Capitolo 4

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Harry pov's

Notai che sia Grace che Rachele erano sedute in un tavolo piu o meno isolato. Guardo Louis. "Mi sto avvicinando un attimo da Grace"gli dico alzandomi. Louis mi guarda un po perplesso. "Vengo anche io"mi risponde alzandosi a sua volta. Lo guardo e mi dirigo verso il tavolo. Mi ci fermo davanti con lou affianco formando, entrambi, una lieve ombra sul tavolo. Le due ragazze si guardarono e poi alzarono lo sguardo verso di noi. Le loro espressioni erano come di sorpresa. "Ciao dolcezza"dissi guardando Grace. Nelle sue guancie spuntò un lieve arrossamento. Evidentemente per l'imbarazzo. "Vieni a ballare?"continuai guardandola. Lei mi guardò si voltò verso Rachele che le fece un gesto di incoraggiamento. Lei le sorride e si alza. Le prendo la mano e vado in pista lasciando Louis da solo con Rachele. Le misi le mani sui fianchi e lei a stento mise le sue attorno al mio collo. Iniziammo a ballare. La guardavo negli occhi. Erano fantastici.

Louis pov's

Harry era andato a ballare con Grace lasciandomi solo con Rachele. Mi sedetti al posto di Grace e cercai di guardarla negli occhi. Niente da fare. Stava a testa bassa. Anche in classe stava semore a testa bassa. Fissava semore il quaderno o il libro. "Smith"la chiamai guardandola. Lei alzò poco la testa e mi guardò. All'incontro dei miei occhi color ghiaccio con le sue azzurre lei arrossì e dalle mie labbra spuntò un sorriso. Lei riabbassò subito la testa. "Vuoi qualche cosa da bere?"gli chiesi guardandola. Lei scosse la testa. A quel punto la canzone era finita e Harry tornò al tavolo con Grace che era piu rossa di un peperone. Mi alzai e la lasciai sedere. "Andiamo Louis"mi disse Harry senza distogliere lo sguardo da Grace. "Andiamo"dissi in risposta lanciando uno sguardo a Rachele che teneva la testa bassa. Salutammo e ci allontanammo dal tavolo. "Bhe?"gli chiesi guardandolo "bhe cosa? L'ho solo invitata a ballare eh"mi rispose Harry. "Mha sembri molto preso. E non ti ho mai visto cosi con una ragazza"gli dissi ma senza ottenere una risposta da lui. La stava fissando. "Visto"gli passai una mano davanti agli occhi "manco mi ascolti"continuai ridacchiando. "Andiamo va"disse lui alzandosi. Io mi alzai subito dopo di lui. Sorrise a Grace ed uscii dalla palestra. Alzai gli occhi al cielo e lo seguii.

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Guardai Grace che continuava a fissare Harry fino a quando non sovarcò quella porta andandosene. "Andiamo?"le chiesi io. La palestra era ormai quasi vuota. "Sisi"disse lei prendendo la borsa alzandosi. Io presi la mia e mi alzai a mia volta. Uscimmo dalla palestra e ci dirigemo verso la nostra camera. I miei piedi mi chiedevano pietà. Non ero molto abbituata a portare i tacchi. Specialmente per molte ore. Arrivate davanti alla porta della camera, presi dalla borsetta le chiavi e aprii la porta per entrare. Presi il mio pigiama e andai in bagno. Mentre mi lavavo sentivo delle voci provenire dalla camera. Due voci femminili. Una era di Grace, ne ero sicura, e l'altra non riuscivo a capire chi era. "Si Elisabeth ci sta cascando in pieno. La finta litigata era ottima" disse Grace ridacchiando sottovoce. A sentire quelle parole i miei occhi si riempirono di lacrime che piano piano iniziarono a scivolare lungo le mie guancie. "Lo sapevo non mi dovevo fidare nuovamente. Sono nata per stare sola."pensai. Mi feci la coda e uscii dal bagno a testa bassa. Grace mi guardò. "Ti ho detto di andartene Elisabeth"disse lei con finto tono severo. Lei la guardò e se ne andò. Sospirai e mi misi sotto le coperte coprendomi fin sopra la testa. "Hei che hai?"disse Grace. Non risposi. "Rachele..."continuò lei. Continuai a non risponderle. Si arrese ed entrò in bagno. "Dovevo saperlo che era tutta una falsa"pensai. Ad interrompere i miei pensieri fu qualcuno che bussò alla porta. Mi alzai, mi aggiustai i capelli e andai ad aprire. Mi trovai davanti la posente sagoma dI Harry. Non riuscii a parlare. "Rachele chi è?"urlò Grace dal bagno. "Styles"dissi a voce bassa, ma nom troppp "arrivo"rispose lei urlando. Lo feci entrare e tornai sotto le coperte ai miei pensieri. La mia mentre finalmente era vuota di pensieri. Strinsi a me il cuscino e mi addormentai.

Mi ritrovai in una camera a mia vista familiare. Era la camera di una mia ex amica. L'unica che io abbia mai avuto. Ero piccola. Avrò avuto circa 10 anni. In quella stanza non c'era nessuno. Solo io. Mi guardavo attorno. Pareti bianco latte, letto e lenzuola bianche. Mi guardavo attorno e vedevo tutto bianco. Sentivo delle voci provenire da un lungo corridoio. Lo percorro. Le voci sembravano sempre piu vicine ma il corridoio sembra infinito. Finalmente arrivo davanti a una porta. La apro e ci trovo il mio incubo.

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