-Oh trust me, you'll do it.-

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Una bolla di sapone era piú pesante.

A contatto con l'aria la bolla volteggia leggera, sprigionando tutti i colori che l'uomo può riconoscere, quando si incontra con il vento cambia traiettoria, spostandosi verso l'alto e verso paesaggi sconosciuti.

Ma Hayley era più leggera, era una sottile bolla di sapone grigia, illuminata da un mondo scuro.

Quando si scontrava con il vento sbatteva ovunque, smarrendosi.

Essendo più leggera saliva verso il cielo più velocemente, cercando di sfuggire dal mondo che la teneva chiusa nel barattolo pieno di sapone e acqua, con in cima un leggero strato si schiuma bianca.

Poi, quando sarà arrivata al limite, esploderà.

Quel limite la stava guardando con le braccia incrociate, un piede era sollevato e appoggiato svogliatamente contro il muretto scrostato.

Quel parco l'aveva visto qualche giorno prima, in una situazione simile.

Luke tirò l'orecchino nero, lo faceva spesso e anche Hayley se ne accorse.

-Ragazzina.-disse in tono di saluto.

Hayley fece una smorfia contraendo il labbro superiore.

Il senso di colpa iniziò a solleticarle i piedi, cercando di superare lo spesso strato di gomma delle sue scarpe.

Voleva tornare a casa. Si era già pentita di essere uscita, un senso di disagio si posò sopra il suo petto, voleva tornare a quando aveva deciso di varcare la soglia dell'ingresso di casa sua e tornare indietro, ignorare il messaggio e andare a dormire con le coperte fino alla fronte.

Fece un piccolo sbuffo e si strinse del piumino che stava indossando. Lo sguardo le cadde in basso, notò le Converse nere consumate di Luke e le venne da sorridere.

Dovevano appartenergli da molti anni, pensò Hayley perdendosi nei dettagli del ragazzo davanti a lei.

Lui invece non lo faceva, si ricordava quando da piccolo, camminando per strada, prendeva in mano le foglie scure cadute dagli alberi.

Le accarezzava con mano infantile mentre ne ricordava tutti i particolari.

Nostalgia.

E subito dopo odio, per uno come lui che era abituato ad essere il migliore, non saper fare qualcosa lo distruggeva. E lui non capace più ad osservare.

-Perché mi hai detto di venire qui?-

Hayley lo disturbò bruscamente, risvegliandolo dai suoi pensieri.

Schiuse le labbra.

-Hai perso.-

Hayley incrociò le braccia al petto, questa storia la stava stancando.

Guardò i lineamenti del ragazzo, illuminati solo da un piccolo lampione che sprigionava una luce giallastra.

La mascella sembrava più delineata dandogli un aspetto più duro e mascolino.

-Quindi ora facciamo un accordo.-

La ragazza lo fermò subito con un gesto del polso.

-Non hai mai parlato di un accordo.-

Lui sorrise.

-Non me ne hai data la possibilità, scappi sempre come se dovessi rapirti.-

Hayley annuì poco convinta facendogli un segno di permesso per farlo andare avanti.

-Visto che ho vinto, ho deciso il premio.-

-E io cosa centro?-

Luke alzò gli occhi verso il cielo scuro, la sera era ormai arrivata.

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