Clik.
Flash.
Clik.
Flash.
Clik clik clik.
Flash flash flash.
Erano quelli ormai i suoni che riempivano la testa di Alessio da ore.
Anche ora che si trovava in una stanza enorme e silenziosa con solo le mutande bianche addosso e a piedi scalzi riusciva a sentirsi stordito dalla moltitudine di voci e suoni che lo avevano accerchiato solo qualche ora prima.
'sei un mostro ' 'guarda qua!' 'quelli come te devono solo morire! ' erano solo alcune delle frasi che gli avevano rifilato giornalisti e curiosi non appena la portiera della volante della polizia venne aperta.
"Cammina "la voce fredda e austera del commissario lo fecero tornare alla realtà "anche se un mostro come te non meriterebbe dei vestiti "il manganello picchiò violentemente il ginocchio di Alessio che sibilò di dolore "meriteresti di essere scuoiato vivo lurido bastardo "aggiunse con disprezzo il poliziotto avvicinandosi al suo orecchio.
"Signor Jonas lasci stare il nostro paziente "nella visuale del carcerato in mutande e piedi nudi entrò una suora "se ne vada "
Ne aveva viste di spose del Signore, nonostante la sua vita non fosse quella di un bravo cattolico la domenica mattina in chiesa ci era sempre andato, ma questa donna, questa suora, aveva qualcosa di diverso.
Alessio non riuscì a capire esattamente cosa fosse, forse il suo sguardo glaciale e spietato, forse la postura rigida e l'aura carismatica e terrificante attorno a lei, ma c'era qualcosa in quella donna che non lo convinceva.
"Suor Jude "balbettò lo spavaldo poliziotto che tutto d'un tratto era diventato un povero piccolo uomo terrorizzato "è un pericoloso assassino, non posso lasciarla qua da sola con lui "azzardò qualche passo avanti lasciando Alessio solo e nudo ad osservare la scena.
Il sopracciglio scuro di suor Jude si inarcò verso l'alto.
"e cosa potrebbe mai farmi quest'uomo con mani e piedi legati? "domandò "assolutamente niente, quindi lei qua è perfettamente inutile Nick, se ne vada ora "
Senza ribattere il poliziotto si sfilò il cappello dell'uniforme a mo' di saluto e si dirise verso l'uscita facendo sbattere la pesante porta d'entrata del penitenziario.
Nell'enorme stanza regnava il silenzio, l'unico suono udibile era quello dei tacchetti delle scarpe della suora che si intensificava ad ogni passo verso il carcerato.
"ed eccoci finalmente soli Signor Iodice "esordì non appena fu difronte al ragazzo moro.
'come può avere un'aria così minacciosa una sposa di Cristo?' pensò guardandola dalla testa ai piedi.
Con fare silenzioso un'altra slanciata suora bionda dall'aria molto timida si avvicinò a loro e consegnò uno spesso fascicolo all'altra.
"grazie Mary " la stanza si riempì della voce monotono di suor Jude "oh ma che sciocca non te ne andare "ridacchiò fermando la giovane suora e tenendola accanto a lei "che maleducata che sono, mi stavo dimenticando delle presentazioni "sul suo volto vissuto si dipinse un sorriso terrificante "suor Mary Eunice ti presento il nostro nuovo paziente che sicuramente conoscerai " gli occhi azzurri della giovane per un attimo incontrarono quelli scuri del carcerato "il signor Alessio Iodice Junior " ridacchio nel vedere la sua protetta farsi più piccola al suo fianco "o forse tu lo conosci meglio con il nome che l'ha reso famoso vero Mary? "lo sguardo intimidatorio passò per un attimo al ragazzo che nel frattempo era rimasto immobile a guardare la scena cercando di non tremare per la paura e per il freddo.
STAI LEGGENDO
Asylum
Teen FictionE se tutti si fossero sbagliati? Se non fossi io il mostro qua dentro?