Il mondo di Fantàsia

capitolo 11 - destinazione e partenza

Abbiamo camminato a lungo ma alla fine siamo giunti a destinazione senza molti imprevisti, solo qualche fantasmino che ci spaventava spuntando fuori dal nulla.
Arrivati alla corte, delle guardie ci ospitarono immediatamente e ci portarono dalla regina: L'INFANTA IMPERATRICE. Sorpresa mi disse: <oh, finalmente siete arrivato, vi aspettavo da molto tempo!> <Io in questi giorni sto molto male perchè stanno capitando delle sparizioni sul mio regno... mi esauriscono sempre più energie... Se anche questa torre dovesse sparire io morirò e non potrò più ricostruire il regno di Fantàsia.... Non esisterebbe più nulla!!!> io preoccupato gli chiesi: <E perchè stavate aspettando proprio me?> con un sorriso lei mi disse:<Perchè sei il prescelto... è stato scritto da secoli che un giorno, tu saresti venuto qui a salvare il mondo di Fantàsia.... Guarda queste carte!!!> io le guardai e vidi un ragazzo che sconfiggeva tantissime creature regnando la giustizia e la pace su quel regno... e la cosa più strana è che quel ragazzo era identico a me!!! Dissi <È impossibile prevedere il futuro, potrebbe anche essere che non riuscirò mai a sconfiggere tutte quelle creature...> Lei mi guardò tristemente e disse:<Allora, se non riuscirai a sconfiggerlo... significherà che il nostro mondo verrà distrutto!!!> tutti quelli presenti in sala abbassarono la testa e si misero a piangere. In quel momento mi sentivo debole. Allora dissi:<Sentite, io farò quello che posso perchè rivoglio i miei genitori e voglio che questo mondo non venga distrutto... non posso promettervi che sconfiggerò IL NULLA ma almeno vi posso dire che ci proverò e che non mi tirerò indietro ad ogni difficoltà!!!> tutti alzarono lo sguardo e mi fissarono... poi partì un urlo, degli applausi, dei sorrisi e dei volti di speranza. Allora uscii dalla porta e mi fu dato come accompagnatore di viaggio un animale con una testa di cane e il corpo quasi da serpente, però con il pelo soffice dappertutto. Non ci pensai due volte, allora partii senza timore, salutando tutti da quel caneserpente.

ANDREA
Non avevo paura di lui mi sentivo al sicuro sopra a quel caneserpente. Mi sentivo protetto. Durante il volo ci conoscemmo. Diceva <Non sono un caneserpente, sono un calis-furmo. Un animale rarissimo da queste parti.> Si chiamava Cledos.

CLEDOS
Dovevo accompagnare questa strana creatura che mi chiamava caneserpente per tutto il viaggio. Chissà, sarà divertente. Non lo so. So solo che mi sto trovando bene con lui. Mi diceva <Non sono una strana creatura, sono un umano. Il nostro mondo è fatto da umani!> Si chiamava Andrea.