LA VITA NON ASCOLTA.

53 4 0
                                    

Sunshine.
Apro gli occhi, ci metto un po' a capire che sono in camera mia, mi sembra passata una vita da quando sono partita.
Finalmente l'odore di casa mia, l'accoglienza e il calore che prima davo per scontato, adesso sembra tutto un bellissimo sogno.
Appena riesco a mettere a lucido i pensieri, un gesto spontaneo mi porta a prendere il telefono tra le mani.
Nessun messaggio, 53 chiamate perse da parte di mia madre, e nient altro, infondo, tutti gli amici che avevo erano bloccati con me nel bosco.
Vado su Google, questo internet non mi è mancato affatto, mi sentivo un po' inconsapevole di quello che stava succedendo, però non è mai stata una cosa essenziale per me.
"Marco Mengoni Tour."
Sono le prime tre parole che digito, mi si mostrano parecchi siti, apro il primo che diceva della vendita dei biglietti.
Il Tour continua, ed è già da un po' di giorni che è iniziato...
deciso di andare a cercare qualche video, forse avrei capito di più.
Aprii 'youtube', e ancora una volta digitai il nome di Marco.
Ne aprii uno, il primo.
"Grazie come sempre Esercito, questa è sempre la vostra canzone..."
Disse Marco prima di iniziare a cantare 'L'essenziale.'
Non c'era nulla di diverso, non notavo alcuna differenza... Era sempre lui, su un palco insieme ai suoi fan.
Appoggio il telefono sul comodino e decido di non toccarlo per il resto della giornata.
Guardo l'ora: 13.00
Mi alzo indolenzita dal letto e sgattaiolo giù in cucina.
Mamma aveva preparato il cappuccino.
"Amo questo odore."
La mamma mi sorride porgendomi la tazza calda.
"Papà sta arrivando, è già per strada."
Prendo un grande respiro.
"È arrabbiato con me?"
"No certo che no, non vede l'ora di vederti."
Mi è mancata la mia famiglia, per quanto disastrata fosse, mi mancavano queste personcine minute che chiamo mamma e papà.

Sentii il rumore della porta aprirsi e corsi subito all'entrata.
Ed eccolo lì, mio padre ad aspettarmi con le braccia aperte.
Lo stringo forte a me, litighiamo spesso, ma non posso non volergli bene, ha sempre fatto di tutto per me.
Ci sedemmo tutti e tre sul divano.
"Sun, mi sei mancata tantissimo, non andartene più."
Le parole di mio padre mi portarono a fare brutti pensieri.
Sono fuori da quel posto orribile ma ancora non è finito l'incubo, ci sono due Marco Mengoni, e già è strano abbastanza.
Pensare che ora sono fidanzata con il presunto e si spera reale artista, mi sembra così strano, la era tutto naturale perché di certo la situazione più bizzarra non era la nostra, qua è troppo reale.
Non potevo promettere a papà che non me ne sarei più andata, niente è più sicuro nella mia vita ormai.
Prima mi lamentavo sempre per le giornate sempre uguali, adesso le rimpiango, vorrei essere solo una ragazza normale.
"Tranquillo papà, anche se me ne dovessi andare, tornerò sempre da voi."
Lo rassicuro.
Mi alzo in piedi e li avviso del fatto che avrei passato il pomeriggio fuori.
Faccio una doccia, indosso i primi vestiti che trovo ed esco di casa salutando i miei genitori con un forte abbraccio e con la paura di perderli ancora.

Cammino per le strade del mio paese, cercando di incontrare qualche faccia conosciuta.
Ma niente, non c'è traccia dei miei amici ne di Marco.

Henry
Mi sveglio e mi alzo subito dal letto.
Non sento nessuno in casa, quindi per assicurarmene urlo a mia madre, ma non arriva nessuna risposta.
Entro in doccia e sciacquo via i brutti pensieri, oggi cambierà tutto.
Mi vesto e vado in salotto.
Trovo un biglietto sul tavolo in legno.
'Amore sono la mamma, torniamo stasera dal lavoro, verso le 21.00, sono emozionata.'
Sorrido.
Per quanto siano genitori distratti, li amo.
Apro il frigo e prendo il latte, lo verso in un bicchiere e freddo lo mando giù.
Esco di casa pronto a vivermi la giornata, a non perdere tempo.
Mi dirigo verso un tabacchino che conosco bene, so che li puoi farti arrivare i biglietti dei concerti, ricordo quando sono andato a quello di Tiziano Ferro, di averlo preso qua.
"Salve"
Dico alla signora anziana dietro il bancone.
"Mi dica.", "Vorrei prenotare un biglietto per il concerto di Mengoni, sono ancora in vendita?"
Chiedo speranzoso.
"Certo anche se in effetti ne sono rimasti pochi."
Sorrido.
"Allora me ne prenoti... 4"
Per fortuna i miei genitori non hanno problemi coi soldi, ma oggi non baderò a spese.
"Dove lo vuole vedere?", "Milano."
Rispondo io, Assago era sicuramente il posto più vicino.
Le lascio il numero ed esco ringraziandola.
Devo trovare Sunshine.

Marco.
Apro gli occhi ancora pieni di sonno.
Un altra stanza che non è la mia.
Un'altra volta che non mi sento a casa.
Mi alzo dal letto e faccio la doccia.
Indosso i vestiti che già avevo ieri, oggi farò un po' di spesa.
Passo alla reception e lascio le chiavi a Chantal.
"Si ricordi i soldi."
Mi disse quando già ero fuori dalla porta.
Cerco la banca più vicina, chiedendo indicazioni.
"Scusami, puoi dirmi dove posso trovare una banca?"
Chiedo ad una ragazza coi capelli rossi.
"Ma tu sei..."
oh no...
"Ti prego posso fare una foto?"
Chiede lei imbarazzata.
"No mi devi scusare ma, preferisco di no."
Non potevo farmi vedere in giro, non possono esistere due Marco...
Lei mi guarda con occhi delusi, deve essere una fan, non una ragazza qualsiasi.
"È proprio vero che poi vi montate la testa."
Dice lei scaldandosi.
"No, hai ragione, sono solo stanco, facciamo pure la foto."
Lei sorridente si avvicina a me e alza il telefonino in aria per scattare un selfie.
"Grazie mille Marco, ti seguo sempre!!", "Ti ringrazio davvero... Posso sapere dove si trova una banca?"
Le chiedo cortese.
"Certo, sempre dritto, alla seconda via che trovi subito a sinistra c'è la banca."
Dice gesticolando agitata.
La ringrazio e mi avvio per la strada.
Sicuramente quella foto farà il giro dei social...
ma che problemi mi faccio? Sono io Marco Mengoni.

Mi fecero ritirare 500€, non di più, prima tappa: Cibo.
Mi dirigo verso un bar lì vicino e ordino un panino e coca cola.
Non sarà tanto, ma almeno non ho lo stomaco vuoto.
Dopo aver finalmente mangiato, compro sigarette e accendino.
Un vizio che mi dovrò sicuramente levare, ma con tutto lo stress che ho, oggi non è proprio il momento.

Andando un po' più avanti, entro in un negozio: H&M
Sicuramente qui, c'è roba che mi piace.
Provo un po' di vestiti, pago, e me ne esco con due buste piene.
Ora la strada per tornare è lunga.

Sunshine
Arrivo ad un bar giornaliero, e davanti ad esso finalmente, vedo Henry.
"Ei!!"
Urlo alza la mano per farmi notare.
Lui subito segue il suono della mia voce e si volta.
I suoi occhi mi fanno sempre un certo effetto, d'altronde, nel bosco una scossa ci aveva toccato entrambi.
"Eccoti finalmente."
Ci abbracciamo.
"Possiamo trovare delle risposte!!"
Mi dice lui euforico.
"Come?", "ho prenotato 4 biglietti, io, te, Thomas e Peeta, andremo al concerto di Marco, penso che loro due siano i più svegli di quelli che consociamo."
Mi brillano gli occhi, ma li attraversa anche la paura.
"E quando sarebbe?"
Chiedo in ansia.
"Settimana prossima, andremo con la mia auto."
Lo abbraccio per ringraziarlo, sta facendo tanto per me.
Rimaniamo vicinissimi, lui perso nel mio sguardo.
I nostri nasi si sfiorano... Il bacio poi, forse dalla troppa felicità, viene spontaneo.

Marco
Sto sbagliando tutto, di qua sono già passato...
questo paese è troppo confuso.
'Ripartiamo da capo.'
Mi blocco davanti al negozio H&M, cammino dritto, svolto in un vincolo a destra.
'Ecco il bar.'
Mi avvicino.
Vedo due figure, sento il suo profumo.
'Sunshine.'
Lascio cadere le due borse atterra e mi avvicino di più.
Henry e Sunshine, che fino a un secondo fa si stavano baciando, rimangono immobili e imbarazzati a guardarsi.
D'istinto vado a passo svelto davanti a Henry e gli pianto un cazzo sul naso.

Il Bosco della foglia BLU. || Marco Mengoni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora