Cloe, la città specchio

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Tutte queste bellezze il viaggiatore già conosce per averle viste in altre città. Ma la proprietà di questa è che, chi vi arriva in una sera di settembre [...] gli viene da invidiare quelli che ora pensano di aver già vissuto una sera come questa e d'esser stati quella volta felici

Per arrivare a Cloe, il viaggiatore si imbatte in uliveti argentei, in edifici aurei e cristallini, infine in una grande piazza con al centro un lago in cui ogni giorno gli abitanti della città si specchiano.

Anche il viaggiatore si specchierà ma non vedrà il suo riflesso ma tutta la città con le sue meraviglie.Tutte queste bellezze il viaggiatore già le conosce per averle viste in altre città. Ma la proprietà di questa è che, chi vi arriva in una sera di settembre, quando il verde delle chiome degli alberi cambia e ricorda il bronzeo colore dei capelli di quella fanciulla che si incontra sempre sulla strada per arrivare a Cloe, seduta sul lungomare, con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte, aspettando chissà quale amante che mai più farà ritorno, gli viene da invidiare quelli che pensano di aver già vissuto una sera uguale a questa e di essere stati quella volta felici.

La felicità, a Cloe, sta nel guardare il suo riflesso nel lago, sta nel capire come quel riflesso in realtà sia lo specchio dell'anima del viaggiatore, dei suoi viaggi, delle sue fatiche, dei suoi dolori, delle sue gioie, dei suoi successi.Lì il viaggiatore sarà veramente felice, perché lì sta la sua essenza




Frase tratta da Diomira, la città e la memoria

P.S.

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Delia, città invisibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora