cosa proponi?" Gli chiesi.
"Potremmo andare in piscina, che dici?"

"Va bene, ci sto." Risposi.
Le piscine erano già aperte, in quei giorni faceva molto caldo.

Mi sentivo in imbarazzo a pensare di dover mettermi in costume davanti a delle persone, ma in particolare davanti a Justin!!
Non mi è mai piaciuto il mio corpo e me ne vergogno, ma devo sconfiggere le mie paure una volta per tutte.
Ce la farò!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 05, 2017 ⏰

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