Non era mai entrato lì.
Anche se credeva fosse impossibile quella nuova stanza gli fece più paura delle altre che aveva visitato dell'istituto.
Si guardò attorno i muri ingrigiti dal tempo si erano scrostati, sul soffitto erano ben evidenti le macchie scure di muffa e la moquette scura era macchiata da diverse chiazze di quello che sperava fosse caffè, in definitiva questa stanza tetra non era esattamente il massimo per trascorrerci qualche ora tutti i giorni, ma Alessio aveva imparato a non aspettarsi grandi cose da Briarcliff, non che avesse scelta.
"eccoci finalmente qua per il nostro primo vero incontro signor Iodice "un ragazzo sulla trentina si alzò dalla sedia e Alessio lo riconobbe subito "io sono il dottor Oliver Murs, lo psicologo che la giuria le ha assegnato "la mano grande del dottore si allungò verso di lui.
La osservò per un po' e poi decise di stringerla.
"Alessio "
Con un cenno Oliver disse ai due ragazzi incaricati di scortare Alessio di allontanarsi dalla stanza adibita a studio per lasciarli soli almeno lì sarebbe stato parzialmente libero.
Una volta sentita la porta chiudersi Alessio decise di sedersi.
"bene, ora possiamo incominciare "il ragazzo biondo si sedette difronte a lui e recuperò un fascicolo da un cassetto della scrivania e un quadernino da un angolo.
"Alessio Iodice nato il 18 settembre del 1940 "poi continuò a leggere a bassa voce fino a quando superata la breve biografia non arrivò al motivo per cui il moro si trovasse in quell'orribile posto "accusato dell'omicidio di quattro persone, i corpi sono stati trovati senza pelle e testa in un campo vicino all'abitazione del sospettato, tra le vittime è stato trovato anche il corpo dell'amico e coinquilino Richard Pears Jr "
Il cuore di Alessio si strinse a sentire il nome del suo ragazzo.
Il dottore continuò a leggere ancora per qualche minuto dando un'occhiata di tanto in tanto al giovane, poi riappoggiò i fogli sul tavolo.
"perché l'hai fatto? "chiese incrociando le braccia al petto e continuando a scrutarlo in attesa di una risposta.
"non sono colpevole "ormai era esausto di ripetere quelle parole, sarebbero serviti a qualcosa quegli incontri?
Sinceramente non ci sperava molto, ormai era stato dichiarato colpevole di quei delitti, e dubitava fortemente che qualcuno avrebbe cambiato idea su di lui.
Il dottore si alzò e con calma camminò verso la finestra che affacciava sul giardino spoglio della struttura.
Da quel che sapeva Alessio nemmeno ai pazienti più tranquilli ed innocui, o meglio i più sedati, era permesso di scendere nel giardino, da quel che si vociferava per i corridoi già in passato dei pazienti erano riusciti a scappare durante uno dei pomeriggi trascorsi all'aperto, suor Jude non avrebbe permesso che accadesse ancora.
"Alessio "il giovane dottore era ancora intento a guardare fuori "il tuo destino è nelle tue mani ricordatelo "si girò lentamente "lo sai bene quello che ti accadrà in caso io ti ritenga lucido vero? "
Ovviamente lo sapeva.
Sicuramente la sedia elettrica era già in sua attesa.
"si "
"quindi sta a te la scelta, o decidi di parlarmi delle cose che sono successe durante gli omicidi, delle sensazioni che hai provato e dei motivi che ti hanno spinto a commetterli "gli occhi azzurri erano fissi in quelli più scuri del giovane paziente "o io dovrò dare la mia valutazione in base a quello che ho visto in questa mezz'ora passata insieme, hai tempo di pensarci bene a cosa vuoi fare "il dottore si sistemò meglio la cravatta e poi prese un foglio in mano e lo consegnò ad Alessio "domani ti voglio qua alla stessa ora okay? "
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Asylum
Teen FictionE se tutti si fossero sbagliati? Se non fossi io il mostro qua dentro?