Le campane del centro cittá di Multan mi svegliano alle 7 precise di mattina. Svogliatamente, mi alzo, sistemandomi velocemente allo specchio il velo giallo chiaro che ricopre i miei capelli.
Mi guardo attentamente, per far si che nessuna ciocca esca dal velo.
Il desiderio di strapparlo in mille pezzi e scappare é tanto.
indosso la mi divisa scolastica, molte collane che si intonano con il velo E degli orecchini a pendolo.
Ovviamente ad accompagnarmi al liceo esclusivamente femminile é mio padre. La strada per arrivare a scuola sembra non terminare mai, forse per il silenzio assoluto in macchina.
La mia famiglia vive nel centro di Multan. Nella periferia giaciono baracche di povere famiglie che non hanno niente.
Arrivata in classe, saluto educatamente le mie compagne di scuola, anche loro coperte dal velo.
Le professoresse del liceo femminile sono esclusivamente femmine, e molto severe.
Oggi devo essere interrogata in filosofia. Non ci sono intervalli e nei cambi d'ora bisogna stare sedute.
Se non prendo un voto superiore al 7 non mangio per un giorno.
Grazie al cielo ho studiato.
Prendo 7 e mezzo, le mie compagne di classe mi bisbigliano un 'bravissima' e io le ringrazio.
Nella mia coasse c'e un'alunna che é stata sospesa solo perché si é tolta il velo per sistemare i capelli. Notai che godeva di un colore marrone chiaro, quasi biondo, il che é raro in pakistan.
Questo é uno dei motivi percui odio il velo. Voglio che la gente noti i miei capelli, e che possa avere la possibilta di sentire dei complimenti.
Non mi ritengo una brutta ragazza. Sono sicura di me, qualche difetto ce l 'ho, come le occhiaie che mi ritrovo ogni mattina. Mio padre non mi permette di truccarmi. E quindi mi devo tenere per tutta la giornata lle borse sotto gli occhi.
Ho una sorella di nome Alama; ha 5 anni e le voglio molto bene. Tornata da scuola annnuncio a mio padre:
"Padre, ho preso 7 emezzo in filosofia, oggi pretendo dimangiare"
Mi guarda perplesso e poi annuisce e torna in camera sua a svolgere i suoi soliti lavori.
Vorrei tanto che a mio padre importasse dei miei risultati scolastici. Almeno dellla scuola.
Entro in cameria mia e sfilo velocemente il velo giallo dai miei capelli. Mi guardo allo specchio e desidererei che fuori da casa la gente vedesse i miei capelli mori.
mi cambio ed indosso un vestito lungo color giada, uno dei miei preferiti.
mi avvio verso la cucina, dove si trova mia madre a prepare il cibo per sta sera e adesso sono le 6 di pomeriggio.
" Mamma,ho preso 7 e mezzo in filosofia"
Lei mi sorride e mi accarezza la guancia.
" Bravissima, oggi ti preparo un cibo abbondante" quasi sussurra.
ricambio il sorriso ed incomincio ad affettare la verdura che anche lei sta tagliando.
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Sono le 7 di sera e corro in camera mia per mettermi il velo che mi obbliga mio padre a mettere durante i pasti.
Mangiamo silenziosamente. Si sentono solo i rumori delle posate e dei piatti finiti che vengono riposti nel lavandino.
Non vedo l'ora che siano le 9 di sera. Oggi é sabato quindi mio padre uscirá con i suoi amici nel locale qui vicino.
Mia madre stará in camera da letto a cucire, quindi posso tranquillamente uscire anche dalla porta di casa dopo che mio padre é uscito.
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sono le 8:45 quando mi preparo per uscire di nascosto nella via dove si trova il nostro gruppo.
In un cassetto quasi nascosto tengo i miei pochi trucchi che ho trovato nella borsa di mia madre.
metto un po di eyeliner giusto per far risaltare gli occhi e lego i capelli in una coda di cavallo alta. Il vestito color giada lo tengo perché lo adoro, e indosso delle ballerine verde chiaro. Sono pornta per uscire.
mio padre é appena uscito di casa, percui senza farmi scoprire mi avvio a punta di piedi verso l'uscita. mi guardo intorno per assicurarmi che nessuno mi abbia visra e finalmente spalanco la porta, esco e la chiudo dolcemente.
Corro velocemente verso la via di maria teresa, che é a due isolati da qui.
Mi assicuro che nessuno mi riconosca, e noto che Kallinka sta correndo verso di me con le braccia aperte.
Mi abbraccia forte fino a farmi soffocare e io ricambio l'abbraccio dandole baci sulla guancia.
"yas, e da due giorni che non ti vedo, e già mi manchi!" Urla
" anche tu kalli, non sai quanto mi mancavate"
Mi avvio verso gli altri e li saluto calorosamente.
"Allora come va la tua famiglia?" Mi chiede Salah.
" Una merda, a parte che oggi ho preso 7- e mezzo in filosofia" affermo.
" Io oggi ho saltato il pranzo per un 6 in storia!" Esclama Sarah.
é possibile che solo a noi ragazze possano succedere queste cose?
Noto che Karen sta piangendo silenziosamente per non farsi vedere.
Le vengo incontro accarezzandola.
"Karen che succede?"
" La mia famiglia ha scoperto tutto.. Che esco qui con voi"
spalanco la bocca. E un grosso casino.
" Ma potrai uscire ancora vero?" Le domando quasi supplicandola.
" Non credo Yas.."
Sono allobita. La nostra Karen ci sta lasciando.
" Oggi sono venuta solo perche i miei sono usciti, ma per un mese non posso piú vedervi.
Tutto il gruppo resta in silenzio a bocca aperta. Ci abbracciamo tutti e si sentono alcuni singhiozzi di Karen che aumentano.
Adham esclama:
" Non é possibile che solo a voi succedano queste cose.. Solo perche siete donne!" Da un pugno sul muro.
Tutti sono in silenzio scioccati per la notizia di karen. Io continuo ad accarezzarle i capelli lunghi che si ritrova. É una bellissima ragazza.
Sussulto quando sento il rumore della sirena della polizia. Salah esclama:
" Forza tutti qui nel nascondiglio d'emergenza"
ovviamente il nascondiglio é un cassonetto della spazzatura vuota che odio. Entriamo tutti velocemente prima che qualcuno si accorga della nostra oresenza.
Sentiamo dei passi lenti e l'ansimare di un signore. Sentiamo un rumore forte e supponiamo che sia la caduta del ragazzo.
Adham apre il cassonetto per controllare chi é.
" Ragazzi, qua credo che ci sia un ragazzo della nostra etá, che giace qui svenuto per chissá quale motivo"
preoccupati usciamo dal nascondiglio e osserviamo il ragazzo.
Ha dei capelli more e un po di barba sulle guanncie. ha un fisico perfetto. É bellissimo.
Ma chi é e perche é svenuto ed é ricercato dalla polizia?
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Mezzaluna
Fanfictionciao, sono Jasmine Salak. Ho 18 anni, capelli mori, quasi neri ed occhi marroni scuri. Sono musulmana. Qui le donne sono ritenute inferiori, percui maltrattate, comandate e sfruttate. Non possiamo guidare. Non possiamo uscire senza una figura maschi...