Capitolo 2.

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Mi volto verso il ragazzo in modo da comprendere a chi appartiene quella voce tanto famigliare.
Cazzo, non mi sbagliavo.
Come sospettavo.
È il ragazzo che cantava prima al festival, Mike.
L'ho pensato davvero così tanto da portarlo qui con la mente?
«Tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma» la sua voce mi riporta alla realtà.
«Oh si, scusami» inizio a dire imbarazzata.
«Trovate?»
«Cosa?» rispondo confusa.
«Immagino tu stessi cercando le chiavi» ridacchia lui.
Sto proprio facendo la figura della ridicola.
«Oh sì, giusto» poso lo sguardo verso la borsa e trovo finalmente le chiavi «Grazie per la luce» continuo poi.
«Figurati» dice passandosi la lingua tra le labbra per poi sorridere.
Non posso fare a meno di fermarmi qualche secondo a fissarle.
Sono perfette.
«Non ti ho mai visto da queste parti. Sei nuova?»
«In realtà no, abitavo qui fino a qualche mese fa poi mi sono trasferita in una casa ma.. ma ora in casa stanno facendo dei lavori, quindi passerò i prossimi giorni qui, nel mio vecchio appartamento»
Un «Oh» esce dalla bocca di Mike «Io mi sono trasferito da circa due mesi, prima abitavo a Vicenza»
«Ah» riesco solo a rispondere.
«Comunque piacere, sono Michele, ma puoi chiamarmi Mike» mi sorride.
«Ilary» sorrido a mia volta.
«Hai davvero un bel nome» improvvisamente sento i suoi occhi posarsi sul mio corpo, come se mi stesse studiando.
«Qual è il tuo piano?» domanda poi.
«Secondo, il tuo?»
«Terzo.. Mi permetti di accompagnarti fino al tuo appartamento?» si passa una mano tra i capelli, sembra nervoso.
Neanche mi avesse chiesto di uscire.
«Certo» sorrido con l'intenzione di tranquillizzarlo ma, a dirla tutta, sono tesa anch'io alla sua presenza.
Facciamo quelle poche scale assieme ed arriviamo davanti alla porta.
«Ti inviterei ad entrare, ma è tutto in disordine»
«Vedessi il mio, sembra che sia passato un uragano»
Ridiamo assieme.
«Allora buonanotte Ilary, spero di rivederti»
«Buonanotte Mike e penso che sia molto probabile che ci rivedremo. Ci divide un solo piano di scale» preciso.
Lui ride e si avvicina leggermente a me.
Rimango incantata nei suoi occhi scuri.
«A domani» sussurra vicino alla mia bocca per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.
Senza che io possa nemmeno rispondere, Michele inizia a salire le scale.
Istintivamente porto la mano alla guancia e l'accarezzo.
Rimango così per qualche secondo.
Poi, quando finalmente riacquisto lucidità, entro nell'appartamento.
Non capisco come un contatto tanto breve possa essere stato tanto intenso per me.
Ma credo questa sensazione sia dovuta solo al fatto che io abbia del tasso alcolico in corpo.
Mi butto sul letto.
Non capisco perché non gli ho detto che già lo conoscevo, che la sera stessa lo avevo sentito cantare al festival.
Non capisco perché gli ho mentito in quel modo e sopratutto non capisco perché non gli ho detto di abitare con il mio ragazzo e, di conseguenza, di averlo.
Io amo Matteo e di questo sono sicura.
Nonostante la litigata di oggi, beh, lo amo.
Stiamo assieme da tanto tempo e di certo è stato il primo ragazzo che io abbia mai amato.
Cioè, che io amo.
Non so nemmeno perché mi sto facendo certi complessi.
Rido tra me e me per via della mia stupidità.
E, dopo poco, mi addormento.

La mattina seguente

Mi sveglio alle 9:30 e, come prima cosa, afferro il telefono.
Trovo molti messaggi di Matteo ma, ora come ora, sono troppo assonata per rispondervi.
Mi alzo dal letto e vado nel piccolo bagno, faccio una doccia, giusto per svegliarmi un po'.
Con una immensa fortuna mi accorgo di aver lasciato qui dei vestiti prima di trasferirmi e quindi li indosso.
Il frigo e la cucina sono completamente vuoti quindi decido di andare a fare colazione fuori.
Chiamerò Sofia a farmi compagnia.
Prendo la borsa, chiudo la porta e scendo le scale.
Seleziono il contatto di Sofia nella rubrica e avvio la chiamata.
Il telefono squilla ed io intanto esco dal cancello.
La prima cosa, o meglio, la prima persona che vedo appena fuori è.. Michele.
È fuori, appoggiato a quella che dovrebbe essere la sua macchina, credo stia aspettando qualcuno.
La sua ragazza, probabilmente.
«Buongiorno Ilary! Ci voleva tanto?» mi dice appena mi vede.
«Buongiorno Mike.. per cosa?»
Prima che lui mi possa rispondere veniamo interrotti da Sofia dall'altra parte del telefono che, finalmente, si è decisa a rispondere.
«Ciao Ila, dimmi tutto»
«Sofia, ti richiamo dopo» cerco di liquidarla.
«Ma mi hai chiamata tu»
«Lo so, ma ora devo andare»
«Ilary, che succede? che stai combinando?»
«È impegnata con me stamattina.. mi dispiace» si intromette Mike, ridendo.
«Ilary, di chi è questa voce? Non è quella di Matteo! Oddio, non dirmi che è quella di... »
Fortunatamente chiudo la chiamata prima che lei possa pronunciare il nome di Michele e che lui possa capire che già lo conoscevo e non glielo detto.
«Hai piani per questa mattinata?» mi domanda il ragazzo moro davanti a me.
«Nulla di che, pensavo di andare a fare colazione fuori»
«Che coincidenza! Pure io! Infatti ti stavo proprio aspettando» dice sorridendo.
«Mi stavi aspettando?» domando confusa.
«Ti avevo detto o no "a domani"?» si passa, ancora una volta, la lingua tra le labbra «Beh, sappi che passerai questa giornata con me»
«Io.. veramente.. » inizio a titubare.
«Non accetto un no come risposta»
«E va bene, accetto di passare la giornata con te» dico senza pensarci troppo.
Qualcosa mi dice che mi caccerò in un guaio ma, a dirla tutta, la cosa un po' mi piace.

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Ecco il secondo capitolo! 💘
Cosa avrà in serbo Michele per la nostra Ilary?
Continuate a leggere per scoprirlo!💘
Spero con il cuore che la storia vi piaccia!🌴

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