Smette all'improvviso di parlare, guardandomi solo perso nei suoi pensieri, eppure quella faccia già l'ho vista; la faccia di chi inizia ad aver paura di me, la faccia di chi inizia a credermi pazzo.
Sapevo di non poter contare su nessuno se non su me stesso, eppure ho sperato incondizionatamente in un aiuto, in una soluzione.
Così mi alzo in piedi di scatto ed inizio ad urlare, non ci penso nemmeno un istante, mi viene istintivo.
Inizio ad urlargli contro, piangendo dalla rabbia, che contavo in un suo aiuto e che sapevo a cosa stava pensando.
Mi avvicino sempre più a lui, che mi guarda spaventato, guardare la sua espressione terrorizzata mi riempie di soddisfazione, orgoglio e gioia; senza sapere nemmeno io il perché.
«Non è come credi, posso giurartelo, non sto pensando a nulla, sto solo cercando di capire cosa ti è accaduto!»
Esco colmo di ira, mi dirigo verso la bici e torno a casa, ricevo molte telefonate e messaggi di scuse, non mi importa, ignoro tutto tornando a starmene seduto a terra, al buio e in silenzio.
Rifletto, rifletto su tutto.
Perché mi trovo così?
Perché mi ritrovo ad avere questi scatti di ira, oggi l'ho spaventato, sembravo realmente pazzo, eppure, l'averlo terrorizzato mi ha riempito di piacere.
Forse solamente perché in fondo anche qualcuno si sta divertendo a vedermi terrorizzato, forse sono come lui, come quell'uomo che cerca in tutti i modi di spaventarmi sempre di più.
Nel mentre, attraverso gli spazi delle serrande abbassate si vedono delle luci, sembrano come dei fari di una macchina, dato che si muovono, poi si sente chiudere lo sportello.
Mi alzo di scatto, sono terrorizzato dall'idea che possa essere quel qualcuno.
Prendo un coltello, mi nascondo dietro la porta.
Sento bussare e senza esitazione apro e mi fiondo addosso all'uomo, con il coltello inizio a lacerare la sua pelle, tra le grida ed il sangue, continuo colpendo sempre più profondamente e sempre con più rabbia, le sue urla aumentano, i suoi occhi si riempiono di lacrime di fronte probabilmente al pensiero sicuro della morte, tutto ciò mi rende felice, mi diverte, tant'è che mi viene spontaneo ridere di fronte a colui che mi vede come un pazzo.
Improvvisamente cade a peso morto, il sangue fluisce dalla bocca e da tutti i numerosi e profondi tagli inflittogli.
Era lui, il mio amico, l'unico che stamattina e in passato ha voluto ascoltarmi per aiutarmi.
Cado a terra, piangendo e urlando dalla disperazione, l'ho ucciso, il peso di un omicidio è irrealizzabile, non credo ai miei occhi, non credo a cos'ho fatto.
Prendo il corpo e lo metto nella vasca da bagno, la macchina la porto in un posto abbandonato e cancello ogni traccia.
Taglio il corpo in pezzi, prima più grandi e poi man mano sempre più piccoli, fino a farli diventare semplici e piccoli cubi di carne, tenendo le ossa e le parti più dure.
Mi viene in mente un modo per farlo sparire, senza nessuna traccia.
I pezzi più morbidi li metto in un frullatore e una volta diventati liquidi li butto nel wc, scaricando.
Le ossa e le parti rimanenti, come il cranio ad esempio, decido di metterle nel materasso, così lo apro e lo sistemo tutto per bene, non si nota per niente che ci sia qualcosa dentro.
Per ora dovrei star apposto, devo solo controllare i miei nervi nel momento in cui mi verrà a parlare la polizia.
Sto ragionando come un killer, un'omicida, come un assassino; io non lo sono, non voglio esserlo, non sono stato io, non posso esser stato io e se fosse stato qualcun altro? Io non posso aver fatto qualcosa del genere, perché avrei dovuto? Era il mio unico amico.
Eppure l'ho fatto, l'ho fatto? Sono sicuro di averlo fatto? Se non lo avessi fatto?
Sto impazzendo, non capisco più cosa sia vero e cosa no, poi il motivo, non lo so, sto delirando.
Come si puo' confondere la realtà con l'immaginazione? È impossibile, non l'ho nemmeno mai sentito prima, cos'ho che non va?
Sto veramente impazzendo, devo parlarne con qualcuno.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 21, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

DelirioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora