E così anche questa giornata finì tra mille emozioni. Da allora non facevo altro che pensare Chiara mentre mi diceva quelle parole. Lei mi vuole bene, ma io la amo.
Un giorno ricevetti una chiamata da Noemi: "Ciao Mia. Senti, Chiara si è fratturata una gamba e adesso è in ospedale. Se vuoi andarla a trovare le visite sono dalle 16:00 alle 18:00."
Rimasi lì impalata, con il telefono in mano. Mi vesto in fretta e furia e mi precipito all'ospedale. Entro in quello strano ambiente, è da molto che non sono così malata da finire in ospedale.
Chiedo a un'infermiera la stanza di Chiara. "Stanza 34" mi dice con voce calma. Attraverso in corridoi e mi imbatto in ragazzi con tumori, uomini e donne che camminano con la flebo, insomma, una profonda e triste angoscia. Eccola, stanza 34. La porta è chiusa e mi accingo ad aprirla il più piano possibile. La vedo, immersa nelle lenzuola e con la gamba destra infasciata. Sta dormendo, ma quando sente il rumore della porta aprirsi, si sveglia.
"Hey ciao Mia! Sono felice di vederti"
"Ciao, anche io. Ma che ti è successo?"
"Nulla di grave, sono inciampata mentre correvo. Lo so sono una casinista haha"
"Ahah. Mi dispiace, ma adesso quando ti dimetteranno?
"Fra 3 giorni. Ma poi dovrò tenere questa fasciatura per 2 settimane e mezzo, massimo 3"
"Capisco"
Mi siedo sulla sedia vicino al suo letto e le stringo la mano. Sorride e me la stringe anche lei. La guardo negli occhi. Non resisto e la bacio sulla guancia.
"Mi mancherai" sussurro
"Anche tu Mia, ti voglio bene"
Prendo il pennarello blu appoggiato sul comodino e scrivo sul gesso di Chiara "rimettiti presto, ti voglio bene -Mia"
"Grazie haha"
"Di niente, adesso vado. Guarisci in fretta. Verrò di nuovo quando posso"
"Si non ti preoccupare, ciao"
"Ciao"
Esco dalla stanza e mi dirigo verso l'uscita.
Passano tre giorni e dimettono Chiara. Decido di andare a farle visita così magari dopo vado a casa sua.
"Eccoti Mia! Oggi me ne vado da questo posto"
"Bene perciò sono venuta, per essere presente a questo fatidico momento"
"Ahah che gran giorno!"
E scoppiamo a ridere.
La aiuto ad alzarsi e la faccio sedere sulla sedia a rotelle.
Prendo la borsa con tutte le sue cose dentro e la spingo fuori dalla stanza.
"Oddio che cosa strana, non sono mai stata sulla carrozzina"
La spingo velocemente e corriamo fra i corridoi.
"Yuhuuu!" urla Chiara con i capelli scombinati dal vento.
Ridiamo e corriamo. Ma ecco l'uscita. Ad aspettarla ci sono i suoi genitori.
"Ciao Mia, che piacere averti qui. Grazie per aver aiutato Chiara." Dice la mamma.
"Prego, è un mio dovere"
"Vieni a casa nostra, così passi una giornata con lei."
"Emh non vorrei creare disturbo"
"Ma quale disturbo! Sei una ragazza educata e calma, vieni con noi su!"
"Va bene, grazie"
"Yeee" pronuncia Chiara entusiasta.
Entriamo in macchina e ci dirigiamo verso casa sua.
"Che bella!" esclamo rivolgendomi a Chiara.
"Grazie. Dietro c'è anche una piscina!"
La mamma apre la porta e ci dirigiamo verso la cameretta.
"Caspita, è bella anche questa!"
"Ahah, te la regalo se vuoi"
La aiuto a mettersi sul letto e fangirliamo un po' sui nostri idoli, Mika il mio e Benji e Fede i suoi.
"Grazie per essere così disponibile" dice Chiara.
"Per le amiche questo ed altro"
"Beh forse tu sei la mia MIGLIORE amica."
Aw sono stupita.
"Forse anche tu lo sei"
"Ti voglio bene Mia"
E ci abbracciamo sdraiate sul letto. Un lungo e profondo abbraccio.
STAI LEGGENDO
My Only Love
RomanceMia. Un nome apparentemente normale, una ragazza semplicissima, ma con una straziante storia alle spalle. Innamorata di una sua amica, cerca in tutti i modi di farglielo capire mentre la sua anima e le sue speranze si distruggono ogni giorno di più.