Capitolo 7

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Io ridevo come una stupida e Federico continuava a fulminarmi con lo sguardo.
«Guarda che poteva succedere a chiunque..» dice sbuffando quasi divertito
«Si, a chiunque si chiami Federico Rossi e abbia 19 anni e vive a Milano» dico io tra una risata e un'altra

Federico è stato un'altra ventina di minuti e stranamente era, se si può dire, di buon umore. Abbiamo riso e scherzato e ci siamo raccontati tanti episodi strani e divertenti che ci sono accaduti. Devo dire che questo suo lato mi piace molto di più.
A cena eravamo da soli dato che Morena e Mauro erano andati a mangiare fuori con delle persone per parlare di questioni di lavoro e ne abbiamo approfittato per guardare un film insieme in pace e tranquillità.
La mattina dopo mi risveglio nel mio letto, come ci sono arrivata non lo so neanche io. Provo ad alzarmi ma qualcosa me lo impedisce. Mi giro per vedere cosa fosse e mi accorgo che è il braccio di Federico che mi circonda i fianchi.
Senza accorgermene sorrido per quel gesto, insomma, si sa che tanto ritornerà il solito ragazzo lunatico e scorbutico, quello che ho conosciuto quando sono arrivata.
Sposto il suo braccio facendo attenzione a non svegliarlo, e poi mi dirigo subito in bagno. Mi sciacquo con dell'acqua fresca e poi vado in cucina a preparare la colazione.
Morena e Mauro non ci sono, penso siano andati a lavoro.
Mentre preparo la colazione sento dei passi provenire dalle scale, mi giro e vedo Federico con i capelli scompigliati, il ciuffo che gli ricade su un'occhio e con una faccia assonnata, e dopo noto che è senza maglietta e wow.. sembra un di... cioè, si. È carino dai.

Non convinceresti neanche Dio dicendo che è carino. Ammettilo. È proprio figo.

Ci mancavi solo tu per completare questa giornata, caro subconscio. E comunque ti sbagli. Non è figo. Insomma, c'è di meglio.

Convinta tu. Convinti tutti proprio.

Dopo questo momento di disagio tra me e me posso tornare alla mia vita normale. Non proprio normale, ma dettagli.
«Buongiorno» dice Federico con la voce impastata dal sonno
«Ciao» dico io sorridendo.
Torno a fare la colazione, e quando è pronta la porto a tavola.
Finito di mangiare sistemo un po' le cose, e vado a vestirmi.
Prendo il computer e vado alla scrivania, per vedere di trovare dei pass per l'incontro che sabato shawn farà qui a Milano.
Appena vado sul sito noto subito che sono rimasti solo 5 pass VIP (per andare dopo nel backstage), e come un fulmine ne prendo due.
Felice di essere riuscita nel mio intento, prendo il cellulare, le cuffiete ed esco di casa per andare a fare una passeggiata.
Quando arrivo al parco mi fermo di colpo vedendo una scena a due poco orrenda.
Fede che sta baciando una ragazza, (quella che era a casa l'altro pomeriggio), o per dire meglio. La ragazza che sembra voler mangiare le labbra del mio fratellastro.
Corro il più veloce possibile e mi ritrovo in un boschetto, dove la luce del sole penetra attraverso gli alberi.
Continuo a camminare, guardandomi intorno, e dopo un po' noto una specie di casetta sull'albero.
Mi arrampico e appena entro ho come una strana sensazione. Ora che ci penso, non è la prima volta che vedo questa casetta e ci entro.
Mi siedo per terra e incomincio a pensare a come sarebbe stata la mia vita con i miei genitori biologici. Forse era meglio, almeno non avrei mai e poi mai incontrato Federico.
I miei pensieri vengono interrotti dalla suoneria dei messaggi. Sblocco il telefono e trovo una decina di messaggi da parte di Federico che mi chiede dove sono, e mi dice di ritornare a casa perché Morena è preoccupata.
Guardo l'orario e noto che sono le 21.30. Mi asciugo le lacrime e poi torno a casa.

Appena varco la soglia di casa, Morena viene subito ad abbracciarmi chiedendomi dove fossi stata fino ad allora e se stessi bene. Prima che me ne andassi in camera Morena mi chiede se andasse tutto bene, e perché avevo gli occhi rossi e gonfi, e me la scampai dicendo che era solo un po' di allergia. Salgo al piano di sopra e trovo la porta della sua camera chiusa, bussai perché volevo ringraziarlo per ieri , poi mi rivenne in mente la scena di oggi al parco e ci ripensai.

Proprio mentre me ne stavo andando in camera mia, Federico esce dalla sua. «Finalmente, sei tornata. Ti rendi conto che hai fatto spaventare mia mamma? Cos'hai in quella testa vuota, eh?» mi disse infuriato. Non ce la facevo più a stare lì, e corsi velocemente in camera. Chiusi la porta, scivolai lentamente verso il pavimento e incominciai a piangere. Perché tutto a me? Non era meglio se fossi rimasta all' orfanotrofio?








Ciao ragazze. Sono tornata finalmente. Scusate la lunga assenza. Ora tornerò a postare i capitoli. Come state?

P.S: scusate se il capitolo non è il massimo. Presto ne uscirà un altro.

-Chiara🌵

Imagination or reality? || Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora