Dopo il bagno tornai in camera e aspettai Will. Era sera, mi guardai in torno, non avevo ancora dato importanza alla camera. Notai subito il scaffale dei libri e mi avvicinai, Harry Potter. -già letti-, Hunger Games - già letti-, divergent. Presi quel libro è iniziai a sfogliarlo. Arrivò Will.
- Ti piace leggere? se vuoi puoi penderlo, basta che tu me lo riporti indietro quando lo finisci.
- grazie ... ma perché mi trovo qui? E cos'è questo campo?
- te lo spiegheranno mentre farai il giro. Vieni ti porto dal tuo tutore.
Mi portò fuori dove una ragazza che ci aspettava con un bel sorriso, aveva i capelli biondi legati in una coda e gli occhi grigi che cambiavano al riflesso della luce. Indossava una maglietta arancione come quella di Will.
- benvenuta al campo. Io sono Annabeth, seguimi ti presento il campo.
Salutai Will e seguì la ragazza .- camp Half-Blood ? Campo mezzosangue? È il nome del campo?
- si . Ah... la maglietta, giusto - e ispezionò la maglietta.
- cosa vuol dire?
- allora... Questo è un campo per persone speciali... noi siamo Semidei, metà dei metà umani.
"Speciali". Quella parola mi rimbombava nella testa.
- metà dei metà umani??
- si , mia mamma è Atena, la dea greca della saggezza e strategia militare. Qui tutti sono figli di dei greci o personaggi della mitologia greca, come satiri o ninfee. Questo campo è nato per proteggerci e addestrarci.
- mmm ... proteggerci? Da cosa?
- da mostri, da dei, titani, è molto altro- lo disse facendo un movimento vago con la mano.
- Guarda quelli sono gli alloggi, sono numerati e sono dedicati a un dio dell'olimpo. Quelli li infondo sono dedicati a Zeus e Era, nella prima vive Jason, figlio di Giove, mentre in quella di Era non ci vive nessuno, visto che è una dea vergine come Artemide.
- e io dove dovrei stare?
- i nuovi arrivati stanno nella casa di Ermes, fino a quando non vengono riconosciuti dal proprio genitore divino, poi si spostano nel rispettivo alloggio. - e mi indicò una casetta poco distante da noi.
- ...
- quello dietro gli alloggi è la mensa, è quella struttura li vicino è il muro delle arrampicate, è quello là è l'anfiteatro.
- com'è che si viene riconosciuti? Lo so che non c'entra con quello che mi stai spiegando, ma...?
- ogni dio lo fa in modo diverso, a chi appare un simbolo rappresentante il dio, o a chi è il dio stesso a presentare il figlio, ma ci sono infinite possibilità, essendo immortali hanno molto tempo libero per pensare a un esibizione appariscente per il proprio figlio.
- ah...Un ragazzo alto cominciò a correrci incontro sventolando la mano.
- ciao Annabeth - la salutò e le stampò un bacio.
Aveva capelli marroni e occhi verdi.
- Ciao Testa d'alghe, non avevi detto di allenarti in arena con Jason?
- si, ma Piper se l'ho è portato via qualche minuto fa.
Cominciarono a parlare fra di loro, che imbarazzo, per un secondo ho pensato di dire "Ehi! Esisto anche io" ma non lo feci, e mentre stavo scacciando via quel pensiero, mi accorsi e mi stava fissando, Doppio Imbarazzo.
- Scusa, non mi sono presentato, io sono Percy - mi tese la mano e mi fece un sorriso ebete, che assomigliava a quello di mio fratello, che mi dava leggermente sui nervi.
- Sono Angela - ma non gli tesi la mano, e lui la ritrasse imbarazzato.
- Devo finire il giro, ci vediamo dopo - si rivolse Annabeth a Percy indicandomi. E segui la ragazza che si stava allontanando....
- ora ti faccio vedere l'arena, la scuderia e poi dovrai scegliere un arma - Annabeth mi si rivolse un po' scocciata, come lo sapevo? Succedeva sempre quando le persone dovevano passare tempo con me... non le risposi, la segui e basta, anche se avvolte si girava per controllare la mia presenza.Entrammo nell'arena. Era un posto gigantesco e diversi ragazzi e ragazze stavano combattendo uno contro l'altro, o stavano lottando contro manichini.
- qui ti potrai allenare o scontrarti con altri ragazzi - le spiegazioni di Annabeth stavano cominciando veramente ad annoiarmi.
Una ragazza dai capelli neri e legati in una coda, si avvicinò con un sorriso divertito mentre guardava Annabeth e giocava con la spada passandola da una mano all'altra.
- Hey, Annabeth!
- Clarisse, ho da fare, non posso perdere tempo con i tuoi giochetti
- ma come? La Capogruppo dei figli di Atena non dovrebbe avere paura della capogruppo dei figli di Ares.
"Perché la gente non mi nota?!? Ho capelli azzurri anche per questo! GENTE ESISTO ANCHE IO, non sono l'ombra di Annabeth se volete saperlo!!!!! Se esiste un dio del invisibilità, io sono sua figlia! Esiste?"
- io Non Ho Paura! - le urla della ragazza mi fecero sobbalzare e ritornare al mondo reale - e ti posso sfidare QUANDO VOGLIO!
Intanto la ragazza di nome Clarisse stava trattenendo una risata, e per questo Annabeth si irritò ancora di più. Fra un po' mi sarei messa a ridere anche io per l'espressione che aveva la ragazza, ma riuscì a trattenermi
- quindi va bene anche ora? - Clarisse era sicuramente divertita dalla reazione
- Certo! Io non mi tirò indietro.
Clarisse tossì in modo ironico.
Ma io ormai me ne ero andata annoiata, mentre gli altri ragazzi si stavano ammassando in cerchio intorno alle due ragazze, certi incitavano Clarisse, probabilmente i fratelli, mentre altri Annabeth.
Uscì dalla Arena, e andai a vedere i dintorni.
Entrai nel primo edificio li vicino.
Era pieno di armi appese e scudi appoggiati al muro, mi avvicinai a una spada. La presi in mano, era pesantissima, mi cadde subito e la rimisi a posto sperando che non pesassero tutte così. Mi avvicinai ad un fodero su un tavolo vuoto, lo presi in mano e tirai fuori un pugnale leggermente ricurvo e mi guardai nel riflesso per qualche secondo. Lo rimisi nel fodero e poi sul tavolo e mi girai per prendere uno scudo. C'era incisa la testa di una donna con dei serpenti al posto dei capelli, Medusa, supposi. Lo alzai e lo incalzai, non sembrava pesante e ci feci qualche mossa di difesa improvvisata contro un avversario immaginario, e poi lo rimisi a posto. Mi girai per essere sicura che non ci fosse qualcuno dietro di me che mi stesse guardando, ma non c'era nessuno per fortuna. Mi avvicinai ad un arco e a delle frecce, e provai un tiro, cercai un bersaglio e trovai due manichini. Centrai il secondo manichino, infatti non era la prima volte che usavo un arco. Misi tutto al proprio posto e mi avvicinai a dei giavellotti, ci giocai un po' ma non mi attiravano più di tanto. Decidi di tornare a vedere le spade, pregando di avere la forza di usarne una. Mi avvicinai a delle spade più piccole della prima, ed erano veramente più leggere. Anche senza sapere perché sapevo che non erano giuste per me e le rimisi al proprio posto, e tornai a guardare il vecchio pugnale. Lo presi e lo tirai fuori. Legai la custodia alla cintura che portavo. Impugnai l'arma e provai qualche affondo ai manichini infondo all'armeria.
Un colpo di tosse.
Mi giro di scatto e rimango impietrita.Mi scuso per non aver pubblicato altri capitoli ma ho avuto qualche problema. Spero continui a piacervi la storia.
Alla prossima cari Semidei
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La figlia di Ares
FanfictionUn avventura con i personaggi di Percy Jackson, che si scontreranno con mostri, dei, titani è una difficile scelta. Cosa succederà? Inizia a leggere e lo scoprirai Mi raccomando Aggiungi il mio libro alla tua biblioteca. Spero vi piaccia