Capitolo 6

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Mi fermo di colpo per le scale quando vedo Federico che barcolla con in mano.. una bottiglia di vodka?! Ohh, adesso è tutto chiaro.
Appena mi vede sorride e posa la bottiglia su un tavolino.
«Guarduami Lorenn» dice imitando la voce di un bambino piccolo, però ubriaco«SUONO UN UNICORNUO VOLUANTE E VEMGUO DAL MONDUO DEGLLI ASRCOBALUENI» ok, qui la situazione sta degenerando. «Muoviti, vieni a dormire. E comunque sei solo un umano, un essere vivente. Non sei un unicorno » gli dico seria, e lui subito incrocia le braccia al petto assumendo un'aria infastidita «NUON È VUERO, E IO TE LUO DIMUOSTRURÒ» detto ciò prende una sedia e ci sale in piedi poi fa un salto dicendo «LO VUEDUI CHE IO SO VUOLUARUE?» e subito dopo lo ritrovo spiaccicato per terra. «HAI VUISTUO COMUE SUONUO BRUAVUO?» dice sempre con una voce di un bambino che ha visto un mucchio di caramelle. A quella domanda cercai di rimanere seria e di non scoppiare a ridere, anche se era impossibile.
«Si, sei stato il migliore. Ora però devi andare a dormire o domani non potrai "volare"» dico facendo riferimento a quello che è appena successo. La cosa strana è che Morena e Mauro non sono scesi a vedere cosa stesse succedendo, hanno proprio il sonno pesante eh! In un certo senso è meglio così.

Riaccompagno "l'unicorno" nella sua stanza e giuro sul mio cuscino che non è stato per niente facile.
«Buonanotte Federico» dico andando verso la porta della sua camera
«NUO ASPUETTAA.» «Che c'è?» chiedo dolcemente mentre mi giro verso di lui.
«Primua di andartuenue devui abbruacciarmui e darmi un bacettuo sulla guancia altrimuenti non potrò vuolare alla puerfuezione» dice facendo una faccia tenerissima. Ho capito che il lato dolce di Federico si può avere solo quando è un po' troppo sbronzo. Lo accontento e dopo avergli dato un bacio sulla guancia gli sussurrò un "buonanotte".

Finalmente posso tornare al mio appuntamento giornaliero col cuscino, anche se devo dire che la scena di Federico che si lancia dalla
sedia credendo di saper volare è stata troppo divertente. Torno a dormire, dato che sono le 3.30 e faccio uno strano sogno:
"Sono seduta seduta su una poltrona in una camera tutta buia illuminata dalla la luce fioca di una abat-jour. Sto sfogliando un album di fotografie quando vedo la foto di me da bambina, avrò avuto 3 anni, con in braccio una neonata. La cosa strana è che io quella bambina che tengo in braccio la conosco. Non è la prima volta che la vedo. Tutto d'un tratto la porta della camera buia dove mi trovavo si spalanca e io prendo subito quella foto nascondendola nella tasca di un pantalone. Vedo..".
Il mio sogno viene interrotto. Mi sveglio e trovo di fianco a me Mauro che mi scuote dolcemente.
«Stai bene Loren?» dice con aria preoccupata. «Sisi grazie Ma-.. Papà. Ho solo fatto un sogno strano, niente.» subito dopo che lo chiamo "papà" lo vedo sorridere, facendo spuntare un sorriso anche a me.
«Va bene. Per qualunque cosa sai dove trovarmi» «Si, grazie... Papà» sorride e poi esce dalla camera.

Solo ora mi accorgo che il sole sta sorgendo. Prendo il telefono dal comodino e noto che sono le 7.10.
Decido di alzarmi per fare una doccia fresca per poi andare un po' in giro per trovare un regalo per il compleanno di Alyssa.

Appena ho finito di farmi la doccia, prendo i vestiti che ho portato e li indosso, e mentre esco dal bagno incontro MisterSonoFedericoL'UnicornoVolante che corre verso il bagno e io, da persona simpatica quale sono lo saluto dicendogli «Buongioooorno Federico l'unicorno volante» e lui mi guarda con una faccia strana come per voler dire "Ma che cosa hai?! Sei sicura di star bene?".

Torno in camera e incomincio ad asciugare i capelli canticchiando qualche canzone di Shawn Mendes (si, Aly me le ha ficcate ok testa, però devo dire che sono molto belle.) quando sento uno sguardo su di me. Mi giro e trovo Federico sdraiato sul mio letto. Sussulto lo spavento «Cosa ci fai tu qui?» «Niente bambinetta. Posso fare quel che voglio qui. Sai, questa è casa mia» dice con aria da strafottente. Giuro che se potessi, prenderei una padella e gliela romperei in testa!
«okok capo! che ti serve?» dico roteando li occhi.
«Intanto non roteare gli occhi con me. Poi, non provare a chiamarmi più come hai fatto stamattina. Okay?!» dice assumendo un'aria seria. «Scusa ma hai fatto tutto da solo. Io ti ho solo trovato un soprannome» «Come "ho fatto tutto da solo"! che vuoi dire?» dice con sguardo dubbioso
«Ecco vedi..» gli racconto tutto quello che è successo ieri sera e ha una faccia stana invece io rido come una stupida.

ciao ragazze. come state?
oggi ci sarà doppio aggiornamento.
quasi mi dispiace per aver fatto spiaccicare fede per terra😪.
vi è piaciuto il capitolo?

chια🌵-

Imagination or reality? || Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora