Capitolo 11: Gli addii sono sempre difficili

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Jean's POV

Ed eccomi qui. Rannicchiato a piangere da solo. Mi ripeto di non pensare a quello che è successo ieri sera... Però non ci riesco. Come potrei dimenticare una cosa del genere? Ora che neanche Marco c'è più... sono davvero,davvero solo. Certo,ci sono i miei altri compagni ma... non ho mai legato molto con loro...soprattutto come quel cretino di Jaeger.

Asciugo un'altra lacrima con la mano e cerco di calmare i miei singhiozzi. Mi sento vuoto. Non che io mi sia mai sentito del tutto "pieno",ma ora mi sento davvero come un involucro,una cosa morta. No,non una cosa morta...una "cosa" chhe non riesce a provare altro che dolore,ecco cosa mi sento.

La mia mente non fa altro che mostrarmi ancora le immagini della tragedia di ieri sera.

FLASHBACK (Terza persona,passato remoto)

L'impatto fu improvviso e fortissimo. Mentre le macerie colpivano il pavimento e i ragazzi cercavano di proteggersi,Daz fu scosso da dei fremiti e poi si accasciò al suolo.Probabilmente un infarto. Jean sentì la polvere entrare nei suoi occhi. Imprecò e,sfregandoseli,li aprì lentamente. La prima cosa che vide fu il viso gigantesco e sorridente di uno di...quelli. la creatura era sdraiata,strisciava,e in una delle mani stringeva Marco. Il ragazzo lentigginoso urlava. Jean si stava per alzare e correre verso l'amico,quando qualcosa lo colpì fortissimo nella nuca. Per il ragazzo fu tutto buio.

FINE FLASHBACK

Alzo lo sguardo verso la tenda che ora copre l'enorme buco nel muro della cantina.Poi lo abbasso su i miei compagni.

Eren se l'è cavata con qualche costola probabilmente rotta,Mikasa non ha ancora ripreso conoscenza,stessa cosa per Armin e Christa,Ymir si sta fasciando il braccio ferito. Quest'ultima insieme a Eren ha portato fuori dal rifugio i corpi dei nostri compagni. Daz e Marco. Beh...quello che hanno trovato di Marco,solo metà corpo. L'immagine di quel cadavere mi perseguita.

Sento un singhiozzo. E' Annie. Non pensavo che lei provasse davvero dei sentimenti.

Improvvisamente noto qualcosa : Un foglietto stropicciato e una penna sono posati sul pavimento proprio accanto a me. Di solito in quel punto si sedeva Marco . E se...quelle cose fossero sue? Tiro su col naso e avvicino la mano al pezzo di carta. E' piegato più volte su se stesso,così lo apro.La carta scricchiola tra le mie dita. Ma...questa è la scrittura di Marco! E questo è...una specie di diario? Quanti pensieri...Davvero si teneva dentro tutto questo? Ma...quello è il mio nome? Scriveva su di me...Sono delle parole meravigliose...

Sento il cuore battere più velocemente e  una nuova ondata di lacrime si fa strada lungo e mie guance bagnate.

Ora posso soltanto chiedermi...io e Marco eravamo davvero soltanto amici?

Prendo la penna,la posiziono sulla carta e comincio a scrivere:

"Ehi,Marco... Volevo soltanto dirti che...la mia vita senza di te è fredda,dura e dolorosa.Non riesco  sorridere perchè non posso vedere il tuo sorriso.  Mi manca tutto di te,dalla tua faccia alle tue lentiggini,dalla tua gentilezza alla tua fermezza...

                 Mi manchi,però...è arrivato il momento di dirti...Addio.

Tuo Jean"

Appena finisco di scrivere chiudo la penna,e,cercando di non farmi notare sguiscio fuori dalla tenda. Marco è lì. No...non può essere lui...non ce la faccio... Scoppio in un pianto silenzioso e,stringendo il foglio tra le dita,lo infilo nella tasca della maglietta insanguinata di Marco.

"Addio Marco...sappi che non sei stato solo un amico per me...riposa in pace..." sussurro mentre torno dentro la cantina.

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